Rifugio Alpe Rescignaga 1612mt
Meteo molto incerto, sicuramente nuvoloso e forse qualche goccia d’acqua nel pomeriggio. Niente vette di certo, quindi esce lo “spirito dell’ esploratore” …
Esplorare … esplorare …. Ma cosa significa?
Prima di tutto andare in zone dove non siamo mai stati, quindi dove tutto e nuovo per tutti, poi zone poco frequentate, quindi pochi passaggi su Hikr, meglio ancora se ci sono waypoint senza foto e passaggio, e/o ci sono waypoint da aggiungere
Ultima cosa MA non meno importante, magari chiudere il giro con un bel anello.
Questa volta ci siamo riusciti perfettamente! Una sfliata di waypoint con zero visite, e qualcuno da creare, giro ad anello completo.
Saliamo in auto la strada che da Roveredo porta ai Monti di Laura, deviamo per la diga della Roggiasca (il bivio e’ evidente, ad un tornante a Q977), e proseguiamo fino a Q1100, poco prima del ponte che passa sopra il riale d’ Albionasca (come riferimento, oltre al ponte, c’e’ una teleferica di servizio per i Monti di Frasconscella).
L’ anello previsto e’ : salita dalla Val Albionasca, bocchetta e scavallamento in Val Cortascia, puntando per il pranzo al Rifugio Alpe Rescignaga, discesa per la Val Cortascia e ritorno al parcheggio.
Iniziamo il cammino alle 08:13, cielo nuvolo, temperatura fresca ma non troppo.
Si risale la Val D’ Albionasca su un bel sentiero, indicato a valle come “strada Maria Teresa”, che porta al S.Jorio.
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La “strada Maria Teresa”, e’ una antica strada o mulattiera, ora sentiero, che collega Roveredo al S.Jorio e proseguendo verso Dongo.
Il nome ci riporta all’ arciduchessa Maria Teresa d’Austria (1717-1780), sotto il cui regno fu costruita e potenziata questa via di collegamento fra l’Austria, la Repubblica delle tre leghe e la Lombardia.
La strada Maria Terea e’ nota anche come “Via del Viandante“. |
Ma torniamo … sui nostri passi.
In meno di mezz’ora si raggiunge un bivio (palina e segnaletica), che indicano Albion Bass e Albionasca.
Sulla nostra sinsitra, verso il torrente, una piccola baita in sasso in un tratto all’ aperto senza piante, e’ il rifugio “La Pila”.
Sapendo che questo rifugio e’ piuttosto sconosciuto, andiamo ad esplorare …
Struttura spartana, per poche persone, ma dotato di camino, brande e molta legna esterna, ottimo come emergenza.
Proseguiamo verso monte e seguendo la valle principale, quindi direzione Albionasca, dove raggiungiamo l’ omonima alpe alle 09:13.
L’ alpeggio a Q1500 circa, e’ ben sistemato, ed uno degli edifici e’ anch’esso adibito a rifugio (rifugio Albionasca), immagino pero’ che quando l’alpe e’ carica (e visto che e’ ben riadattata lo e’ di certo), sia condiviso con gli alpeggiatori.
Quando si sbuca all’ Alpe Albionasca siamo all’ aperto, niente bosco, grandi paesaggi anche se e’ ben nuvoloso.
Come orientamento siamo ad Est del Corno di Gesero, che domina sulla nostre teste, ma lo sguardo verso la testa della valle dove invece domina la Cima di Cugn, ancora ben innevata.
Prosegiuamo su sentiero un po’ meno marcato ma intuibile, sempre sul lato destro del torrente Albionasca (sinistra orografia), la direzione e’ quella della Cima di Cugn, e ci porterebbe al S.Jorio.
A Q1800, c’e’ un bivio, completamente invisibile, ma come riferimento c’e’ un piano erboso a sinistra.
Sulla CNS il sentiero e’ indicato solo a tratti (non tratteggiato …), indica che e’ in disuso e ne resta solo qualche vaga traccia.
In effetti noi proseguiamo verso il S.Jorio per accorgerci subito della direzione sbagliata e tornare indietro per deviare a sinistra (verso E).
Da qui in poi e’ tutto Wild … molto wild !
Gli unici riferimenti sono una evidente bocchetta che si trova sulla cresta che divide la Valle Albionasca dalla Val Cortascia, ed i ruderi di un alpeggio chiamato Cugn (ho inserito il waypoint).
Attraversiamo delle vallette alcune con neve residua, giungiamo nella valletta di Cugn, e da qui “in qualche modo” raggiungiamo la bocchetta.
Dico in qualche modo perche’ la vegetazione ha preso decisamente il sopravvento, il vecchio sentiero passa sopra l’unica baita ancora in piedi a Cugn (curiosita’: dalla porta della baita esce un ruscelletto), noi stiamo poco piu’ a valle, e ci tocca faticare non poco per attraversare questi cespugli cresciuti tra le rocce.
Alle 11:10 arriviamo in bocchetta (senza nome), Q1934 la massima elevazione di oggi.
Lo sguardo corre a valle dove si vede parzialmente un grosso pianoro erboso, e a monte, con il Marmontana e la Cima di Cugn … quanta neve ancora!
Qualcuno vorrebbe anche provarci, e forse non era Mission Impossible, ma andare ad infognarsi oggi non e’ una grande idea, quindi rispettiamo il programma.
Si scende di poco, ma ancora wild, verso due baite sottostanti, siamo a Scench Q1900.
Da qui possiamo ammirare la bellissima conca dell’ Alpe Rescignaga, tanto chiusa in basso, quanto aperta in una piana “acquitrinosa” circondata da pini ed abeti, un luogo proprio incantevole.
Se posso consigliarvi, il bello e’ proprio gustarlo dall’ alto e man mano scendere.
Anche su questo lato il sentiero e’ in disuso, veramente poche le tracce visibili se non arrivando sulla piana, dove ci sono anche alcuni ometti di sasso.
Percorrendo la piana, si tiene la sinistra, a ridosso del bosco, questo perche’ e’ proprio un bacino paludoso, se ci fosse una piccola diga sarebbe certamente un laghetto.
Come da programma, qualche minuto prima di mezzogiorno, e dopo aver percorso poco piu’ di 6km, ci fermiamo per pranzo al rifugio Alpe Rescignaga (anche questo rifugio piuttosto sconosciuto).
E’ un rifugio di cacciatori, molto piu’ grande ed accogliente della Pila, ed anche in una posizione davvero fantastica.
La dotazione e’ essenziale: cucinetta a gas, stufa, camino, , dispensa, tavolone con panca e nella stessa stanza brande e materassi.
Accediamo il camino (legnaia adiacente al rifugio), ci rilassiamo e pranziamo per oltre due ore.
Il tempo non e’ dei migliori, ma non piove, dentro fa un bel calduccio, e poi ci pensa il Lambrusco e la grappa, nonche’ l’ ottima compagnia.
Alle 14:13 dopo le foto di rito e dopo esserci gustati ancora per un po’ i panorami, lasciamo l’ex alpeggio ora rifugio dirigendoci verso valle, costeggiando dall’ alto il Riale di Corticiasca.
Il sentiero non e’ marcato, ma ben visibile, c’e’ un tratto dove stanno attrezzando con delle catene, perche’ esposto verso valle, ed un tratto franato ma si passa con attenzione.
In poco meno di un’ora chiudiamo il giro tornando all’ auto.
Siamo tutti molto soddisfatti, non abbiamo incontrato anima viva (solo un camooscio al ritorno), un bel giretto con dislivello “contenuto”, un’oretta di ravanata “wild”, un bel rifugetto per il pranzo e grandi panorami.
NOTE:
Il sentiero e’ generalmente T2 per tuitto il percorso, tranne circa 45min di wild dove e’ perlomento T3 ed in totale assenza di segnali, su sentiero abbandonato.
Altra importante indicazione: per quasi tutto il percorso NON c’e’ compertura cellulare, neppure al parcheggio sulla strada e tantomeno in rifugio Rescignaga, e’ bene tenerne conto.
Infine un ringraziamento a Marcello, sul suo sito ho trovato le indicazioni e lo spunto per questa bella esplorazione.