Pizzo dell’ Uomo Q2663
Meteo spettacolare e si torna in montagna.
Il nostro gruppo è ridotto a 4, ma ci sono gli amici Chiara e Francesco, a cui si aggiunge un bel gruppetto di cinque in auto con Amedeo.
Saliamo al Lucomagno, voglia di un po’ di altitudine … e qui di certo non manca. La prima idea era un’altra ma un vento gelido e forte e la tanta neve presente sulle cime ci ha fatto rivedere velocemente i nostri piani.
Partenza dall’ Ospizio del Lucomagno, già gremito di auto e di bancarelle che vendono prodotti caseari ed altro, chiaro che con una giornata così di gente ne troveremo parecchia.
L’obiettivo fattibile è il Pizzo dell’ Uomo la cima vera quella nord a 2663mt, non quella sud frequentatissima in inverno per skytour o ciaspole. La cima N, non so perché non se la fila nessuno … probabilmente c’e’ troppo nei dintorni
Ma torniamo alla nostra gita: gli obiettivi del gruppo sono due, una cima da visitare ed un bel posto dove poter pranzare in relax e con un po’ di panorami.
Percorriamo un po’ sgranati la sterrata che costeggia il lago, 1.8Km un po’ noiosi per chi li ha già percorsi numerose volte, poi arriviamo al bivio Val termine-Val Cadlimo e ci ricompattiamo.
Quindi saliamo a gruppetti fino al Passo dell’ Uomo dopo 01:10 dall’ Ospizio, una breve pausa per ricompattarci e bere qualcosa, oggi c’e’ un gran caldo.
La cima è proprio sopra le nostre teste, ma ben 450mt di elavazione.
Guardando bene si vede l’omino di vetta sulla cresta, sulla destra di uno sperone roccioso che dal basso è apparentemente più alto, in realtà è una decina di metri inferiore alla cima principale.
Niente più sentiero, si deve puntare alla cresta più a sinistra possibile, quella che sovrasta il Passo delle Colombe.
Non essendoci sentiero si risalgono le balze erbose e rocciose fino a Q2560 circa, dove si trova il laghetto senza nome, sovrastato da un a grande lingua di neve che scende proprio dalla cresta del Pizzo dell’ Uomo.
Questa lingua la ricordo bene anche nel mese di agosto, quindi penso sia presente in modo perenne, anche se quest’anno è ancora ben carica di neve.
Qui il gruppo si divide in due, quello del relax-subito e quello della cima-prima.
Ci sono solo 100mt di elevazione per la cima, si risale sulla sinistra della lingua di neve, con qualche aiuto con le mani, solo un po’ ripido ma assolutamente senza pericoli o difficoltà.
Raggiunta la cresta, si apre il paesaggio sulla valle di S.Maria, da qui si può anche tornare al passo del Lucomagno con un bel anello.
In cresta si devia a sinistra, e la si percorre per un breve tratto, superando alcuni blocchi rocciosi, fino a vedere l’ometto e la croce in legno sull’ esile sperone che ospita la cima dell’ Uomo a 2663mt, sone le mie 12:10.
Paesaggi spettacolari a 360°, tante le cime che si vedono, e molte di queste sono ancora ben imbiancate.
In vetta sono in compagnia del Barba, Roberto, Gimmy, Chiara, Francesco, Amedeo e Cristian (El Chino).
Foto di gruppo e scendiamo a pranzare assieme agli altri.
Nello scendere, qualcuno fa il ganassa lasciandosi scivolare sulla neve sul ripido pendio, e si “sgarbella” (leggi … si provoca escoriazioni) ad una mano, che sanguinerà per un bel po’ …
Il posto scelto per il pranzo è davvero spettacolare, non c’e’ nessuno a parte noi, ed i panorami già da qui sono notevoli, soprattutto il laghettino con la neve che lo ricopre per una parte.
Ma se il panorama non bastasse, basta fare quattro passi verso la cresta che poi precipita quasi verticale sopra il passo delle Colombe, per gustare quasi tutta la Val Piora fino al Ritomo, lo stupendo Pizzo delle Colombe (è sempre impressionante vederlo dall’ alto), i tanti laghetti. Per non parlare delle vette lontane, il bianchissimo ghiacciaio del Basodino, quello del Gries, ed i grandi quattromila del Bernese.
Festeggiamo con ben due torte (grazie a Chiara che ha pensato ad un gruppo così numeroso, ben 11 bocche!) il compleanno di Chiara, ottime le torte ed il moscato che le accompagnava, chiusura con caffè e grappa, qualcuno nota che manca lo sviluppin (il vov), lo spacciatore è in ferie con la famiglia, ma conoscendolo certamente è qui con noi con la voglia ed il pensiero.
Dopo ben 2 ore di relax, si scende.
Il percorso non è esattamente quello dell’ andata (vi ricordo che non c’e’ sentiero), ma tende a perdere quota più rapidamente e tagliare il più possibile, raggiungendo sterrata per il passo dell’ uomo prima dell’ alpeggio.
Ricompattiamo e scendiamo la sterrata fino al lago, e poi noiosamente fino al parcheggio, la noia la si combatte con battute e chiacchere.
Dal laghetto 01:30 di cammino al netto delle soste.
Che dire ancora, grazie a tutta la compagnia, questa è la mia ultima gita prima delle ferie, impegni vari e ferie al mare mi terranno lontano dagli scarponi, ma avrò modo di rifarmi.
Giorgio