Alpe Repiano Q1280 Rifugio Camana Vecchia Q1618
Cosa dicono le previsioni per domenica?
Bello ma vento, tanto tanto vento …
Accantoniamo ogni idea di fare una vetta, ed anche di portare le ciaspole, camminare ore con vento oltre i 30Kmh … e’ sempre una gran rottura.
Riprendiamo una delle nostre grandi “manie” …. l’esplorazione.
Alle 7:52 partiamo da Pon di Sopra, strada a pagamento 10CHF, noto punto di partenza per la capanna Alva, la Negros, la cima omonima, e … perche’ no anche per il Ricuca.
Andiamo ad esplorare la Val Iragna, una valle relativamente corta, ma stretta e molto impervia, che si trova racchiusa tra la Negros ed il Ricuca, e chiusa in alto dal Poncione Rosso e la Cima Lunga.
Dal parcheggio non si seguono le indicazioni (portano alla capanna Alva), ma ci si addentra nel sentiero che in orizzontale si dirige verso il torrente Iragna.
Per circa 900mt e’ lo stesso percorso che abbiamo fatto per salire al Ricuca, quasi in piano, anzi si scende di una ventina di metri, ad un bivio si tiene la sinistra, ignorando la discesa verso il torrente, quella e’ la via per Rogliei e proseguendo si sale al Ricuca.
Da qui in poi e’ tutto nuovo, bolli di vernice nessuno, e non ne troveremo, ma il sentiero e’ abbastanza evidente. Si sale ma con pendenze tranquille, sempre costeggiando in alto il torrente, che sotto di noi forma cascate e grandi buche di acqua cristallina.
Siamo sempre nel bosco, a Q1130 incontriamo alcuni ruderi e la baita di Canve, in cattivo stato, ma in piedi.
Si prosegue fino alla fine della Val Iragna a Q1245, dove il torrente, e la valle, si divide in due, il Vallec del Tenc, che scende molto ripido tra la Cima di Negros e la Cima di Stuell (verso S, quindi a sinistra salendo), e verso N la Val Camana.
Siamo fuori dal bosco e possiamo ammirare molto sopra le nostre teste le cime ancora ben innevate, e le grosse lingue di neve che scendono fino ai nostri piedi.
La cosa che ci attira di piu’ e’ sul lato opposto, una quarantina di metri rispetto al fiume, ed in alto ad un prato, una bella costruzione riadattata, e’ il rifugio Alpe di Repiano Q1280, la meta principale (ma non unica) di oggi.
Per raggiungerlo tocca guadare il torrente, impresa non semplice perche’ l’acqua e’ molta.
Arriviamo al rifugetto alle 09:10, e’ ancora in ombra, ma ancora per poco, la porta e’ chiusa, ma le chiavi sono appese a destra della porta stessa.
Entriamo per una prima indagine, essenziale ma molto pulito: locale unico ben isolato (faceva quasi caldo dentro), tavolo con 5 sedie, 4 materassi, cucinino a gas, no lavandino ed acqua (ma c’e’ il torrente in basso ed una cisterna alle spalle del rifugio), camino ed un po’ di legna.
La dotazione di piatti e’ per 6 persone, poche le padelle e pentole.
Ci fermiamo una ventina di minuti, quindi riprendiamo il cammino per il secondo obiettivo di oggi, il rifugio Camana Vecchia.
Ri-attravesiamo il torrente e seguiamo il sentiero, molto ripido che si inerpica sul costone tra le due vallette, 250mnt di bosco e zig-zag “intenso”.
A Q1492 il sentiero si biforca, a sinistra sale all’ Alpe Rotondo Q1688 e proseguendo all’ Alpe Ninagn Q1937 con laghetto (ma questa spero di raccontarla in una prossima esplorazione) proprio ai piedi del Poncione Rosso, verso destra salendo una cengietta rocciosa e umida (poco visibile, e ripeto che non ci sono bollature), si sale la val Camana.
Ora la salita si fa meno dura con tratti in diagonale e strappi per superare balze rocciose, fino a Q1618mt dove troviamo il rifugio Camana Vecchia (10:30).
Ci sono due strutture, una aperta, sicuramente in uso ai cacciatori, piccola ed un po’ sporca e molto essenziale (camino e 2 materassi), poco oltre una seconda baita con tetto nuovo ma chiusa.
Il posto e’ comunque notevole, una gran vista sulla Val Camana, sulla Cima Lunga che sovrasta imponente e sui fianchi del Ricuca, ripidi e rocciosi.
Decidiamo di proseguire, oltre programma, verso la testa della valle, dove troviamo i ruderi dell’ Alpe Ballone a Q1640.
Qui la neve fa ancora da padrone, una enorme lingua scende dalla Punta di Sgiuell, si vedono i ruderi dell’ alpeggio e le tracce di sentiero che tornano sul fianco N della Valle Iragna sotto il Ricuca.
Verrebbe voglia di proseguire, ma so che il sentiero sul quel lato e’ malmesso, mancante a tratti, soprattutto tra Alpe Stubiell e la Matro Colmo, e vista la pendenza e la presenza di gengette come unico passaggio … diciamo che rimandiamo questa visita, che per oggi non e’ comunque prevista.
Torniamo sui nostri passi, con molta attenzione per la neve ed il ghiaccio in alcuni punti anche esposti sul fianco, di nuovo alla Camana Vecchia, e poi giu’ verso il rifugio Repiano, la meta principale, e ottimo ricovero dal vento che spesso e’ fastidioso.
Scendiamo veloci ed alle 12:00, dopo l’ennesimo guado, torniamo al bel rifugetto, tutto per noi ed ora in pieno sole.
Ci accampiamo di fuori, c’e’ un bel tavolo in sasso con due panche, piu’ che sufficiente per noi cincque.
Pranziamo spesso riparandoci dalle raffiche di aria gelida, ma quando cala il sole e’ tiepido e piacevole, inoltre il rifugio offre una gran bella vista.
Ci concediamo il piacere di uno strudel con prosecco (ci sono sempre buoni motivi per festeggiare qualcosa), poi il vin-brule’ del Barba, particolarmente buono e caldo.
Foto di rito, e dopo 2h e 15min decidiamo di chiudere le porte della nostra nuova scoperta, per scendere a valle, poco meno di 3km che percorriamo in 50min.
Esplorazione ben riuscita, molto wild, ma sempre tutto molto bello.