Sasso della Guardia 2093mt e rifugio Alpe di Luarn 1656mt
Un’ altra bella impresa, sempre considerando le mie capacità.
Ormai anche i 1200mt di dislivello assoluto stanno diventando normali, o meglio, non sono più un ostacolo, un nuovo punto di partenza 🙂
Due compleanni da festeggiare (8 giugno il Barba ed il 9 Paolo “lo scoiattolo”), torniamo nelle zone frequentate solo due settimane fà, ma con ambizioni ben più elevate.
Nella precedente visita in queste belle ma soprattutto selvagge valli della Mesolcina, avevamo puntato l’ attenzione su una bella muraglia rocciosa, quella che parte dalla Cima di Paina (o Cima dello Stagn), e scende verso NO con il Piz del Papagal Q2353, il Passo dello Stagn Q2235 (non marcato sulla CNS), ed il Sasso della Guardia Q2093.
Il Brenna lo descrive così
E’ un bellissimo belvedere (il suo nome è pertanto veramente appropriato), situato sull’ imponente dorsale NW della Cima dello Stagn.
Lassù ci si trova al di sopra di magnifici boschi e a picco sopra i Monti di Lanés, lo sguardo è ben aperto sulla Val Grono e verso il gran circo della Val Traversagna e le valli confluenti.
Inutile dire che la cosa ha stuzzicato non poco … e quando l’ho proposta ai festeggiati (nei nostri compleanni vige la regola che sono loro a scegliere), non hanno avuto esitazioni.
A conferma della natura selvaggia della zona, ci sono solo tre passaggi “di classe” su questa cima chaeppi, gbal e cristina e Marco, tutti con salita da Roveredo Q340, quindi con dislivelli a me proibitivi ….
Quindi progetto un giro che parte dai 950mt della diga della Roggiasca, solo qualche chilometro in più del parcheggio dell’ ultima passeggiata in Val Albionasca.
Partiamo alle 08:10 dal parcheggio, discesa e attraversamento della corona della diga, quindi primo “strappone” di circa 1.2Km e 320mt fino a Lanes.
Sentiero molto ben mantenuto, con una lunga serie di zig-zag in faggeta sale fino a sbucare ai Monti di Lanes (09:00).
Un posto stupendo, area prativa con bellissime baite tutte ben sistemate e tutte con grandi tavoli esterni a godersi un gran panorama verso il fondovalle.
Noi risaliamo fino alla baita più alta, dove ci fermiamo per fare quattro chiacchere con una famiglia, parlando del percorso e dei tempi di percorrenza.
Da Lanes, è evidente la cresta che a andremo a percorrere per salire al Sasso della Guardia, non è evidente dove si trova l’ Alpe Luarn dove invece programmiamo di pasteggiare e festeggiare (era ben più in basso di dove immaginavo, e nascosta da questo lato).
Dopo l’ ultima casa c’e’ un bivio, a sinistra Luarn (un cartello in legno indica 2h) e a destra per l’ alpe d’Aian.
Inizia un altro bel “strappone” che da guadagnare 250mt in 700mt, bello ripido ed in un bel bosco di antichi faggi.
Cosa curiosa, i segni di vernice sono solo sulle piante, un quadrato bianco-grigiasto che si confonde con la corteccia, ma il quadrato non lascia dubbi.
A Q1580 inizia un traverso, lungo poco meno di 2Km, che porta ai 1660mt dell’ Alpe Luarn.
Si attraversano 3 ruscelli, abbiamo trovato anche residui di neve, tra bosco di abete, prato e vallette, abbastanza esposto e ripido in alcuni tratti, ma sempre ben visibile.
Alle 10:24 sbuchiamo dal bosco nella conca prativa dell’ Alpe Luarn … un bellissimo posto !
Rifugetto essenziale ma carino, fontana d’acqua all’ esterno dove ci rinfreschiamo, il caldo oggi è notevole.
Ci fermiamo ben 20min, merenda, alleggeriamo gli zaini (tanto torniamo qui …), e partiamo per la prossima ed impegnativa tappa.
Il prossimo tratto è il più impegnativo, 440mt e 2.3Km di cresta.
Il sentiero dietro il rifugio non lo si vede, ma in alto dove riprende il bosco la traccia è più che evidente, ed è stato anche pulito.
E’ molto-molto ripido, ma si sale guadagnando quota progressivamente.
Quando la cresta si stringe e termina la vegetazione si incontrano delle rocce, il sentiero le aggira a destra stando poco sotto.
La cima vera e propria si trova qualche centinaio di metri dopo la prima roccia, i miei amici sono già sopra da un po’, mentre io ed il mio badante Gimmy li raggiungiamo seguendo la via più “alpinisitica” dove si arrampica ma senza grandi passaggi (I). La via più semplice, e che seguiremo al ritorno, è di seguire il sentiero che porta oltre la cima ad una bocchetta non indicata, per risalire comodamente alla cima sulla cresta NE.
Comunque alle 12:00 siamo tutti al Sasso della Guardia, poco meno di 2100mt.
Paesaggio stupendo, un controllo de visu delle parole del Brenna, che non posso che confermare a pieno.
La visuale è notevole, complice una bella e caldissima giornata, verso NE la grande mole del Pizzo Paglia, poi il Mater del Paia ed il Cardinello, il vicinissimo Piz del Papagal (ma che nome …), molto intrigante …., poi più lontanti il Marmontana, il Cugn, il Gesero e le Cicogne.
Molto bella e devo dire incosueta la vista sul Martum, Molinera ed il Claro, direi che da questo angolo si valorizza bene il Molinera con una bella forma piramidale che mai avevo constatato nelle vari incontri.
Dopo 20min in cima, dopo le foto di rito, si scende per festeggiare.
01:15 di salita al Sasso, 00:40min a scenderlo.
Pranziamo all’ interno, troppo caldo fuori. C’e’ una enorme insalatiera di insalata di riso preparata dal Barba, tartine di pancetta aromatizzata, la torta fatta dalla moglie di Paolo, tutto innaffiato a dovere con un gran rosso e spumante per il dolce.
Inutile dire che si chiude con caffè e grappa …
Qualcuno sale a visitare e provare le brande al piano superiore … il resto fuori a prendere il sole nel grande tavolone esterno.
Ci raggiunge Martino, un escursionista ed ex-cacciatore locale, che è salito dopo di noi al Sasso, e a cui chiediamo informazioni per il Piz del Papagal.
Come pensavamo, e come indicato dal Brenna, non è così complicato anche per gli escursionisti come noi, il problema sta “nel prenderlo” dal verso giusto.
Ci sono vari balzi rocciosi (anche oltre i 2mt) da risalire ben sotto la cima, e Martino ci dice che dei cacciatori hanno fissato delle corde, il problema è nel sapere dove sono …
Diciamo che saliti al Sasso la voglia di agredire anche il Papagal è tanta … ma rimandiamo la storia al futuro.
Visto il doppio compleanno, abbiamo a lungo scherzato sui due “sposi” Barba e Paolo, e sui loro ruoli famigliari ………………………………
Abbiamo simulato anche il lancio del bouquet … sotto lo sguardo sbigottito di Martino, ma che ha ben capito che siamo dei gran burloni e che ci piace divertirci, fare fatica certo, godersi il panorama ma anche i bei momenti assieme.
Alle 15:30 (30m oltre il tempo programmato), e dopo le pulizie, lasciamo l’alpeggio-rifugio, grandi scuri nuvoloni minacciano di scaricare, quindi con passo sostenuto rifacciamo esattamente lo stesso percorso (avevamo pensato ad un anello, ma visto il possibile temporale abbiamo puntato sulla sicurezza).
Alle 16:40 passiamo da Lanes, altra breve fermata per rifornimento di acqua, poi giù nel lungo zig-zag che ci porta alla diga, risalita (pesantissima fatta al ritorno) al parcheggio dove arriviamo alle 17:20 senza aver preso una goccia d’acqua.
Che dire ancora … a noi il Wild piace proprio, e questa è stata una giornata perfetta in tutto, nella fatica, nel dislivello, nei panorami, e nella compagnia.