Cima Oress 1706mt Cima Mosè 1727mt Alpe Noress 1400mt
Il filo che ci lega alla Val Solda è sempre ben teso, ed anche questa volta puntiamo a fare una esplorazione in alcune cime di confine che ci mancano.
La prima idea era di salire da Dasio, ma per evitare di fare percorsi conosciuti decidiamo di partire dalla Val Colla in territorio elvetico e con un anello salire le cime di confine.
Un punto fondamentale è dove pranzare e dopo esserci informati con i locals, sappiamo che all’Alpe di Dasio c’e’ un locale spartano dove possiamo bivaccare, quindi questo sarà il punto di arrivo per spezzare la giornata.
Partiamo da Certara Q1100 parcheggio nelle ultime case del paese, siamo già abbastanza alti quindi il dislivello di oggi sarà abbastanza contenuto. In compenso fa un gran freddo -2.5°C
Prendiamo la strada sterrata che scende verso la Val delle Spine, poi diventa un bel sentiero attrezzato con ponticelli e gradini in legno.
Prima di raggiungere Fanghi tagliamo in diagonale per raggiungere la sterrata che sale al Pairolo.
Seguiamo la strada, spesso gelata, fino a sotto al Mataron, risaliamo il costone fino alla grande croce a 1400mt.
Da qui proseguiamo alla vera cima del Mataron Q1410 quindi all’Alpe Pairolo ed al bivio a Q1400.
Questo sarà l’unico punto in comune dell’escursione di oggi.
Da questo bivio prendiamo le indicazione per la Cima Oress risalendo per oltre 150mt una valletta e costone gelato arrivando in cresta a Q1570.
Ora seguiamo il sentiero che scorre prevalentemente sotto il profilo di cresta sul lato italiano.
Lo abbandoniamo per risalire la prima cimetta senza nome, che abbiamo confuso con l’Oress per scoprire dal GPS che era più avanti, poco male.
Proseguiamo quindi tornando sul sentiero ufficiale e deviando sotto la Cima Oress che si raggiunge senza problemi con una breve ma ripida salita, ci fermiamo per qualche foto visto che il panorama e davvero notevole vista la giornata.
Scendiamo sul lato opposto, verso E, a riprendere il sentiero fino a sotto la Cima Mosè, che è tutta coperta dai mughi fitti, non vediamo una via semplice quindi la aggiriamo dal lato opposto trovando una via tra i mughi ma anche tra la neve.
Risaliamo un pò a fatica il versante E, facendosi spazio tra i mughi e soprattutto nella neve fresca e scivolosa, bisogna fare attenzione perchè il lato Val Colla è ripidissimo.
Arrivati in cima troviamo poco spazio per guardare in giro, ma ci fermiamo cinque minuti, per poi discendere trovando un passaggio tra i fitti mughi, passaggio che non abbiamo visto prima.
Ripreso il sentiero arriviamo al Passo di Piancabella Q1677 dove la palina indica chiaramente la discesa per l’Alpe Noresso.
Iniziamo quindi una ripida discesa su sentiero sempre molto ben bollato, ma anche insidioso per il fogliame di faggio viscido, tratti con neve e ghiaccio ed una bella pendenza.
In 35min arriviamo a valle dove regna freddo, neve e ghiaccio, ma verso destra notiamo il tetto del rifugio in parte soleggiato.
Lo raggiungiamo, finalmente Alpe Dasio / Noress Q1405.
Ci sono due edifici, uno ben sistemato ma privato e chiuso (simpaticamente sul portone c’e’ scritto “Alpe di Nores, SONO IN ZONA L’Alpino”), quello più basso è stato sistemato ad uso ricovero, c’e’ stufa e camino, legna in abbondanza, purtroppo ci sono spifferi da varie aperture, in ogni caso ottimo come bivacco.
C’è un tavolo e panche, non ci sono brande per dormire.
All’esterno c’e’ un bel tavolo in legno, al nostro arrivo ghiacciato ma subito ripulito, e c’è lo spazio per grigliare, all’interno abbiamo anche trovato una griglia che abbiamo pulito nella neve.
Visto che fuori al sole si sta bene, stiamo all’esterno e accendiamo il fuoco per cucinare le nostre salamelle, sta diventando un’abitudine, ma a dire il vero pane e salamella caldo dopo una bella camminata è una goduria.
Dopo aver fatto fuoco e aver preparto la brace prepariamo le salamelle, scaldiamo il pane e via si pranza, con un bel lambrusco per accompagnare, una vera festa popolare all’emiliana.
Chiudiamo con la frutta, senza farci mancare caffè, grappa, sviluppin e cioccolato.
Dopo aver pulito e spento il fuoco ci prepariamo a partire.
Devo fare notare una cosa, per chiudere l’escursione con un bel anello completo, la nostra traccia prevede di risalire al Passo Pairolo e tornare a Certara da un altro sentiero.
Per tornare al Pairolo si devono risalire per poco meno di 2km e 250mt di dislivello relativo, toccando Q1530 e con vari saliscendi. Non è mai piacevole fare dislivello dopo pranzo e con la pancia piena, ma per un anello si fa anche questo.
Con un pò di fatica iniziale raggiungiamo la quota massima e con traversi e saliscendi arriviamo al passo, sotto di noi la Capanna Pairolo, ancora in ombra.
Da qui prendiamo la sterrata che scende a Certara dalla Costa del Rocolo, qui abbiamo trovato alcuni tratti ben ghiacciati che abbiamo aggirato, arrivati sul costone, raggiungiamo prima la Cappelletta con l’enorme altalena ed il ponte tibetano, quindi scendiamo a Certara, arrivando al parcheggio.
Anello ben riuscito, un pò di cime e cimette che mancavano nel nostro archivio e la visita al rifugio Alpe Noress in Val Solda, il tutto con dislivello contenuto.