Motta de Caslasc 2300mt
Lunedì mattina :
P: Hai già guardato le previsioni per domenica?
G: Sole … sole … ma ???
Non è tempo per noi … direbbe una bella canzone
Quando il meteo merita … è chiaro che si sta all’ aperto, meta una cima di certo, ed inevitabilmente ciaspole.
L’ escursione è presa dal bel libro “Ticino e Mesolcina, 60 proposte di itinerari a Sud delle Alpi, Escursioni con racchette, di Roger Welti, edito da Salvioni, a pag.166, indicata con WT3+.
Le successive visitazioni di siso e subito dopo di Enrico turistalpi, mi convincono che è proprio un bel posto, e poi la Val Vignum manca completamente nelle nostre esplorazoni, e abbiamo in mente varie vette in quella zona.
Poco prima delle 08:00 parcheggiamo al S.Bernardino, un silenzio quasi tombale, nessuno in giro, impianti fermi.
Le previsioni ci hanno azzeccato, c’e’ un bel sole, ma … (c’e’ sempre un ma), c’e’ un fastidioso vento freddo, non le folate a 9km/h o assenza, come previsto, quindi ben coperti.
Partiamo calzando le ciaspole davanti allo stabilimento delle acque minerali, pensavo di trovare tracciato, ma … neve da battere, e non poca.
Il nostro Caterpillar Paolo parte in quarta, salendo nel ripido bosco (bosc di Pescion), fatica non poco sprofondando anche oltre il ginocchio, “se è tutta così non ci arriviamo di sicuro …”.
Sbucati dal bosco ci aspetta una ripida rampa, ed il vento si fa molto fastidioso, proseguiamo sul Pian Lumbrif, poi seguendo tracce di sci-alpinisti, aggiriamo un primo mottone con un traverso a sinistra per raggiungere l’ alpeggio di Cassina de Vignum, sono le 10:00 (le mie 10:00 …).
Il vento sferza abbastanza forte e soprattutto gelido, saliamo a sinistra del motto successivo, alle pendici del Piz Uccello Sud, la vetta che ci ha sovrastato tutta la giornata.
Certo, ci sono vette ben più alte e prestigione, Il Piz Cavriola, il Piz Vignum, il Piz de la Lumbreida, ma queste sono quasi sempre nascoste tra le nuovole, ed il Piz Uccello con la cima S che sovrasta il S.Bernardino, diciamo che si fa notare bene.
Ma dove accidenti è questa Motta de Caslasc?
Nella Val Vignum ci sono vari elevazioni al centro, la prima sovrasta la Cassina de Vignum, poi altre in direzione del passo Strec de Vignum, da questo passo si scende a Nufenen, e ci troviamo di fronte alla grande mole del Tambo.
Torniamo in Val Vignum, dopo 1.8Km dalla Cassina de Vignum, ci troviamo all’ altezza del mottone più alto, la nostra meta, proseguendo per altri 2Km si arriva al passo, a Q2373, per scendere in Val Areua, quindi Nufenen.
Salendo di quota la visibilià e sempre più bassa, a causa delle nuvole che nascondono quasi tutto, e soprattutto si spostano portate dal vento.
Raggiunto il fianco sinistro (N) della Motta de Caslasc, la si deve aggirare da dietro per salirla tranquillamente, dal lato orientale, 100mt dal basso, 50mt dal fianco per arrivare a posare i piedi sulla cima.
Il paesaggio dovrebbe essere bello, anche se siamo in mezzo alla vallata, ma non si vede quasi nulla, e soprattutto ci si deve riparare dal vento.
Quando arrivo, alle 11:10 trovo gli amici, già sul posto da una quindicina di minuti, nascosti dietro una roccia, che mi aspettano per la foto assieme, e per scendere, impossibile fermarsi.
Solo togliere i guanti per l’autoscatto … beh 15min di quasi congelamento delle dita, il Barba fa una spuntino con il primo dei panini, non importa l’orario … “è dalle cinque che sono in piedi” è sempre la sua giustificazione.
Dopo neanche 15min ripartiamo sempre ben imbacuccati, l’intenzione è pranzare all’ Alpe Cassina de Vignum, cercando riparo su uno dei lati.
Alle 12:00 siamo di ritorno all’ Alpe questa volta per fermarsi dopo quattro ore di ciaspole, ce lo meritiamo.
Il sole splende, e quando si è al riparo dal vento si sta anche bene.
Pranzo veloce, non c’e’ tregua di vento, quindi dopo circa un’ora prendiamo la via del ritorno.
Ma quando ci stiamo preparando, qualcuno dice: “ci sono due qua fuori da un po’ …”, ma questi due li consciamo … sono Daniele66 e Marc64, che con gli sci sono saliti al ben impegnativo Piz Uccello e stanno scendendo.
Quattro chiacchere per incamminarci, si fa per dire, assieme per il ritorno.
Come indicato sul libro (e sempre seguendo siso, al grande omone di sassi vicino all’ alpeggio, deviamo a sinistra scendendo sul lato poosto del Ri de Fontanalba (lato sinistro orografico in discesa), è la via che normalmente percorrono gli sci-alpinisti.
Il percorso è 300/400mt più lungo dell’ andata, ma tranquillo, non c’e bosco dove si sprofonda, e poi è un percorso nuovo.
Scendendo si punta ad un grosso pilastro dell’ alta tensione, da qui ai sottostanti impianti di sci, percorrendo nell’ ultimo tratto proprio una delle piste di discesa (chiaramente tenendosi ben ai bordi per evitare “incontri”).
Alle 14:45 siamo al parcheggio, 1:10 dall’ alpe.
Salutiamo Daniele e Marco che si stanno cambiando (li abbiamo incrociati parecchie volte in discesa, con Daniele che aveva seri problemi con un attacco degli sci, inevitabili le simpatiche battutacce …).
Il parcheggio è strapieno, gli impianti di sci sul lato del Lumbreida sono aperti, mentre sul alto Piz de Confin e Piz de Mucia sono chiusi (?).
Una bella ciaspolata, non super-impegnativa ma interessante, da consigliare di certo.