Due cime, una bella cresta, tanti alpeggi, bel panorama e soprattutto niente pioggia …
Previsioni molto incerte per la settimana, e per il weekend non cambia molto la musica. Cercando e ri-cercando dove prendere meno acqua e possibilimente fare un cima con vicino un tetto dove pranzare, propongo agli amici questa cima, e visto che l’ho fatta nel 2012 solo con Paolo, questa volta la voglio più impegnativa, facendo il giro di alpeggi da Riviera e Val Iragna e la bella cresta nord della Negros.
Partiamo alle 08:20 dal parcheggio di Pon di Sopra, strada a pagamento, Q950.
Fino a Q1364 è il sentiero classico per la capanna Alva (09:09), qui prendiamo un bivio segnalato da una targa “Cauri Mottarina Legrina”, si prosegue a salire in una bella faggeta, Dal bivio in poi e fino alla discesa alla Alva nel pomeriggio, niente più bolli di vernice, ma i sentieri sono visibili.
A Q1477 spiana, ci sono dei larici e si raggiunge la piana dell’ Alpe Càuri (09:30).
Paesaggio notevole, di fronte a noi il Pizzo di Claro e la serie di belle cime che salgono verso i Torrent, sosta banana e via che si riparte.
Si ritorna indietro fino alla baita più a N, e poco sopra si ritrova il sentiero che sale di traverso proprio in direzione N, tra i faggi. Un centinaio di metri di dislivello per uscire in una ampia zona prativa, siamo all’ Alpe Mottarina Q1578 (09:50).
La posizione è davvero bella, e gli ampi prati verdissimi attorniati dai larici creano un’atmosfera da favola.
Ora proseguiamo, seguiamo il sentiero che per 1,4Km quasi in piano aggira il mottone dell’ Alpe Matro Cauri, tenendosi a Q1600 circa e addentrandosi in Val Iragna.
Un bel sentierino, sistemato da poco con alcune funi d’acciao per scavalcare tratti di roccia umida (indispensabili se ghiaccia) ed una ingegnosa scala in larice per passare sopra un breve tratto franato.
Posti stupendi, isolati, il WILD che a noi piace proprio tanto.
Raggiungiamo la prossima alpe, Alpe Legrina Q1616, vista stupenda sulla alta Valle Iragna, sul Poncione Rosso e la Cima Lunga, quasi sempre avvolti dalle nuvole, comunque di pioggia ancora nulla.
Ci fermiamo 10min, a picco sotto di noi, a Q1280 il rifugio Repiano, una scoperta recente per il nostro gruppo.
Proseguiamo sul sentiero che sale ripido dietro la baita più in alto, è il sentiero che porta alla cresta N della Negros e all’ Alpe più alta la Matro Cauri.
E’ il tratto più duro, 700mt lineari per salire quasi 300mt, questo tratto mi stronca il fiato, e mi separano dal gruppetto di testa. Il sentiero fa molti zig-zag in bosco di larice per spuntare in alto in un largo prato.
Arrivo all’ Alpe Matro Cauri a Q1891 alle 11:10, trovo il mi badante Gimmy ad aspettarmi, e vedo gli amici già avviati sulla cresta verso la Cima delle Pecore.
Chiedo 15min di pausa, ho bisogno di bere e mangiucchiare un frutto, ma soprattutto di tirarmi a pari con il fiatone.
Quest’alpe è in posizione notevole, praticamente è l’inizio della cresta, ci sono varie baite ma tutte in stato di decadenza.
La cresta verso la cima di Negros e la Cima delle Pecore che la precede è bella ed intrigante, con alcune colonne rocciose che sembrano “difficili” per non-alpinisti come noi.
Ripartiamo verso le evidenti cime, seguendo la cresta ed un sentierino che la percorre. Sotto la Cima delle Pecore c’e’ una colonna rocciosa, il sentierino la aggira da sinistra (lato Riviera) non molto visibile perché nella sterpaglia, oltrepassata la roccia, risale ripido sullo stesso fianco, raggiungiamo la Cima delle Pecore a Q2060 alle 11:55
Questo breve aggiramento è forse il tratto più complicato della cresta, il versante è bello ripido ma non pericoloso, anche per la presenza di numerosi cespugli che servono da appigli.
La Cima di Negros è poco avanti, ancora 120 di dislivello da percorrere.
Per raggiungere l’anticima N, si arriva quasi sotto, e seguendo il sentierino la sia aggira da sinistra (sempre lato Riviera), andando a prendere la cresta classica che sale dal rifugio Negros.
Alle 12:25 sono in cima anche io, Q2182, quasi 40min dopo i primi, ma ben soddisfatto, per il me 1300mt di dislivello sono già un bel target ….
Fa freschino ed è pieno di nuvole scure, ho chiaramente bisogno di una bella pausa, propongo di pranzare qui e di scendere al rifugio per il caffè.
Pranziamo godendo del poco panorama che le nuvole concedono, soprattutto delle belle cime che sono completamente ovattate, notevole invece la vista verso valle, accontentiamoci alla fine non prenderemo acqua ….
Sotto il Poncione Rosso si vede bene il Piano dei Laghetti con due edifici con tetto rosso, dovrebbe essere il Rifugio Alpe Laghetti … ci intriga molto … e lo metteremo nella lista delle visite …………………..
Dopo una mezz’ora con pranzo al sacco, decidiamo di scendere sul lato opposto, quindi dalla classica cresta SE, comunque piuttosto ripida per perdere quasi 400mt. Si seguono tracce di sentiero, in alcuni tratti ci sono dei salti di roccia non difficili e neanche esposte, dove calarsi giù e saltare.
Alle 13:38 siamo al rifugio Negros, il ricordo è fresco dello scorso Gennaio, ma le situazioni sono ben diverse.
Ci accomodiamo di fuori nel tavolo in pietra, c’e’ anche un po’ di sole, e soprattutto una bella fontana dove abbeverarci.
Caffè, dolce e tante chiacchere, per quasi un’oretta di meritata e tranquilla pausa.
Scendiamo per via più che nota alla capanna Alva Q1570 che per la prima volta nelle tante visitazioni, troviamo aperta (ovviamente è la prima nel periodo giugno-ottobre), breve ispezione interna, decisamente una capanna al top come struttura.
Ora scendiamo veloci, le nuvole nere che si alternano al sole non promettono nulla di buono, ma arriveremo al parcheggio proprio nel momento dove iniziano a scendere poche gocce di pioggia, c’e’ andata proprio bene !
Un bel giro davvero, un buon dislivello e soprattuto una bella cresta quella della Negros.