Monte Marnotto – Mottone di Rozzo / Sasso del Cavallo – Il Pizzone da Malè
Oggi è una occasione molto particolare, il gruppo ritorna “quasi” al completo, recuperiamo i due convalescenti Roberto e Gimmy, ma purtroppo il Barba ha oggi un impegno.
Ho condiviso con i due passeggiate di recupero, cose semplici per riprendere allenamento dopo una lunga assenza per operazioni all’ernia.
Stavolta si torna in montagna, ma non si può subito puntare troppo alto, si rischia di mandare a monte mesi di paziente attesa, quindi progettiamo una escursione che ci permette di condividere un buon tratto assieme, che permette ad un gruppetto di allungare un pò per poi ritrovarsi per il pranzo, anche se non c’è rifugio, quindi panini, è sempre un bel momento di riposo, di chiacchere e allegria, direi che non deve mai mancare.
Oggi torniamo in Val Cavargna e precisamente a Malè, località che ho scoperto da pochi anni, ma che ha subito catalizzato la mia attenzione, un borgo davvero stupendo.
Sopra Malè parte un lungo costone che termina in alto sulla dorsale Cima Verta – Pizzo di Gino – Bregagno, con un buon numero di cime e cimette sopra i duemila.
Ne abbiamo visitate tante di queste cime, ma alcune mancano nella lista.
Parcheggiamo al laghetto artificiale e ci vestiamo subito bene perchè fa un bel freschino, quindi risaliamo verso la parte alta del paese seguendo la sterrata ed imbocchiamo la strada forestale che porta all’ Alpe di Rozzo.
Una bella camminata nel bosco su comoda sterrata, pulita e ben tenuta.
Si sale senza strappi fino all’ Alpe di Rozzo dove si sbuca dal bosco, raggiungendo Q1473 dopo 1:10
L’alpe è sicuramente in uso in estate. Noi proseguiamo sempre sulla sterrata che compie un tornante per puntare verso la Mutata del Rozzo, l’alpe superiore a Q1605, sui troviamo i primi residui di neve.
La sterrata prosegue tarversando verso NO verso l’Alpe di Sebol, noi seguiamo il largo sentiero che dietro l’alpeggio si dirige verso la cresta che si raggiunge a Q1730.
La cresta è larghissima, e segna il confine tra la Val Senagra e la Val Cavargna.
Noi svoltiamo a destra direzione un cucuzzolo dove si trova una grande croce di legno, è Il Pizzone Q1742.
E’ il primo obiettivo di oggi ci fermiamo per goderci la giornata e la bella posizione.
Ritorniamo sui nostri passi per tornare sulla cresta e proseguire ancora tutti assieme, almeno fino ad un grosso ometto di sassi a Q1962.
Qui ci diviamo, i convalescenti tornano dopo oltre 700mt di dislivello e 6km verso la cresta dove ci ricongiungeremo per il pranzo.
Proseguiamo verso la cima del Mottone di Rozzo o Sasso del Cavallo a Q2066mt, una delle cime della dorsale Pizzo di Gino – Bregagno, dove passa anche l’Alta Via del Lario.
Raggiunta la cima segnata da un anonimo ometto di sassi, vediamo il lato N ancora ben innevato, ed il ripido pendio che scende verso la Valle Albano.
Rimaniamo pochi minuti, perchè il terzo e principale obiettivo è il Marnotto, la prossima cima verso O.
Scendiamo alla bocchetta del Rozzo e risaliamo senza problemi alla cima del Marnotto Q2088, la massima elevazione di oggi.
Il sentiero è ben marcato, anche se nelle conche e nei tratti a N c’è neve residua piuttosto dura e ghiacciata.
Sul Marnotto ci fermiamo una trentina di minuti, anche perchè non vedo l’ora di provare il nuovo piccolo drone e fare qualche esperimento di ripresa video e foto.Paolo e Angelo si fermano a scrutare e riconoscere i paesini della Valle Albano, Francesco ci accompagna con l’armonica, e ci accompagnerà anche durante il pranzo.

Dopo la pausa ritorniamo alla bocchetta del Rozzo, ci sarebbero due sentieri bassi ma dall’alto li vediamo ben innevati e all’ombra, quindi per non rischiare risaliamo al Sasso Cavallo per discendere veloci alla cresta dove troviamo gli amici ad attenderci per il pranzo.
Un’ora e mezza di relax al sole, prima di riprendere la via del ritorno esattamente come all’andata, quindi Mutata del Rozzo, Alpe principale, Malè.
Francesco è bersagliato da richieste di canzoni varie, e fa del suo meglio per accontentarci con l’armonica.
Una bella escursione, una bella giornata trascorsa con gli amici in un paesaggio grandioso, il giusto allenamento per i due finalmente in montagna e non sempre nei boschi attorno casa.