Mottone di Giumello o Monte Albano 2027mt e Cima Pomodoro 1976mt
Oggi escursione a confine per due cime che sono nei TO-DO da troppo tempo: la Cima Pomodoro ed il Mottone di Giumello o Monte Albano.
Si potrebbe partire dal rifugio Giovo, ma il timore di far traffico al ritorno ci fa preferire la partenza dalla Val Morobbia, ed in particolare dall’Alpe Giumello.
A Carena paghiamo i 7 CHF per salire la strada che porta all’Alpe Giumello e parcheggiamo al tornante prima dell’ Alpe, questo per due motivi: il primo è che pensavo che l’alpe fosse già caricata e non volevamo recare disturbo, il secondo è che il giro ad anello che ho in mente arriva proprio a questo tornante.
C’è una ulteriore variabile che ci preoccupa, nel pomeriggio è previsto un temporale.
Iniziamo il cammino alle 7:30, in pochi minuti siamo all’Alpe Giumello, e sorpresa non c’è anima viva nè uomini nè animali.
Le linee elettrificare sono già predisposte quindi è imminente l’arrivo del bestiame.
Proseguiamo sul largo sentiero che sale molto dolcemente fino all’Alpe dei Lagoni (8:10), da qui il percorso si restringe e diventa un vero sentiero, ben marcato e soprattuto molto panoramico con un lato spiovente sulla Valletta.
Lo percorriamo interamente fino alla casermetta del Buco del Giumello, passiamo una bocchetta, scendiamo una cinquantina di metri per poi risalire alla Bocchetta di Sommafiume Q1925 (9:10), dove ci fermiamo per una breve sosta.
Siamo a confine, sulla Via del Ferro, che collega la Val Morobbia con la Valle Albano e la Val Cavargna.
Sotto di noi il rifugio CAI Sommafiume e la valle Albano che si distende giù fino al lago di Como.
Dalla bocchetta si vede bene la prima cima, il Pomodoro, ma da questo lato è troppo severo, verticale. Sappiamo da altre relazioni e soprattutto dalle escursioni dell’amico Marcello Pucci (pumalumin.com) che si sale dal lato opposto.
Scendiamo un pò dalla bocchetta, forse 20-30mt, per poi traversare in orizzontale, passiamo da un bel laghetto, poi sotto le severe bastionate della cima, proseguiamo su esile traccia su erba molto-molto ripida fino a raggiungere la cresta sul lato NE.
Da qui uno strappo estremamente ripido, da ginocchia in bocca, ci porta sulla prima conquista di oggi, la Cima Pomodoro 1976mt (9:45).
Una breve sosta per qualche foto ed anche per renderci conto che il bel sole della partenza è oscurato dall’addensarsi di nuvole scure che non promettono bene.
Scendiamo con molta attenzione alla bocchetta sotto il Pomodoro, primo passaggio di arrampicata (I) per riprendere la cresta.
Risaliamo la prossima elevazione a Q1892 senza nome, ennesima discesa e risalita alla cima Q1940, ci sono almeno 3 passaggi di arrampicata dove bisogna proprio issarsi con l’uso delle mani. I passaggi non sono eccessivamente esposti ma neanche tranquilli, ci vuole un pò di attenzione.
Discesa alla Bocchetta di Albano, dove arriva un sentiero che sale dall’Alpe dei Lagoni e passa da una casermetta, identica a quella del Buco di Giumello.
Da qui una bella calvacata su larga cresta erbosa ci porta sulla cima del Mottone di Giumello (nomenclatura svizzera) o Monte Albano (per le mappe italiane), 2027mt la massima elevazione di oggi (11:06).
Ci fermiamo una quindicina di minuti, l’idea iniziale era di scendere e proseguire fino al Passo di S.Jorio, proseguire verso l’Alpe Giumello su sentiero che già conosco. Ma il cielo si è fatto minaccioso e le previsioni sono confermate per un temporale alle 15:00, rivediamo velocemente i nostri piani.
E qui inizia il wild.
Senza sentiero scendiamo la cresta NO del Mottone di Giumello e fino alla cimetta Q1938 tutto bene, la discesa nella valletta sottostante è nella ripida boscaglia, appesi agli ontani o ai rododendri, 130mt di discesa tutta selvaggia.
Scesi a Q1810 troviamo tracce di sentiero come da CNS, e scendiamo ai ruderi dell’Alpe di Giumello e da qui all’Alpe attuale dove finalmente dopo quasi 10Km facciamo la pausa di pranzo (12:20).
Su un tavolone in legno e vicino alla fontana possiamo consumare il pranzo, in pieno relax e tranquilli perchè l’auto è a 5min di distanza.
Ci fermiamo ben 1:40, panini ovviamente ma anche caffè e ammazza-caffè come sempre.
Alle 14:00 scendiamo all’auto, cinque minuti di cammino e ripartiamo veloci per evitare la grandine.
Tornando a casa Paolo ci avvisa che a Carena stavano scendendo 70mm d’acqua, impressionante, fortuna che siamo ben distanti!
Che dire di più: i due obiettivi raggiunti anche se il ritorno è stato dimezzato, fatica giusta e non poca a dire il vero.
Alla prossima