Piz Gannaretsch 3040mt
Siamo conosciuti per le nostre feste di compleanno in montagna, qualcuno dice che ogni scusa è buona …
Oggi si festeggia il mio compleanno, di due giorni orsono, puntiamo a festeggiare su una cima, e come spesso capita su un tremila.
Visto che ho un pò più di benzina nel fiato, propongo una bella cima che ancora ci manca nella zona del Lucomagno, il Piz Gannaretsch, che in realtà si torva tutto nei Grigioni.
Il gruppo è numeroso, dei nostri manca Roberto ed Angelo, ma ci sono due ospiti inaspettati: il figlio e la nuora del Barba, due cha vanno con molto assiduità in montagna e con fiato ed esperienze ben più elevate. Mi sento come su una Trabant a correre con delle Ferrari.
Partenza dalla diga del lago di St.Maria alle 8:05, percorriamo la strada che costeggia il lago, ancora completamente in ombra, per circa 1,3Km fino al bivio per il Lai Blau.
Iniziamo una bella salita che ci porta al bellissimo Lai Blau Q2409 in circa 1:30.
Al lago finiscono le bollature ed i sentieri. Bisgona salire alla bocchetta Fuorcla di Lai Blau a Q2702, sono trecento metri belli ripidi.
La bocchetta è segnalata con un ometto, a Q2620 circa c’è una traccia di sentiero.
In realtà la traccia scende verso SO e probabilmente scende (dico probabilmente perchè non l’abbiamo percorsa per intero) al lago con un largo arco.
Il gruppo si sgretola, chi decide di salire in diretta su prato e chi su un costone e pietraie si inerpica per raggiungere la traccia del sentiero che poi porta in bocchetta.
Arriviamo alle 10:35 circa, una pausa di una ventina di minuti mi ci vuole.
Dalla bocchetta possiamo ammirare il ghiacciaio del Piz Lai Blau e la cima, ma l’attenzione maggiore è il bel Piz Gannaretsch che spicca poco lontano in linea d’aria (circa 1,7Km) ma piuttosto lontano da raggiungere.
La via di salita più semplice descritta in varie relazioni, è risalire al Lai Verd, quindi dirigersi alla Fuorcla di Gannaretsch, ben visibile, e quindi in cresta fino alla cima, dove spicca un palo metallico con una piccola stazione meteo.
Ma per salire al Lai Verd bisogna prima scendere per circa 110mt, fino ad un laghetto Q2600, per poi risalire verso su sfasciumi al bellissimo Lai Verd (11:40).
Si trovano tracce di passaggio, non c’e’ una via precisa ma viene naturale seguire su un fianco i canali di scolo del lago.
Questo lago è una meraviglia, con un iceberg che naviga libero sulla superficie.
La stanchezza si fa sentiere, qualcuno vorrebbe fare pausa ma la cima è poco più di trecento metri sopra di noi, non possiamo mollare.
Il gruppo Ferrari con i ferraristi Paolo e Francesco salgono rapidamente, ben prima del “peloton” e sono in cima alle 12:20.
Io seguo con Barba, Amedeo (che gli fa da badante e lo incita) e Gimmy.
Salgo con attenzione, passo dopo passo e tirando fiato quando necessario, ma la cima si avvicina.
Passo dopo passo guadagno rapidamente quota, sento la fisarmonica di Francesco, mi si apre il cuore : sono ormai arrivato.
Poco dopo arrivano gli altri, ed il gruppo è tutto in vetta.
C’e’ spazio per tutti, un grosso ometto con un pezzo di sci a cui è legata la gamella ed il grosso palo col la gamella ed il libro di vetta.
Pranziamo ognuno con il proprio cibo, poi iniziano le danze dei dolci e dei vini.
Prosecco con due strudel (con spruzzata di zucchero a velo in vetta, Gimmy sei un artista), ringraziamo la moglie di Gimmy che li ha preparati per me.
Segue un bianco particolare, il Ramandolo, abbinato ai cantucci, veramente ottimi.
Chiudiamo con caffè, grappetta e sviluppino (vov).
La visibilità e ottima fino a grandi distanze, riconosco molte cime, ma il mio omonimo è più preparato di me.
In ogni caso, si riconosce bene il Basodino, il Corno Cieco, il Pizzo Rotondo, ed i grandi giganti del Bernese.
Dopo un’ora e mezza di meritatissima pausa bisogna tornare, anche il ritorno è lungo.
Guidati da Francesco scendiamo con molta attenzione la cresta fino quasi alla bocchetta, poi giriamo verso il lago, il percorso è ora tutto tranquillo.
Una bella sosta sulle sponde di questo bellissimo laghetto per poi riprendere il cammino.
Discesa di nuovo a Q2600 per risalire alla bocchetta di Lai Blau.
Decidiamo di scendere seguendo la traccia del sentiero in direzione del lago di St.Maria, è un lungo traverso, sentierino esile.
Non vedendo come continua, anche se curiosi di sapere dove porta esattamente, lo abbandoniamo per una discesa diretta in gran parte su pietraia al Lai Blau.
Al laghetto Paolo e Francesco, ben in anticipo sugli altri, hanno il tempo per farsi un tuffo nelle fresche acque del Lai Blau, noi li vediamo sbracciare e raggiunto il bacino ci accomodiamo per una sosta.
Si fa tardi, quindi riprendiamo la marcia verso la diga, una lunga discesa fino al lago di Santa Maria, quindi la sterrata che ci porta alle auto.
Che dire, sono proprio felice, un vecchio sogno coronato alla grande, un sogno rimasto sopito nel cassetto per il troppo dislivello …