BIROLLA-DAY Ingredienti principali :
– un gruppo di amici che non han voglia di starsene a casa a consumare il divano
– la voglia di montagna
– 4Kg di castagne
– 5 bottiglie di vino
– Un rifugetto fuori dal mondo, con camino, stufa e legna (non troppo distante per non prendere troppa pioggia, viste le previsioni)
Messi assieme tutti gli ingredienti necessari … ci si trova a parcheggiare lungo la strada che da Roveredo porta alla diga della Roggiasca, senza raggiungere la diga (da qui si sale in Val Roggiasca), ma appena passato il ponte sul riale d’Albionasca, si parcheggia.
In quattro di noi conoscono percorso e rifugio, ma al resto del gruppo è del tutto nuovo.
Viste le previsioni che danno pioggererella tutta la domenica, pensiamo e ripensiamo ad un percorso relativamente corto, ad un rifugio adeguato, ma che ci consenta un paio d’ore di camminata prevalentemente nel bosco.
Al nostro gruppo al completo, si agregano Francesco e Chiara, anche loro riluttanti alla domenica di ozio.
Partiamo alle 08:30, rispetto al nostro giro precedente, molto più lungo, facciamo a ritroso la salita in Val Rescignaga, la valle che si chiude contro il Marmontana.
Già descritto nel precendete report, dico solo che questi 3,3Km sono un alternanza di brevi Sali-scendi, di lunghi traversi ed impennate si sentiero per guadagnare poco più di 500mt di quota.
Salendo in auto notiamo nuvole molto basse, e soprattutto neve presente già dai 1400-1500mt. Noi la troviamo a 1450mt circa, dove i boschi di faggio lasciano posto agli abeti, una spruzzata che non crea particolari disagi, anzi dà un tocco di magia all’ ambiente.
Per chi non c’e’ mai stato, è certamente molto bello quando il sentiero esce dal bosco e si apre nella larga conca acquitrinosa dell’ Alpe di Rescignaga, una piana che nella parte iniziale risale ripidamente le pendici del Marmontana, ma oggi lo vedremo solo per pochi istanti, le nuvole e la grande umidità nascondono quasi tutto.
Lasciamo il parcheggio alle 08:30, arrivo al rifugio alle 10:05, visto il meteo di decide di fermarsi subito e non proseguire ancora un po’ una corta camminata.
Beh … oggi batteremo il record di permanenza in capanna, dalle 10:00 alle 14:30.
Si accende il camino, ci si cambia, si inizia a tagliare le castagne, il “filo conduttore” della giornata è la “birollata” (castagne fatte in padella o sul camino), consumeremo ben 4Kg di castagne gentilmente raccolte e portate da Paolo.
Notoriamente la “birolla” si accompagna al vino rosso, quindi 4 bottiglie, più uno spumante per ben accompagnare una torta a base di uvette, e la torta vegana di castagnaccio di Chiara.
Il rifugio fatica a scaldare, nonostante il camino vada alla grande, vengono “scodellate” 5 padelle di castagne (ah … padella con buchi portata da casa), antipasto spizzicando di tutto, i nostri panini, e birolle che vengono avidamente sbucciate e consumate, nonché innaffiate adeguatamente.
Nei momenti di attesa, canti (e balli?) accompagnati dalla melodiosa armonica di Francesco, a cui fanno eco le sgraziate e disconnesse voci di tutti noi, ma l’importante è divertisi !
Svuotate tutte e cinque le bottiglie è il momento di … metterci un tappo, con caffè e grappe.
Iniziamo le pulizie e sistemazioni del rifugio, è palese che è un rifugio di cacciatori, possa piacere o meno, è grazie a loro se queste strutture esistono e sono fruibili anche da noi escursionisti.
Non c’e’ libro/cassa/vaglia, chiederemo al comune come poter lasciare un piccolo ma giusto contributo.
Alle 14:30 lasciamo il tiepido rifugio per immergerci nella nebbia ed umidità, ma il calore corporeo, anche grazie agli alcolici, è ottimale, smaltiremo nella discesa.
Poco più di un’ora di discesa e siamo al parcheggio, c’è chi scalpita per allungare un po’ … ma la maggioranza decide di chiudere qui questa umida ma simpatica giornata, alla fine non ha piovuto neppure un minuto, abbiamo pestato la prima neve del dopo estate, stomaci pieni di birolle, intestini che borbottano (e come …………………..).
NOTA: il percorso potrebbe essere un T1, ma ci sono alcuni tratti di sentiero stretti ed esposti, brevissimi tratti con catene, non adatto alla gita di famiglia
BIROLLA-DAY Ingredienti principali :
– un gruppo di amici che non han voglia di starsene a casa a consumare il divano
– la voglia di montagna
– 4Kg di castagne
– 5 bottiglie di vino
– Un rifugetto fuori dal mondo, con camino, stufa e legna (non troppo distante per non prendere troppa pioggia, viste le previsioni)
Messi assieme tutti gli ingredienti necessari … ci si trova a parcheggiare lungo la strada che da Roveredo porta alla diga della Roggiasca, senza raggiungere la diga (da qui si sale in Val Roggiasca), ma appena passato il ponte sul riale d’Albionasca, si parcheggia.
In quattro di noi conoscono percorso e rifugio, ma al resto del gruppo è del tutto nuovo.
Viste le previsioni che danno pioggererella tutta la domenica, pensiamo e ripensiamo ad un percorso relativamente corto, ad un rifugio adeguato, ma che ci consenta un paio d’ore di camminata prevalentemente nel bosco.
Al nostro gruppo al completo, si agregano Francesco e Chiara, anche loro riluttanti alla domenica di ozio.
Partiamo alle 08:30, rispetto al nostro giro precedente, molto più lungo, facciamo a ritroso la salita in Val Rescignaga, la valle che si chiude contro il Marmontana.
Già descritto nel precendete report, dico solo che questi 3,3Km sono un alternanza di brevi Sali-scendi, di lunghi traversi ed impennate si sentiero per guadagnare poco più di 500mt di quota.
Salendo in auto notiamo nuvole molto basse, e soprattutto neve presente già dai 1400-1500mt. Noi la troviamo a 1450mt circa, dove i boschi di faggio lasciano posto agli abeti, una spruzzata che non crea particolari disagi, anzi dà un tocco di magia all’ ambiente.
Per chi non c’e’ mai stato, è certamente molto bello quando il sentiero esce dal bosco e si apre nella larga conca acquitrinosa dell’ Alpe di Rescignaga, una piana che nella parte iniziale risale ripidamente le pendici del Marmontana, ma oggi lo vedremo solo per pochi istanti, le nuvole e la grande umidità nascondono quasi tutto.
Lasciamo il parcheggio alle 08:30, arrivo al rifugio alle 10:05, visto il meteo di decide di fermarsi subito e non proseguire ancora un po’ una corta camminata.
Beh … oggi batteremo il record di permanenza in capanna, dalle 10:00 alle 14:30.
Si accende il camino, ci si cambia, si inizia a tagliare le castagne, il “filo conduttore” della giornata è la “birollata” (castagne fatte in padella o sul camino), consumeremo ben 4Kg di castagne gentilmente raccolte e portate da Paolo.
Notoriamente la “birolla” si accompagna al vino rosso, quindi 4 bottiglie, più uno spumante per ben accompagnare una torta a base di uvette, e la torta vegana di castagnaccio di Chiara.
Il rifugio fatica a scaldare, nonostante il camino vada alla grande, vengono “scodellate” 5 padelle di castagne (ah … padella con buchi portata da casa), antipasto spizzicando di tutto, i nostri panini, e birolle che vengono avidamente sbucciate e consumate, nonché innaffiate adeguatamente.
Nei momenti di attesa, canti (e balli?) accompagnati dalla melodiosa armonica di Francesco, a cui fanno eco le sgraziate e disconnesse voci di tutti noi, ma l’importante è divertisi !
Svuotate tutte e cinque le bottiglie è il momento di … metterci un tappo, con caffè e grappe.
Iniziamo le pulizie e sistemazioni del rifugio, è palese che è un rifugio di cacciatori, possa piacere o meno, è grazie a loro se queste strutture esistono e sono fruibili anche da noi escursionisti.
Non c’e’ libro/cassa/vaglia, chiederemo al comune come poter lasciare un piccolo ma giusto contributo.
Alle 14:30 lasciamo il tiepido rifugio per immergerci nella nebbia ed umidità, ma il calore corporeo, anche grazie agli alcolici, è ottimale, smaltiremo nella discesa.
Poco più di un’ora di discesa e siamo al parcheggio, c’è chi scalpita per allungare un po’ … ma la maggioranza decide di chiudere qui questa umida ma simpatica giornata, alla fine non ha piovuto neppure un minuto, abbiamo pestato la prima neve del dopo estate, stomaci pieni di birolle, intestini che borbottano (e come …………………..).
NOTA: il percorso potrebbe essere un T1, ma ci sono alcuni tratti di sentiero stretti ed esposti, brevissimi tratti con catene, non adatto alla gita di famiglia