Rifugio Gana Rossa 2270mt
Aria di Natale in casa Girovagando, e come di consuetudine si organizza una uscita mangereccia, ma solo dopo un po’ di sano sudore escursionistico.
Difficile organizzare questa volta, il meteo sara’ ottimo ma un inverno cosi’ privo di neve …
C’e’ chi scalpita per calzare le ciaspole (non proprio tutti a dire il vero), e visto il menu’ indicato dal nostro Barba-Chef , c’e’ da portare su parecchio carico …
Iniziamo proprio dal Menu’ Natalizio, a cura dello Chef “Barb.. ieri”
Bruschette lardo e miele
Polenta taragna e salamino
Panettone
Spumante
Vino
Caffe’
Liquori
Vista l’incertezza di poter trovare acqua (in capanna e’ chiusa, c’e’ da scavare per trovare la sorgente), 4 litri di acqua di carico aggiuntivo.
Nella notte di sabato, il nostro ALLpino da forfait … meno male che abbiamo il grande piacere di avere con noi Amedeo, tornato in forma quasi come ai tempi migliori, e oggi ci servono allegria e spalle forti …
Poco dopo le 08:00 parcheggiamo a Cari’, vicino agli impianti sciistici che hanno aperto ieri, ma che delusione ………………………………
Cari’ senza neve, incredibile ma e’ cosi’, tracce di neve ma tanto prato gelato.
Alle 08:25 siamo in cammino, oltre al carico per svernare (…), ciaspole e ramponi nel bagaglio.
Si sale senza grandi strappi neve inesistente fino a 1800, neve quasi seria dall’ Alpe Vignone in su, comunque cosi’ poca … non me lo aspettavo.
La salita fino a Segna e’ tranquilla, non si sfonda troppo e non servono ne’ ciaspole ne’ ramponi.
L’ allegra comitiva si divide come sempre in due, il reparto speedy-cucina avanti, a seguire la seconda cordata … con i miei due badanti (Amedeo e Gimmy).
Devo dire che in Val Vignone il sole brilla e fermarsi di tanto in tanto a prender fiato e’ anche occasione per guardare quanto e’ bello il paesaggio.
Ci tocca salire il canale a sinistra, molto ripido e lungo il sentiero estivo, di solito e’ un tratto che slavina, ed anche oggi troviamo tracce di slavina, ma anche prato.
Qui ognuno sale a modo suo, cercando di non scivolare, imboccando il tratto finale del canale che porta al primo pianoro a Q2220,dove si incrocia il sentiero che arriva dal Lago di Cari’.
Guardando verso valle intravvedo tre escursionisti all’ Alpe Vignone che salgono piu’ o meno dietro i nostri passi.
La capanna e’ vicina ma tocca ancora salire un po’ e soprattutto passare due traversi sopra il laghetto ghiacciato (che si trova sotto la capanna a fianco di uno dei pilastri dell’ elettrodotto), molto … simpatici.
Chef e aiutanti arrivano alle 10:45 e preparano per scaldare e cucinare, fine-colonna alle 11:20 senza aver calzato ne’ ciaspole ne’ ramponi.
Si preparano gli antipasti (la mano di Gimmy …), mentre gli spumanti sono al fresco nella neve.
Il Barba mescola sapientemente la polenta ed i suoi ingredienti (e’ polenta taragna), i salamini rosolano in padella.
Primi brindisi con Champagne portato ad Amedeo, festeggiamo in Natale certo ma che il suo ritorno in allegria.
Bruschette calde con lardo e miele in quantita’, poi scodellate di polenta e salamino.
La polenta era veramente deliziosa, lo Chef si e’ superato.
Mentre consumiamo il secondo giro di polenta, si apre la porta ed entra il primo dei tre che avevo visto, poi un secondo (che mi ricorda qualcosa …), poi dopo alcuni minuti fa capolino in cucina una testa … ma questo lo conosciamo !
Entra il Capannat Alberto (ha molti altri soprannomi …), anche lui ci riconosce, ci scambiamo i giusti saluti, e’ da parecchio che non lo incontriamo.
Con loro condividiamo la polenta del Barba, e’ sufficiente anche per doppio-giro per loro tre, anzi ne avanziamo ancora.
Si annaffia il tutto con Teroldego Riserva e Cabernet-Franc.
Panettone finale con Prosecco, quindi caffe’, grappa “Sgnape dal Checo” edizione limitata, sviluppin ed il liquore di Alberto, cioccolatini sempre offerti dai nuovi tre co-inquilini.
Credo che la loro intenzione iniziale era di cucinarsi gli spaghetti, ma la condivisione ha riempito non solo le nostre pance ma anche le loro.
Viene il momento delle pulizie e dei pagamenti, quindi i saluti.
Nel frattempo verso le 14:00 entrano in capanna 4 escursionisti di lingua tedesca, peccato sono arrivarti tardi per la polenta L
Alle 14:20 lasciamo la capanna ai tre di Alberto ed ai 4 ultimi arrivati, foto di gruppo (non a petto nudo questa volta, Amedeo si rifiuta per non farci sfigurare tutti), e scendiamo NON per la via di andata (pericolosa nel canale a scendere, troppo ripido), ma seguendo una via gia’ percorsa da noi, scendendo un canalone ripido che porta alle piste di sci.
La volta scorsa era stato pia’ divertente, molta piu’ neve e piu’ soffice, ora e’ dura e’ ghiacciata, qualche scivolone e’ inevitabile.
Ma si scende veloci, ed in basso e’ prato, anche la pista di sci … e’ prato ghiacciato.
Ci accorgiamo che qualcuno scende dopo di noi, anche loro hanno seguito il nostro fuoripista, che confermo essere decisamente meno ripido e rischioso che quello di salita.
Alle 15:45 siamo al parcheggio, salutiamo Amedeo “can che abbaia” (da una famosa barzelleta), e torniamo verso casa, in tempo per vedere brillare il sole sul Pizzo di Claro visto da nord, dall’ autostrada. Una bellezza.
Alla prossima, che sia 2014 o 2015 …