Capanna Ribia 1996mt e Q2200
Una giornata che per molti motivi è da incorniciare.
Vanno di moda le “reuniuon”, il ritrovo dopo lungo tempo tra persone che hanno condiviso molto, di recente quella di “Friends” e di molte band che si sono ritrovate dopo lungo tempo.
Di tempo ne è passato, causa pandemia ci siamo ritrovati chi poteva, chi era vaccinato, chi non aveva paura (e chi ragionevolmente ne aveva restava isolato), per ritornare ad un ritrovo di tutta la banda bisogna andare indietro parecchio.
Ma ora siamo tutti vaccinati, abbiamo due compleanni nostri (Paolo e Barba), più quello di Francesco che ha spesso condiviso bei momenti (spero) con noi, ed inoltre si sono aperti i “cancelli” per la Svizzera.
Puntiamo ad una capanna, magari nuova per noi e speriamo poco frequentata (non è stato così ma va bene comunque).
Nell’elenco delle capanne non visitate c’e’ la Ribia, in Val Vergeletto, corta come distanza ma un bel dislivello.
Giornata dal meteo spettacolare, cielo blu pulito, forse un pò troppo caldo, ma va bene.
Arriviamo in Val Vergetto con due auto, parcheggiamo al bivio per Pièi, dove ci sono già altre auto parcheggiate, due a targa italiana con un gruppetto che sta già partendo.
Speriamo che salgano in qualcuna delle cime attorno e ci lascino la capanna.
Per trovare il punto di partenza e di parcheggio, salire in valle fino a trovare una sterrata che sale verso destra, con palina e cartelli gialli di sentiero direttamente sulla strada, difficile sbagliare. C’e’ anche un pannello in legno sbiadito che indica Ribia.
Alle 8:10 partiamo da Q1040, la stradina sterrata porta alle belle baite di Pièi, già baciate dal sole. Il sentiero passa nel prato al centro, e traversa verso sinistra alzandosi sopra il prato ed entrando nel bosco.
Si inizia a salire tra i faggi, con vari tornanti si prende quota, poi si scende di poco in direzione del torrente, vicino ad una cascata, ma il percorso prende a salire prima di arrivare al ruscello, anche piuttosto ripido, ritornando ancora in una bella faggeta.
Continua la salita fino a raggiungere un costone, con un punto panoramico, qui si segue il costone che sale in linea retta fino sotto un roccione, che si aggira a sinistra sbucando su una piccola radura con i resti di un alpeggio, l’Alpe Pianaccio 1585mt.
I faggi lasciano il posto ai larici.
Ora c’e’ un traverso con debole pendenza, ritornando vicino al ruscello, qui inizia il tratto con maggior pendenza.
A Q1800 si attraversa il ruscello, le marcature sono sempre ottime e presenti impossibile sbagliare.
In questo punto oltre a dissetarci dal gran caldo, ci ricompattiamo, poi un primo gruppo riparte per gli ultimi 200mt ripidi per la capanna, gli altri aspettano la mia “ricarica” e ripartiamo assieme per l’ultimo tiro.
I primi sono in capanna con almeno 20min di anticipo, Roberto e Francesco si dilettano su un roccione scosceso ed un pò adrenalinico con passaggi di II vicino alla capanna, io arrivo dopo 2:40 di orologio, e 20min di soste.
Al momento siamo soli, abbiamo incrociato alcuni escursionisti che scendevano ed alcuni che salivano, ma la bella capanna è tutta per noi.
Alle 11:10 decidiamo di lasciare gli zaini alla custodia di Francesco, che ha già camminato ieri e comunque conosce la zona, per provare salire non certo alla cima più ambita, il Rosso di Ribia, non c’e’ il tempo, ma scorgo una bocchetta, è l’uomo Tondo Q2241, non è certo vicina, ma decidiamo di provarci, arrivare alle 11:45 e poi tornare in capanna a festeggiare assieme.
Senza zaini si cammina più spediti, anche se nelle gambe ci sono già 1000mt di dislivello.
Purtroppo non arriviamo all’Uomo tondo, tocchiamo Q2200, mancano 600mt circa e 50mt di dislivello, ma manteniamo un pò a malincuore la decisione di tornare.
Alle 12:10 siamo in Ribia ed iniza la REUNION.
Si sta così bene sul tavolo e panche in sasso esterni che l’interno della capanna lo abbiamo solo visitato.
Niente cucina in proprio come in passato, solo dolci, vino e prosecco.
Consumiamo i nostri panini e la frutta, innaffiati da due buone bottiglie di rosso.
Ora dalla fresca fontana esce una Magnum di spumante, bella pesante (bravo Angelo!), che va ad innaffiare 1,4Kg di tiramisù
Una seconda bottiglia “normale” di prosecco e una di Zibibbo accompagnano 700gr di cantucci.
Le bottigle “cadaveri” si raggruppano sul tavolo, arrivano dei giovani escursionsti di lingua tedesca (in attraveersata dalla capanna Alzasca) a cui offriamo lo spumante ed i cantucci, sono sopresi dalle tante bottiglie sul tavolo, ma accettano volentieri di condividere un bicchiere.
Più tardi arrivano tre escursioni, saliti anche loro da Pièi, ed anche loro condivideranno un bicchiere di spumante con noi e la foto di gruppo.
Viene il momento di scendere, alle 14:25 iniziamo il ritorno sotto un sole battente.
Scendiamo tranquilli, arrivando all’auto in circa due ore con varie brevi soste per prendere acqua dove possibile.
A Pièi c’è una bella fontana in legno proprio in basso alle baite, non l’avevamo notata la mattina.
La “Reunion” è stata perfetta, bel posto, bella la capanna