Monte Schenone 1950mt
Sui sentieri e le trincee della grande guerra
Escursione breve di mezza giornata, ma non per questo meno soddisfacente.
Puntiamo ad una bella cima, non tocca i duemila, ma come la gran parte delle cime delle Alpi Giulie e Carniche non sono mai troppo banali da raggiungere.
Un altro fattore importante è che in moltissime cime si percorrono sentieri della grande guerra ed è frequente trovare grotte, postazioni, trincee, bivacchi e casermette spesso in cattivo stato di conservazione.
Il Monte Schenone e le molte dorsali di confine (durante la prima guerra) sono ricche di residui bellici.
Partiamo dal tornante sopra l’Agriturismo Malga Poccet, dalla statale Pontebbana, in località Pietratagliata, si trovano le indicazioni per l’agriturismo.
La strada carrozzabile per salire è piuttosto stretta, ovviamente è una strada militare, pochi slarghi se si incrociano altre auto.
Il percorso in auto da Pietratagliata all’agriturismo è di circa 8km, raggiunta la malga si prosegue fino al tornante successivo dove si parcheggia (la strada prosegue ma chiusa al traffico).
Proprio sul tornante noi abbiamo seguito una sterrata che diventa sentiero che poi si perde in un ripido ghiaione che si risale con fatica, ci sono alcuni ometti.
Sopra questo ghiaione troviamo un comodo sentiero, scopriamo poi che dal parcheggio è meglio seguire per poche decine di metri la strada chiusa e prendere il sentiero verso destra, molto più comodo e meno faticoso.
Ora siamo sul sentiero CAI 601 che sale lento in un bellissimo bosco di abeti fino alla strada sterrata, che incrociamo a Q1520.
Si prosegue sulla bella sterrata che sale con alcuni tornanti fino alla Sella del Monte Piccolo a Q1702.
E’ un posto fantastico, la strada sterrata iniza a scendere verso la malga S.Leopoldo, noi prendiamo a destra infilandoci tra i mughi, non ci sono bollature.
Il sentiero è comunque battuto e coincide con una trincea, spesso invasa da mughi e ontani.
Ritorniamo sulla dorsale dove incrociamo in sentiero ufficiale che da Q1587 circa (tornante) taglia la strada e non passa dalla sella.
Qui ritroviamo le bollature e passiamo sul lato nord, il sentiero ora sale deciso con un lungo traverso verso una evidente forcella sul fianco del Clap del Jovel.
In breve siamo alla sella del Clap del Jovel Q1814, a sinistra si scende alla Sella Bieliga, a destra per lo Schenone e lo Jof di Dogna.
Siamo in Val Dogna, il sentiero si fa ben più stretto e spesso esposto, serve passo sicuro, è evidente che si tratta di un sentiero militare.
In basso sulle ripide pareti tra roccia ed erba dello Schenone si vedono tracce di sentiero, grotte e resti bellici.
Noi seguiamo il lungo traverso che ci porta ad aggirare due costoni, solo al secondo vediamo la croce di vetta.
Qui incrociamo il bivio dove un esile sentiero scende ripido verso un sentiero più in basso che porta allo Jof di Dogna, ma questa cima la lasciamo per una prossima volta.
Un ultimo sforzo, ma prima incontriamo una coppia di stambecchi proprio sul sentiero, siamo arrivati molto vicini prima che se ne andassero.
Il sentiero ora esposto ma largo passa sotto una roccia scavata, quindi arriviamo sotto la vetta dove troviamo i resti di un ricovero militare e poco oltre i ruderi di un altra piccola costruzione, tutti residui bellici.
Pochi minuti ci separano dalla bella croce di vetta con libro e gamella.
Ci fermiamo un poco, il panorama è spaziale seppure ofuscato da un pò di nuvole.
Firmato il libro e dopo le foto di rito, scendiamo dallo stesso percorso.
Raggiungiamo la Sella del Monte Piccolo dove un grande tavolo con seggiole in legno invita ad una sosta, poi scendiamo dalla via più lunga, seguendo la sterrata e passando dal Rifugio Jeluz, dove diriamo per il bosco alla vana ricerca di qualche boluetus.
Ritorniamo al parcheggio seguendo la lunga sterrata che scende alla malga Pocet.
Bella cima e bello il percorso.