Capanna Poncione di Braga 2005mt
Le previsioni sono … da sogno, e noi abbiamo tanta voglia di sgambettare.
Nonostante tutto non e’ facile scegliere, troppe possibilita’ … ma i punti fermi sono: una bella ciaspolata, una capanna come meta, e possibilmente un posto nuovo, mai visitato.
Le opzioni si restringono, come si restringono i partecipanti del solito gruppo, saremo in quattro giovani (beh insomma) e forti (beh questo forse un po’ si’), si aggiunge l’amico Amedeo, e grazie alla sua presenza decidiamo per andare ad espolare non solo una capanna nuova, ma una vallata ricchissima di sentieri e capanne, ma che ragioni di distanza abbiamo sempre accantonato, la bella Valle Maggia.
Puntiamo alla capanna Poncione di Braga, leggo le relazioni invernali di chi vi e’ stato, certamente non e’ una passeggiata.
Alle 08:15 siamo alla cava di Ghieiba, siamo riusciti ad arrivare in auto fino alla cava, guadagnando poco dislivello ma un bel tratto su strada. Frescolino, tanta neve ghiacciata attorno, ma anche il sole che illumina le grandi cime attorno.
Salendo in auto fino a Lavizzara (dove si svolta a sinistra per il Piano di Ghieiba), scopriamo questa bella valle che nessuno di noi (a parte Amedeo) ha visitato con gli scarponi ai piedi. E’ una gran bella scoperta, anche perche’ il viaggio in auto non e’ poi piu’ lungo che andare a Realp o Juf.
Alle 08:38 siamo in cammino, il Barba da subito le ciaspole ai piedi, noi teniamo duro ma poco dopo il ponticello, dopo qualche sprofondamento calziamo anche noi le ciaspole, e …. comincia l’avventura.
Il ponticello che attraversa il fiume Peccia si trova a Q1190, qui inizia una strada di servizio della cava che sale con molti tornanti fino a Q1450, dove si trova l’imbocco di una galleria (imbocco che in inverno e’ sempre ricoperto da ghiaccio).
In estate si percorre un sentiero piu’ diretto che evita la strada ed i suoi tornanti, sentiero che parte al primo tornante dopo il ponte.
Noi seguiamo le tracce sulla strada, l’idea che siamo fatti e’ che questo percorso e’ frequentato e molto da sci-alpinisti, si vedono chiaramente le loro tracce, mentre di piedi-larghi con ciaspole nessuna impronta.
Il Barba e’ sempre in gran forma e parte in quarta, noi seguiamo ma capisco subito che per me oggi non e’ una gran giornata, sono ancora meno in forma del solito, e gia’ sulla strada rallento il gruppo.
Ci compattiamo alla fine della strada, dove si vede chiaramente l’imbocco gelato della galleria, qui il bivio a sinistra bello-ripido per la capanna ed il Poncione di Braga.
E come disse il menestrello … QUI COMINCIA IL BELLO
Dalla galleria ci sono 500mt di pura ed intensa salita, direi divisa in due tiri importanti, i primi 150mt alla partenza, poi quasi 200mt fino a Q1850 dove le pendenze superano anche il 40 gradiC, vertical limits.
La tenuta delle ciaspole e’ ottima, io (Giorgio) alterno i badanti prima Gimmy, poi Amedo che con pazienza sovraumana mi attente nelle mie infine pause.
La fatica e’ veramente tanta, come la pendenza, nel canalone piu’ ripido tiro dritto per guadagnare metri di altitudine, e passo dopo passo arrivo alla fine di questo ripidissimo canale.
Qui iniza un traverso abbastanza lungo, che poco dopo ti concede la vista della capanna, vicina in linea d’aria, ma ancora lontana come percorso.
Su questo traverso che ci porta a Q1900 sotto le Baite della Grassa del Piatto, ci sono almeno 3 punti da indicare: un tratto molto ripido ma con a valle dei larici, e due tratti che attraversano dei canali, dove troviamo la neve durissima e ghiacciata, neanche a pestare le ciaspole si riesce ad affondare i ramponi. Con molta attenzione si superano sempre scavalcandoli verso l’alto, quindi risalendo anche in discesa.
I primi tre del gruppo sono in capanna gia’ alle 11:15, li vedo a petto nudo godersi il sole, io e ed il badante arriveremo molto dopo, alle baite sono piuttosto stanco, ma la capanna e’ vicina e mai e poi mai mi arrenderei, arrivo dopo … ma ci arrivo.
Alle 12:15 siamo tutti in capanna, o meglio non dentro la capanna, troppo freddo, ma all’ aperto, gli amici hanno pulito il tavolo di sasso e stiamo all’ esterno al sole, una cosa fantastica.
Il clima e la vista sono spettacolari, cime stupende e pareti imbiancate a 360 gradiC, una vera goduria.
Ogni goccia di sudore, ogni breve momento di sconforto hanno trovato appagamento in uno spettacolo senza prezzo.
Mangiamo con molta allegria, beviamo con altrettanta allegria, dolci caffe’, ammazza caffe’, le preoccupazioni per la ripida discesa le lasciamo per dopo.
Ci attardiamo fino alle 14:00, visita all’ interno, solo per rendersi conto che e’ proprio una bella capanna, non so se e’ cosi’ difficile riscaldarla come dicono, certamente la stufa e’ piccola, non sembra un ambiente adatto alle “invernali”, si sa che chi pratica skyalp, non va per capanne.
Per il resto una dotazione di cucina notevole, il Barba-Chef gia’ si vedeva ai fornelli !
Dopo le classiche foto scendiamo in fila indiana nel traverso bruttarello, poi a zig-zag nel canale piu’ ripido, infine in libera negli ultimi tratti.
La discesa e’ veloce come un lampo, alle 15:40 siamo al parcheggio, felici di questa grande giornata.
Unla splendida giornata, felice di aver condiviso con quasi tutti sudore, fatica ma anche gioia e stupore.