Corno Gries o Grieshorn 2969mt
Per noi della GiRovagando, quella di oggi e’ la duecentesima uscita da quando nel lontano 2006 decidemmo di creare questo gruppo di amici con la passione comune per la montagna.
Non siamo al completo ad onor del vero, ma decidiamo cmq di uscire, sabato 9 settembre, destinazione passo della Novena, poco sotto per la precisione, al posteggio situato 2 tornanti scendendo nel canton Vallese, da li’ oggi vorremmo salire al Corno Gries.
La zona la conosciamo bene, ci siamo stati in parecchie altre occasioni per escursioni con destinazione altre cime, siamo in tre, io, Giorgio e Brown, la via di salita piu’ comune e’ quella da Riale, ma ci si accede anche dalla Val Bedretto, salendo al colletto che si trova tra il piccolo Corno ed il grande Corno, questo passo si trova sopra il piccolo ghiacciaio del Corno.
Alle 08:30 lasciamo il parcheggio a quota mt. 2300 slm., saliamo per 2 km. circa la strada chiusa al traffico che porta sopra la diga ed alla grande pala eolica, quindi il sentiero che porta in Val Corno, non esiste un sentiero tracciato dal laghetto del Corno a salire, per cui giunti in prossimita’ del lago studiamo la via di salita.
La via di salita alla bocchetta e’ sicuramente quella che presenta la maggiore difficolta’ di oggi, pendenze importanti, ghiaccio e neve rendono la salita simpatica e un po’ diversa dai soliti percorsi, cerchiamo di salire senza pestare troppa neve, la consistenza e’ dura e sotto c’e’ ghiaccio e’ abbastanza ripido, massima attenzione e cominciamo a prendere in considerazione l’idea di calzare i ramponi.
Ci sono tre balzelli, il terzo e’ quello che porta alla bocchetta, tra il primo ed il secondo abbiamo calzato i ramponi.
Arriviamo quindi al ghiacciaio piu’ grande, si trova proprio sotto il Corno Gries, presenta una pendenza importante, quindi decidiamo di calzare i ramponi la sicurezza e la tranquillita’ nel camminare sono importanti, coi ramponi e’ tutt’altra cosa, certamente meglio camminare su neve e ghiaccio che sulle pietre instabili.
raggiungiamo la bocchetta, alle 10:55, qui togliamo i ramponi, da qui alla vetta si cammina e si sale su terriccio e pietraia instabile.
A sinistra inizia la cresta che porta alla nostra meta, si puo’ salire seguendo un sentiero che traversa verso sud-est risalendo un costone che porta alla cresta, ma come scritto il sentiero e’ su terriccio poco stabile, sembra sempre di scivolare, dopo anni che non mi accadeva piu’ e’ a questo punto che sono vittima delle vertigini di cui ogni tanto soffro, perdo un po’ il senso dell’orientamento, mi blocco un attimo, riprendo passando da un tratto errato ed esposto, Giorgio che segue nota il tutto e mi aiuta ad uscire da questo impass…..
Risalito questo costone, bello largo, si sale alla cresta e da qui in breve alla cima, con un omino di vetta, poco edificante per l’altitudine e senza libro alle 11:35 siamo in cima, orgogliosi e felici, il pensiero va a Gimmy che all’ ultimo ha dovuto rinunciare, chiamato al lavoro.
Il paesaggio e’ grandioso, dal lago dei Sabbioni ed i suoi giganti, la Val Formazza, i laghi Toggia, Castel e Boden, il Basodino, i tremila della Val Bedretto, vicino a noi il Nufenenstock (la vetta sopra il passo della Novena), lontani i tremila e oltre del Bernese, e vicina-vicina la Punta di Valrossa, che Giorgio rivede solo dopo una settimana, ma dall’ altro lato.
Salendo dall’altro versante (quello piemontese) ci raggiungono altri 2 escursionisti, ne facciamo conoscenza, pranziamo insieme, 4 chiacchiere e a confidenza raggiunta ci insegnano addirittura a riconoscere la pianta del Genepi (o Genepy), nota per aromatizzare la grappa.
Alle 12:45 dopo la foto di rito iniziamo la discesa, ritorniamo alla bocchetta e da qui notiamo un grosso maschio di stambecco che si allontana, disturbato dai due escursionisti che salgono verso il piccolo Corno a percorrere il vecchio sentiero per il passo del Corno, questa volta teniamo i ramponi fino al laghetto del Corno, cercando neve e ghiaccio, stando solo attenti dove si sente scorrere sotto l’ acqua e la crosta e’ debole.
Veloci alle 13:50 siamo al laghetto, pulizia agli indispensabili ramponi, e torniamo allungando un poco il giro, ma giusto per non rifare in toto quello d’ andata, ci fermiamo sotto la grande pala eolica, veramente mastodontica, impressionante da vicino.
Ultimi 2 km di strada asfaltata percorsi al mattino e poi via verso la novena ed il parcheggio.
Bella uscita questa 2centesima, un po’ diversa dal solito, grazie a Giorgio e Paolo per la compagnia, ottima giornata ciao boys alla next, noi siamo sempre qui per cui ci auguriamo di ritrovarvi tutti a leggerci nella prossima avventura.
Ciao e…………….bisogna crederci……il vostro Rob-Eze Roberto