Rifugio Tecc Stevan 1010mt – Val d’Ambra
Quarta visita in questo rifugio della selvaggia Val d’Ambra.
Ultima visita nel 2012, ed abbiamo voglia di tornarci, e sapendo di trovare un pò di neve l’ambiente sarà ancora più bello.
Siamo in quattro del gruppo, Paolo e Roberto hanno impegni personali, ma al nostro gruppetto si aggiungono Francesco ed Ida.
Non avevamo ancora voglia di ciaspole, cercavamo una cosa tranquilla ed un rifugio dove poter accendere il camino e scaldarsi.
Il “genio” di Gimmy propone di portarci delle salamelle, idea ampiamente gradita da tutti.
Sono queste le cose belle, altrettanto belle di un bel tremila, condividere questi momenti chiaccherando e cucinando, anche se delle semplici salamelle, sono ricordi che restano ben impressi.
Partiamo pochi minuti dopo le 8.00 dal parcheggio poco sopra la diga, dove parte il sentiero che si inoltra in Val d’Ambra.
Fa freddo e non poco, ci muoviamo tranquilli.
Ida propone di raccogliere delle castagne, il suo invito non raccoglie consensi, ma poi trovandone ancora parecchie chiuse nei ricci ed anche particolarmente belle, dedichiamo almeno una ventina di minuti per raccoglierne un bel sacchetto con l’intento di cucinarle in rifugio.
Proseguiamo sul sentiero che ben conosciamo, c’e’ un pò di neve ma soprattutto molto ghiaccio, dove il sentiero è aperto sul fianco, ed in un alcuni tratti precipita verso il torrente, facciamo bene attenzione.
A Monastei passiamo su un piccolo ponticello, e poco dopo deviamo a destra per fare visita al Rifugio Monte di Dentro, altro luogo che conosciamo molto bene, e che riporta alla memoria ricordi … vari.
Ci fermiamo un poco a questo piccolo ma confortevole rifugetto, per poi riprendere il cammino, scendendo un tratto molto ghiacciato che porta al ponte Q860 che attraversa il Riale di Rierna. Al ponte ci fermiamo a calzare i ramponcini, passando sul lato esposto Nord pensiamo di trovare ancora più ghiaccio.
Mettendosi i ramponcini Gimmy compie probabilmente un movimento brusco e … stilettata alla schiena, che lo condizionerà per il resto della giornata.
Proseguiamo ancora più tranquilli, portando a turno lo zaino di Gimmy, fino ad arrivare al bivio che scende al ponte di metallo a Q100 che porta in breve al bel rifugio.
Il Tecc Stevan Q1010 è un rifugio sempre aperto che si trova sul sentiero Personico – Frasco in Val Verzasca, e ben si presta alla traversata dalla Capanna Efra.
E’ molto spartano, c’e’ la stufa a legna (che fuma parecchio, lo ha sempre fatto !), un bel camino che invece tira benissimo, due bei tavoli per pranzare, lavandino con buona dotazione di stoviglie.
Acceso il camino, ci diamo da fare per preparare le castagne, e poco dopo le salamelle, preparate sopra strati di fogli di alluminio per non sporcare e per girarle facilmente.
Pane caldo e salamella calda, un gran bel pranzetto, ben innaffiate con del Bordeaux, poi strudel con prosecco, caffè, grappa classica ed una grappa aromatizzata home-made di Francesco.
Le caldarroste le consumiamo appena pronte, sia prima di pranzare sia durante che dopo il pranzo.
Avevamo previsto anche un Vin-Brulè (Barba docet), ma il vino rosso era insufficiente per tutti. Sarà per la prossima.
Gimmy lo abbiamo tenuto tranquillo, solitamente lui è lo chef di sala, ma lo abbiamo obbligato a stare calmo al caldo vicino al camino.
Restiamo in rifugio dalle 10:30 fino alle 13:20, pagato (vaglia oppure piccola cassa in loco, noi abbiamo introdotto a fatica le banconote nella piccola cassetta blu) e pulito calziamo di nuovo i ramponcini e partiamo per il ritorno.
Vista la situazione, lasciamo perdere l’idea di tornare sul lato opposto della valle, quindi ripetiamo a ritroso il percorso dell’andata.
A Stavello di Fuori incrociamo una persona che scende dalle baite sopra il sentiero, curiosamente ci riconosce, ha letto di noi in rete e sa che siamo vecchi frequentatori della Val d’Ambra, anche e soprattutto in inverno, quando non ci va nessuno.
Scendiamo assieme, chiaccherando del posto ma anche delle valli e vallette vicine e dei rifugi gestiti dal patriziato, e non solo i suoi.
Arriviamo all’auto abbastanza presto, le giornate corte obbligano a preparare bene le escursioni, gli orari di partenza e le pause.
Una gita tranquilla proprio come volevamo, arricchita dal tempo passato al caldo del camino con gli amici.
Alla prossima, probabilmente con le ciaspole.