Motto Rotondo 2245mt – Dosso Bello 1980mt
Prima di raccontarvi questa splendida giornata, devo dedicare, a nome del gruppo, questa escursione ad un caro amico che oggi avrebbe compiuto 54 anni, una malattia terribile e senza speranza lo ha portato via tre anni fa, un caro ricordo a Sam.
Dopo le ultime uscite più all’ insegna del godereccio gastronomico che della fatica, ecco rientrare nei binari della fatica, e per riprendere alla grande decidiamo per qualcosa di piuttosto impegnativo.
Era nel cassetto da tempo, e visto che di neve ancora non se ne vede, ed il meteo continua con alta pressione, decidiamo di salire al Dosso Bello e se le condizioni sono favorevoli di spingerci fino al Motto Rotondo.
Arriviamo in auto a Dosso del Liro, proseguiamo verso monte seguendo le indicazioni per l’ Agriturismo Bassi, la strada è stretta ma senza difficoltà si arriva ad un spiazzo dove finisce e si parcheggia.
Al nostro gruppo al completo, si agregano due amici: Francesco e Chiara, che non disdegnano la nostra pazza compagnia …
Partiamo alle poco prima delle otto, saliamo a Prennaro, passiamo davanti all’ agriturismo dove un simpatico signore ci chiede dove siamo diretti, e la risposta è scontata “in su …”, la meta precisa non è definita, anzi sono due.
Da Prennaro, bel nucleo di baite in sasso tipiche del Lario, si vede bene tutta la lunga e ripida cresta che sale fino al Duria, si vebe bene il Dosso Bello, non si vede la seconda e più ambita destinazione, e non la si vedrà sino a Q2220, perché nascosta e spostata verso N.
La giornata si presenta spettacolare come meteo, e neppure tanto fredda, chiaro si parte coperti, siamo a dicembre, ma cosa importante totale assenza di vento.
Il terreno è duro e leggermete brinato, ma si sale bene senza preoccupazioni.
In breve si passa dalle baite di Sortaiolo, poco sopra Prennaro, poi si sale sul pianco della cima Q1360, per arrivare a quella meraviglia del nucleo di baite di Piaghedo, Q1339.
Me lo avevano descritto e ne avevoletto, ma dal vivo in una così bella giornata, Piaghedo dimostra tutta la sua bellezza.
Si trova in un piccolo pianoro, tra due dossi, baite in sasso, vista meravigliosa sul lago sia verso N che verso S, e grandi panorami verso le montagne alle spalle.
Ma siamo solo all’ inizio, ora inizia la salita vera quella dura, quella che non molla praticamente mai, e che continui a vedere davanti a te che “rampa”.
Passiamo dal prossimo dosso, il Monte di Piaqhedo Q1454, e via sulla interminabile cresta al prossimo dosso, la Cimetta dell’ Acqua Q1656, qui si scende alla bocchetta Melbino, per riprendere un tiro di oltre trecentometri di dislivello per il Dosso Bello Q1980.
Ovviamente sono “la palla al piede” del gruppo, e li raggiungo per una giusta e meritata sosta.
Raggiunto il primo obiettivo, ma era evidente da subito che i 1000mt percorso sono solo una tappa.
Dopo la pausa banana riprendiamo la sempre più ripida salita, come ho già detto la destinazione non si vede, quello che si vede è il prossimo dosso a Q2200.
La salita è dura, a volte sull’ erba secca e piuttosto scivolosa, a volta su terriccio o pietrisco instabile, ma no ci sono rischi, la cresta è larghissima.
Gli amici sono già destinazione, io ed il mio badante Gimmy arriviamo alla fatidica quota di 2220mt da cui si vede non vicinissma la cima, con una splendente croce di vetta.
Ora è tutta roccia, proseguiamo praticamente sul filo di scresta, fino a sotto la torre rocciosa della cima, e qui viene il bello.
Non si può proseguire sul filo di cresta, non so se è la via giusta o la migliore, ma seguiamo le tracce degli amici, che sono scesi a sinistra, aggirando in basso la parete rocciosa per risalire in arrampicata il fianco sinistro (O) del Motto Rotondo.
Dopo qualche minuto di quasi panico, per essermi bloccato in un punto senza appigli per proseguire, e nonostante il provvidenziale e attento intervento di Francesco, mi riprendo e salgo in cima, la giusta dose d’adrenalina.
Uno spettacolo questa cima !
La posizione è davvero notevole, vicinissimo il noto Duria, da cui parte questo costone a SO che scende a Dosso del Liro che abbiamo percorso.
Si vede benissimo anche il lago Darengo con il Rifugio Como.
Poco distante il Cardinello, che si mostra con la sua aspra parete nord, e via via fino a Ledù al Cavregasco, ed in direzione opposta la Valtellina, il Legnone, il Grignone un po’ immerso in strati di nebbia, e poi lui “Il Lago più bello del mondo”.
Pranziamo, non proprio in silenzo, ma con panorami che ti rimpiono la vista, la testa ed … il cuore, la natura non smette mai di stupire.
Dopo il pranzo (panini che vi credete?), decidiamo che il dolce, il caffè e la grappa li consumiamo più in basso, dopo esserci tolti il pensiero della discesa dal canaletto fatto in arrampicata.
E così scendiamo, in fila indiana, un po’ di sedere ed un po’ di schiena, ma passiamo rapidamente il punto critico per riprendere la cresta, questa volta in discesa.
L’erba secca è piuttosto insidiosa, lo scivolone è facile, quindi scendiamo con molta attenzione, dosso dopo dosso, fino ad arrivare a Piaghedo quasi alle tre di pomeriggio.
Il sole è quasi spento, dietro un po’ di nuvolaglia, ma noi festeggiamo con torta (ottima fatta come sempre da Chiara che non smettiamo mai di ringraziare), prosecco, poi caffè con grappa e sviluppin …. Ora un po’ di alcool ci sta bene !
Festeggiamo per un anno pieno di serenità, buona salute e tanta montagna.
Scendiamo a Prennaro e poi al parcheggio, dove ripartiamo alle 16:00, perfettamente in tempo per evitare le classiche code domenicali del rientro.
Tutto perfetto, giornata perfetta, scelta azzeccata, ottima la compagnia.
Cosa volere di più ?
LA CIMA CHE NON C’E’ :
Questa cima, intendo il Motto Rotondo, non si trova su quasi nessuna cartina o mappa on-line. Ho aggiunto alla relazione delle schermate di alcune mappe più conosciute .. proprio per farvi vedere che non è una cima così nota, e se non era per il Paolino (pm1996) forse non mi scattava neppure l’idea di andare a cercarla.
A mio giudizio è male indicata e forse anche l’altitudine non è precisa, ma almeno su Hikr e su 4UMAPS (che è una mappa di origine “open-source” cioè con contributi di varie persone) esiste. Alla sua sommità c’e’ una bella croce, nella più bassa Dosso Bello (presente su tutte le carte) c’e’ solo un cumulo di roccia.
Beh non vi resta che andare a scoprirlo da soli.
CARTA KOMPASS – LAGO DI COMO
CARTA KOMPASS
CARTA IGM LOMBARDIA
A beneficio di tutti, e per chiarire il “mistero”, vi invito a leggere con attenzione la risposta di Daniele (Roveclimb).
E’ colui che dobbiamo tutti ringraziare per aver messo il waypoint (e le tracce) per il Motto Rotorndo sulle mappe OpenStreetMaps.
Ciao Giorgio, sulla questione delle cime quotate ti posso rispondere io dal momento che ho aggiunto personalmente la vetta del Motto Rotondo su Openstreetmap (che è la fonte dei dati di 4UMap), così come buona parte dei sentieri che sono riportati nel gruppo dei Muncech.
Nell’aggiungere i dati sono partito dal lavoro davvero completo fatto da A. Gogna e A. Recalcati con la Guida dei Monti d’Italia (in molti casi già gli autori sottolineano discrepanze o errori nelle varie edizioni di IGM, CTR, CNS ecc..), integrando poi con alcuni dei toponimi presenti nelle mappe CNS o IGM (la Carta Tecnica Regionale infatti, pur essendo a scala più dettagliata, presenta troppe imprecisioni).
Lo spostamento che hai giustamente evidenziato tra la vetta individuata dalle isoipse nel modello digitale del terreno (DEM) di 4UMap ed il punto che identifica la vetta del Motto Rotondo è probabilmente da imputare ad errori di allineamento tra il DEM stesso e la foto satellitare di Bing, che viene utilizzata in fase di editing in Openstreetmap. Quando infatti si inseriscono nuovi elementi in Openstreetmap si utilizza come strato informativo l’immagine satellitare rilasciata da Bing, che non è perfettamente allineata con il modello digitale del terreno che utilizza 4UMap (per esperienza ho riscontrato spostamenti fino a 5-10 metri).
Per renderti conto delle differenze tra diversi tipi di DEM confronta quello che succede con quello ufficiale di OSM.
Le tracce dei percorsi che ho aggiunto su Openstreetmap sono sempre frutto delle giornate trascorse tra i monti, armato di mappa e GPS nel tentativo di raggiungere la massima accuratezza possibile. La gita che mi ha permesso di aggiungere il Motto Rotondo, ad esempio, è questa qui.
Spero di essere stato esauriente, auguro a te e a tutti i tuoi compagni di gite tante nuove avventure negli affascinanti e solitari spazi dei Muncech..
Stefano
Nell’aggiungere i dati sono partito dal lavoro davvero completo fatto da A. Gogna e A. Recalcati con la Guida dei Monti d’Italia (in molti casi già gli autori sottolineano discrepanze o errori nelle varie edizioni di IGM, CTR, CNS ecc..), integrando poi con alcuni dei toponimi presenti nelle mappe CNS o IGM (la Carta Tecnica Regionale infatti, pur essendo a scala più dettagliata, presenta troppe imprecisioni).
Lo spostamento che hai giustamente evidenziato tra la vetta individuata dalle isoipse nel modello digitale del terreno (DEM) di 4UMap ed il punto che identifica la vetta del Motto Rotondo è probabilmente da imputare ad errori di allineamento tra il DEM stesso e la foto satellitare di Bing, che viene utilizzata in fase di editing in Openstreetmap. Quando infatti si inseriscono nuovi elementi in Openstreetmap si utilizza come strato informativo l’immagine satellitare rilasciata da Bing, che non è perfettamente allineata con il modello digitale del terreno che utilizza 4UMap (per esperienza ho riscontrato spostamenti fino a 5-10 metri).
Per renderti conto delle differenze tra diversi tipi di DEM confronta quello che succede con quello ufficiale di OSM.
Le tracce dei percorsi che ho aggiunto su Openstreetmap sono sempre frutto delle giornate trascorse tra i monti, armato di mappa e GPS nel tentativo di raggiungere la massima accuratezza possibile. La gita che mi ha permesso di aggiungere il Motto Rotondo, ad esempio, è questa qui.
Spero di essere stato esauriente, auguro a te e a tutti i tuoi compagni di gite tante nuove avventure negli affascinanti e solitari spazi dei Muncech..
Stefano