Capanna Piandioss 1867mt
Meteo da “Girovagando”, uggioso con nevischio, ma noi non ci arrendiamo mai.
Vista che è finalmente arrivata un po’ di neve, si va ovviamente a ciaspolare, è la prima di questa stagione, e già che ci siamo osiamo … e come se osiamo.
Inutile dire che puntiamo ad una capanna, non per grandi libagioni (questa volta), ma soprattutto per riposarci e scaldarci al coperto.
Propongo la Piandioss, è dura … lo so, ma sfidarmi ogni tanto mi fa bene.
Tutte le relazioni, e non ce ne sono molte, partono da Marolta a 800mt, a me piace studiare nuovi percorsi, e propongo agli amic un giro “diverso”.
Con Roberto e Paolo eravamo saliti fino a Pianezza nel ormai lontano 2015, la destinazione era proprio la Piandios, ma ci eravamo fermati a Pianezza.
Ora disegno sulla mappa un percorso “alternativo”, usando parte delle tracce di francesco e parte della nostra vecchia traccia, passando dal costone di Pianezza al costone che porta a Gariva attraversando sopra la strada estiva.
Ne esce un percorso con 100mt in meno di dislivello e soprattutto un oltre 3km in meno di percorso totale.
La proposta viene bene accolta, ed alle 08:00 partiamo dal parcheggio della partenza degli impianti sciistici di Leontica-Nara a 915mt.
Si scende, si passa un ponticello e si comincia a salire lungo il costone parallelo a quello degli impianti, questo costone porterebbe a Pianezza, ma il nostro percorso prevede di salire solo fino ad Ardet, poco oltre di prendere la strada che porta verso nord passare alcuni ponticelli (il problema è proprio l’attraversamento di alcuni valloni, con la neve meglio farli sopra la strada che ha dei ponti sopra i torrenti), raggiungere Campì e da qui in diretta salire a Gariva seguendo il percorso invernale “classico”.
Tutto fila liscio fino ad Ardet, qui ci tocca tornare indietro a cercare la strada verso Campì, la percorriamo ad un bivio a Q1410, manchiamo il punto di salita in diretta a Gariva causa mancanza di segnali e la neve nel bosco, sempre seguendo la strada torniamo verso sud, arriviamo sotto una rampa micidiale, che risaliamo con grande fatica, pendenza prossima ai 40°, ultimo tratto fatto praticamente in ginocchio.
Arrivati in cima, scopriamo come era ovvio, che siamo a Pianezza, ripensando alla vecchia rinuncia mi scoraggio un po’.
E’ vero che da Pianezza a Gariva c’e’ un bel sentiero estivo, ben marcato, che porta in 1h-1h:30 alla Piandioss, ma è un sentiero estivo, di inverno non lo pratica nessuno perché attraversa due canaloni, anzi proprio due canyon, che in inverno sono poco raccomandabili.
Come dicevo, sono un po’ scoraggiato, ma c’e’ un vantaggio notevole rispetto la precedente rinuncia, oggi sono solo le 10:00, abbiamo ancora ben due ore previste per camminare in salita.
Troviamo un “local” a Pianezza e ci dice che il sentiero estivo si può fare,e che sul secondo canyon hanno fatto un ponticello per superarlo.
Questo ci dà la carica necessaria, partiamo decisi ad arrivare alla Piandios.
Traverso sopra le case di Pianezza, entriamo nel primo canyon, il sentierino lo si intuisce per il taglio delle piante, non è molto largo e in alcuni tratti esposto a valle, ma fattibile.
Attraversiamo il primo ruscello, bella rampa di salita per arrivare al secondo canyon, dove troviamo il famoso ponticello, bello e comodo.
Vorrei solo fare una precisazione, questo sentiero estivo, poco si presta alla salita con le ciaspole, diciamo che con 40/50cm di neve come abbiamo trovato noi è ancora praticabile, oltre lo sconsiglierei.
Passato il ponte zig-zag che risalgono fino a Gariva sud 1658mt, dove arrivo alle 10:50 abbastanza provato, ma la meta è ormai a portata …. di ciaspole, manca poco più di 1km e 200mt di dislivello.
E’ scesa una gran foschia non si vede quasi nulla, neppure gli amici che mi distaccano, tantomeno la capanna, so bene dove si trova, ma non la vedo se non all’ ultimo.
Arrivo in capanna circa 20min dopo gli altri, gli ultimi metri me la sono presa comoda-comoda, tanto ero quasi arrivato e la fatica cominciava a farsi sentire.
Quando arrivo il camino già fuma, ed un caldo tepore inizia a riscaldare il grande locale. Ricordo bene il camino circolare al centro, lo circondiamo di panche dove ci scaldiamo e pranziamo.
In cucina lo Chef prepara il classico vin-brulè, dopo i panini intiepiditi al fuoco è ottimo, poi dolce, caffè e liquori.
Prevediamo di partire alle 13:30, dopo le pulizie, pagamenti e firme, e l’inevitabile foto esterna a torso nudo (questa volta a -2° soltanto), ci incamminiamo, la foschia è sempre pesante, in compenso nevischia.
Inevitabile 🙂
Per il ritorno pensiamo di tornare a Pianezza passando ancora per i canyon, siamo molto veloci (non c’e’ il Giorgio da aspettare in salita), passiamo da Pianezza e decidiamo di scendere dal sentiero che facemmo nel 2015.
Ci tocca battere un po’ di neve, grande Paolo come sempre ha battuto sempre lui, ma la discesa è rapida e diretta, torniano ad Ardet dove ritroviamo il percorso della mattina e quindi giù veloci.
Arriviamo al parcheggio alle 15:35, due ore circa per scendere, ripensandoci se questa mattina avessimo proseguito in diretta verso Pianezza avremmo risparmiato una quarantina di minuti e la rampa da 40° … ma va ben così.
Felici ed un poco stanchi, quasi 11km e 1050mt con le ciaspole, alla prima ciaspolata poi, sono un bel successo.