Capanna Garzonera 1973mt
Era da tanto che non si faceva una mattata ….
Certo abbiamo un passato glorioso in questo senso, ma questa volta le previsioni erano peggio di ogni altra volta, e la pioggia di sabato ci ricordava cosa significa piogge abbondanti.
Lunedì, viste le previsioni scrivo al gruppo … meteo brutto che si fa? Saltiamo o … ombrello, perché questa volta la mantella/kway non bastano.
Qualcuno è incerto, la quantità di acqua è proprio “superiore” al solito, ma al pomeriggio promette qualche schiarita, chiaro con questo meteo si va in capanna per asciugarsi e riscaldarsi.
E qui il nostro Paolino, ci stupisce … NON solo capanna, ma raddoppiamo: pizzoccherata.
Per i pizzoccheri del Barba … si va dovunque.
Domenica mattina partiamo un po’ più tardi, il percorso è breve, in autostrada diluvia ed a Biasca la pioggia è così intensa da non vedere quasi nulla davanti.
Ma non ci scoraggiamo, abbiamo i pizzoccheri.
Alle 08:30 siamo a Nante, ci copriamo per bene, ombrello in mano ed un solo bastoncino, gli zaini … abbastanza carichi per un pranzetto dei nostri.
Basta pensare che siamo in 5, di cui uno quasi astemio, ed abbiamo ben 4 bottoglie di vino, più gli alcolici ….
La Garzonera “estiva”, se così si può chiamare, non l’abbiamo mai vista, l’ abbiamo sempre vista sotto la neve e spesso sotto metri di neve.
L’ ombrello è servito per i primi 15min circa, poi lo riponiamo nello zaino scambiandolo con il secondo bastoncino. Cerchiamo di tenere la strada evitando il bosco, passare tra le piante equivale ad una doccia.
Raggiunto l’ acquedotto (spesso qui calziamo le ciaspole) inizia una bella rampa nel bosco, ci sarebbe la strada sul lato opposto, ma … un’occhiata nel bosco sperando magari in qualche bel fungo … ma nulla
Arriviamo all’ Alpe Cascina di Prato, attraversiamo il ponticello e saliamo a Pian Taioi, qui vediamo l’ Alpe “pulita”, nel senso che sempre l’abbiamo vista sepolta nella neve.
Ci torna in mente una mitica ciaspolata fallita per troppa neve, sotto il tetto di quest’alpe abbiamo trovato il riparo per mangiare e cantare.
Proseguiamo lungo la strada che coincide con il sentiero estivo, fino ad un bivio che con qualche zig-zag ci porta alla capanna.
Visto il meteo, pensiamo di trovarla libera, invece c’e’ una famiglia della Svizzera interna che sta pranzando, e poi partirà per tornare verso Nante.
Io, ultimo arrivo alle 10:45, quindi abbiamo tutto il tempo per attendere, ed osservare il termometro che indica +3°, ma almeno non piove, anzi ci è andata bene, ben oltre ogni aspettativa, ed il cielo promette aperture.
Poco prima di mezzogiorno salutiamo la famiglia che parte, ci hanno offerto un piatto di pasta … ma “noi abbiamo i nostri pizzoccheri”.
Comincia la preparazione, per il piatto di giornata, ma anche antipasto con salame e cetriolini, giusto per l’attesa … accompagnato dal un buon rosè.
Il nostro Chef ai fornelli, anzi alla cucina a legna, visto che il gas non funzionava, la stufa per riscaldare va alla grande, in capanna abbiamo ben …. +31° (da fare invidia a qualcuno ….)
Dopo l’abbondante antipasto, lo chef scodella ampie porzioni di pizzoccheri, favolosi davvero, i pizzoccheri del Barba sono sempre al top ! e per ben accompagnarli un rosso di Valtellina (Nera) ed un Barbera oltrepò.
Tutto spettacolare, da leccarsi i baffi, anzi … si potevano anche prendere due ore di pioggia con l’ ombrello per dei pizzoccheri così …
Sazi come bovini … passiamo al dolce: Bisciola con prosecco, la bisciola scaldata bene bene sulla stufa, ed il prosecco ha passato la mattinata nella fontana esterna, se questo non è godersi la vita …
Chiudiamo con caffè doppio, e vari giri di 2 grappe.
Alle 14:37 dopo le pulizie ed il dovuto pagamento, lasciamo la caldissima capanna, tanto che ci spinge a due foto a petto nudo all’ esterno.
Bisogna anche dire che la giornata si è girata in bello, ampi squarci di sereno ed ogni tanto un po’ di sole.
Scendiamo il sentiero fino ad un bivio, qui decidiamo di percorrere il sentiero alto fino all’ Alpe Ravina, il cartello indica Nante a 1:45 … proviamo
Molto bello il sentiero che tiene una quota attorno i 1700-1800 metri con vari saliscendi, passa sotto il Lago di Ravina, poi arrivia vicino all’ Alpe di Ravina e la funivia (impianti sci), poi scende lungo la strada o un ripido sentiero fino a Nante.
Bello il ritorno, anche vedere un nuovo percorso per la Garzonera non è male, bisognerebbe provarlo con le ciaspole.
Giornata riuscita, un pranzo da signori, la compagnia sempre perfetta.