Camoghè 2228mt – Segor 2097mt – Garzirola 2126mt
Oggi festeggiamo il mio compleanno (Giorgio, anche se era i primi di settembre), e come consuetudine aspettiamo che il gruppo sia al completo per festeggiare.
Certo gli anni passano, ma finche’ posso raccontare di aver stappato spumante in qualche vetta, e descrivere una bella escursione e bei momenti passati in ottima compagnia, mi sento proprio fortunato ( e poi diciamolo …. Davanti ad esempi di longeva allegria in montagna come il Barba, posso aspettarmi un futuro ancora pieno di montagna).
Purtroppo causa impegni inderogabili, Roberto (Eze, All, nonno, ecc) e’ costretto a rinunciare all’ultimo, ormai si va.
Comunque ho la fortuna di avere due amici, Francesco e Chiara.
La decisione del luogo e’ stata molto travagliata, le precipitazioni anche nevose dei giorni scorsi, il maltempo nei passi alpini che normalmente frequentiamo, ci ha portati a quote molto piu’ basse.
Propongo il Camoghe’, per Paolo, Luciano e Gimmy e’ una prima, per me un ritorno, era la decima escursione di Girovagando, nel 2007, e la partenza era da Colla.
Propongo una via di salita molto insolita, la salita dalla cresta S-SO, partendo dall’ Alpe Serdena, e poi un bel giro ad anello completo salendo il Segor e poi il Garzirola.
Alle 08:00 partiamo dall’ Alpe Serdena, sbarra aperta (e’ zona miltare, sempre chiusa a parte la domenica), salendo un bel numero di auto parcheggiate lungo il percorso, tutti “fungiat”.
Perche’ non salire per la via normale? Sono appassionato del wild, e da sempre delle creste, guardando la mappa, ci sono tratteggi discontinui di sentiero che dall’ Alpe di Serdena portano all’ Alpe Travorno Maggiore e poi sulla cresta. Segni discontinui sulla CNS, indicano sentieri dismessi, non in uso, e quindi che si perdono per lunghi tratti, perfetti per il wild …..
Per renderlo ancora piu’ wild, Francesco imbocca subito un canale di scolo detritrico ed erboso, il sentiero salirebbe molto piu’ dolce, ma noi su per direttissima.
E’ tutto molto ripido, raggiunto il sentiero che congiunge la bocchetta di Revolte all’ Alpe Travorno Maggiore, lo seguiamo verso valle per poco, e poi puntiamo verso la cresta SO che scende dalla cresta Q2101 del Camoghe’.
Pendenze sempre molto sostenute, su prato a volte scivoloso, ma saliamo piuttosto bene, qualche passaggio semplice su roccia (fino alla cresta, non abbiamo seguito la mia traccia, quindi neppure i pochi segni di sentiero, tutto in direttissima).
Raggiunta la cresta subito a guardare di la’ … la Val Caneggio (che divide il Corgella dal Camoghe’).
Se sa questo lato e’ ripido ed erboso, sul lato nord e’ verticale con roccia e pietre, molto servera.
Ora seguiamo la cresta, arriviamo alla Q2202, tocca scendere e risalire per raggiungere infine il grosso omone di vetta del Camoghe’ Q2228 alle 10:28.
Quasi una mezz’ora di pausa, dalla partenza un vento freddo e a tratti abbastanza forte non ha mai mollato, ma allo stesso tempo il vento pulisce tutto e la vista e’ favolosa.
Faccio notare agli amici che si vedono tre laghi: Maggiore, Lugano e Como, ma si vedono anche le tante cime a nord gia’ imbancate (anche il Claro ed il Cavregasco), il massiccio del Rosa, il Cervino e … aguzzando la vista anche il Monviso.
Dopo la pausa banana, e la prima foto ricordo, ci incamminiamo per il sentiero canonico, passando dai ruderi, poi dalla cappelletta, quindi ripidi giu’ alla bocchetta di Revolte (11:20).
Da qui proseguiamo lungo la bella cresta che con saliscendi vari sale al Segor, il sentiero e’ marcato, con qualche passaggio di I, ma mai pericoloso.
E’ proprio una bella crestina, abbastanza affilata, che divide la Val Maggina, laterale della Val Morobbia, con la Val Serdena.
Con un ultimo sforzo (mio) alle 12:00 raggiungo gli amici sul Segor Q2097, cima piuttosto anonima, neanche un ometto, saltiamo anche la foto.
Ora ci incamminiamo lungo la larga dorsale che dal Garzirola/Gazzirola sale a nord, in meno di quindici minuti siamo sotto il Garzirola (la vetta piu’ alta) e ci ripariamo controvento per pranzare.
Stesi sul prato, stando piuttosto bassi evitiamo il vento fresco, ed il sole scalda bene. Consumiamo i nostri panini, e poi iniziamo i festeggiamenti con una bella bottiglia di Ferrari, lo strudel e l’ottima torta di pane vegana di Chiara (buonissima, tante tante grazie!).
Non puo’ mancare il caffe’, la grappa e lo svilupin … poi un po’ di pennica al sole, insomma quasi due ore di ottimo relax.
Alle 14:00 saliamo il Gazzirola (pochi minuti) qualche foto e poi scendiamo al Pozzaiolo, dove arriviamo alle 14:50, proseguiamo lungo la cresta che porta al Monte Bar, fino ad una palina che indica l’ Alpe Matro, e scendiamo.
Sentiero largo e pulitissimo, in un bel bosco di larici, proprio bello.
Alle 15:15 siamo all’ alpe Matro, una bella bevuta, aggiriamo l’alpeggio verso il basso, per prendere il sentiero largo che scende alla strada della Val Serdena.
I larici lasciano il posto ai faggi, e noi un’occhiata (sfortunata) ai funghi non possiamo proprio evitarla.
Alle 15:46 siamo al parcheggio, ultimo tratto su asfalto.
Ancora una bella bevuta e ci prepariamo per ripartire, ora con il bel sole possiamo vedere tutto il nostro percorso diretto di salita per il Camoghe’, e’ stato bello, proprio un bel giro, anche se non e’ stato un tremila, l’ escursione e’ riuscita bene.