Capanna Cremorasco 1100mt
Non sara’ un’ avventura … citava una famosa canzone
E’ cosi’ dove essere nei progetti. Una ciaspolata tranquilla, una capanna dove scaldarci ed oziare in buona compagni di amici e … altro
Ma come sempre il meteo ci mette lo zampino. Gia’ domenica scorsa ci eravamo ritrovati pronti e vestiti in auto sotto una pioggia battente e decidere di rinunciare, togliendo pile e scarponi per rimettere il pigiama.
Ma questa volta il messaggio e’ chiaro: qualsiasi cosa succede si esce.
Compagni di avventure oggi sono Francesco, Chiara, Amedeo, Leo e Gaetano (con Giorgio, Gimmy, Paolo)
Il meteo annuncia per sabato precipitazioni abbondanti, che continuano copiose nella notte fino a domenica mattina, poi evolve verso il bello.
Il gruppo nostro e’ decimato da defezioni ed influenze, ma si aggiungono alla “passeggiata” Francesco, Chiara, Amedeo con due amici Leo e Gaetano.
Verso le 8:30 siamo ad Isone, ritiriamo le chiavi della capanna Cremorasco al ristorante Camoghe’ (che avevamo contattato nei giorni precedenti).
Ci informiamo anche se la strada per i Monti di Tiglio e’ pulita, tutti ci rispondono affermativamente, quindi si sale.
La pista spazzata dalla neve e’ poco piu’ larga di una vettura, ma si sale, ma dopo il primo tornante … sorpresa lo spazzaneve si e’ fermato qui.
Proviamo comunque a salire con il 4×4, ma con la neve che si alzava ci siamo “impaltanati”.
Per farla corta impieghiamo 45min per pulire attorno all’ auto, fare retromarcia e parcheggiare ad Isone.
Partenza ufficiale 9:33
Ciaspole nello zaino raggiungiamo il gruppo che ci attende dove abbiamo girato la vettura, e finalmente si parte.
La quantita’ di neve e’ impressionante per essere a 800-900mt.
Quasi subito calziamo le ciaspole.
Passano due spazzaneve, chi chiedono che intenzioni abbiamo: “Cremorasco” … il tizio fa una strana espressione, “non so se arrivate su … in alcuni tratti ci sono 2mt di neve”, la strada non e’ pulita deve passare la fresa …
Ma a noi chi ci ferma?
Proseguiamo con le ciaspole la neve e’ sempre piu’ alta, ad un certo punto incontriamo la fresa che scende pulendo la strada, impressionante il lavoro che fa.
Ciaspole di nuovo nello zaino, la strada e’ pulita.
Raggiungiamo le antenne del Ceneri e la strada militare che porta alle caserme, pulita ancora per un breve tratto, poi ciaspole ed inizia la vera avventura.
Neve polverosa ma pesante, a volte poche centimetri a tratti anche 1 mt …
Arriviamo alle caserme, Monti di Tiglio.
Io ricordavo la freccia per la Cremorasco due tornanti sopra le caserme, ma qui una evidente scritta e la freccia indicano di proseguire in piano.
Seguiamo le indicazioni che subito si perdono, ma continuiamo per quello pensiamo sia il tracciato del sentiero, ma poco dopo ci fermiamo … il baratro sotto, con un canalone troppo aperto.
Torniamo alle caserme e proseguiamo sulla comoda strada militare che sale verso la Valle di Caneggio, chiusa tra il versante N del Camoghe’ ed il Pizzo di Corgella.
Al secondo tornante come previsto il cartello indica Cremorasco 10min, ok siamo arrivati … MA ….
Si sale ancora, fortunatamente il sentiero e’ segnato anche sulle piante. La neve e’ veramente tanta, spesso alla cintura e chiaramente non battuta, una faticaccia notevole per i primi a tracciare.
Nei pressi di un rilievo Q1121 (la massima elevazione), non vediamo indicazioni e prendiamo di nuovo un percorso sbagliato che ancora una volta finisce nel vuoto, altra retromarcia per risalire ancora un poco dove troviamo bolli, frecce ed i cartelli militari, questa volta ci siamo.
Ma … ciliegina sulla torta prima di arrivare si attraversa un canalone aperto e ripido con neve oltre il metro.
Insomma alle 13:05 vediamo il cappello bianco del tetto della capanna, proprio un “bel sit”.
Apriamo, accendiamo la stufa, ciaspole e neve fuori, noi dentro. Temperatura esterna -2 gradiC, interna 0 gradiC.
La capanna e’ vermente carina, grande locale cucina e pranzo con tavolone e panche, cucina a gas e stufa a legna, nel locale collegato le brande.
Il bagno e la legnaia sono esterni, lo dicono le chiavi, ma non controlliamo.
Pranziamo in grande tranquillita’, la fatica e’ stata proprio tanta ed un paio d’ore di relax ce le meritiamo.
Dagli zaini esce ogni bene, dai crositini con zola e marmellata di arance e champagne, affettati, formaggio, pane, panini imbottiti, vino rosso, poi tre tipi di versi di dolce (bisciola, dolce toscano, torta casalinga di Chiara … complimenti!), accompagnati da prosecco.
Caffe’, grappe e svilupin per chiudere in bellezza.
Paghiamo “il canone”, ed inziamo le pulizie.
Mentre gli ultimi volonterosi finiscono le pulizie io, Gimmy e poi Amedeo e Chiara ci allontaniamo dalla capanna verso un palo bianco/rosso che porta ad magnifico punto di osservazione sulla piana di Magadino, tutta imbiancata, dal Claro fino al lago Maggiore, veramente bello.
Come brave formichine ci incolonniamo nella bianca trincea fatta all’ andata e torniamo piuttosto veloci all’ auto, le ciaspole le togliamo all’ inizio della strada militare, perche’ ben pulita.
In meno di due ore siamo ad Isone, stanchi ma molto soddisfatti.
Una passeggiata aveva promesso Amedeo a Leo e Gaetano … ma ne e’ uscita una gran ciaspolata.