Punta d’Elgio / Helgenhorn 2837mt
Due belle settimane di vacanze al mare, con la famiglia, anzi io (Giorgio) e Gimmy con le rispettive famiglie, caldo, tanto sole, ed il bel mare della Calabria.
Due settimane di braghe corte, canottiera e sandali … ma all’ ultima settimana facciamo progetti per un rientro “alpino”, una cosa soft, ma non troppo.
Per abituarmi alle calzature, sabato giretto abbastanza fruttoso a funghi (un’altra delle mie passioni), quattro orette per ritrovare il piacere di andar per boschi.
Domenica, soli io e Gimmy (il resto del gruppo e’ uscito in settimana per impegni domenicali), in Val Bedretto, a Pantano, a togliere i sandali ed infilare i riluttanti piedi dentro gli amati scarponi.
8:10 si parte, il sentiero sale verso Pian S.Giacomo o il Passo di S.Giacomo, lo abbiamo percorso lo scorso agosto per salire al Pizzo Cavagnoo, di nuovo di rientro dal mare … stessa spiaggia stesso parcheggio.
Questa volta non saliamo al piano con la chiesetta ma tagliamo dritti verso il passo, dietro l’ Alpe S.Giacomo, ritrovando il sentiero che sale al passo dalla capanna Corno Greis.
Arriviamo al passo in circa 1:10, il meteo non e’ dei migliori, ma ormai ci si accontenta … basta che non piove.
Al passo vedo i laghi Toggia e Castel, e lontana la nostra meta, la Punta d’ Elgio, il pensiero va alle relazioni di chi vi e’ salito, sembra veramente lontana … ma l’ avvicinamento e’ rapido.
Al passo finisce il sentiero, il riferimento e’ quello che qualcuno ha definito la pinna di delfino, un picco roccioso che si trova sulla dorsale, alla destra di un canale di risalita, e che veramente assomiglia ad una pinna.
Si sale in libera, c’e’ chi prosegue verso il lago Toggia e poi sale, che si porta gradualmente in quota. Noi seguiamo questa seconda opzione.
Si sale su prato e tratti con terriccio, ci sono vari dossi, ma scegliendo bene il percorso si riesce a non perdere quota.
Alle 10:20 raggiungiamo il cippo di confine a Q2592, pausa di 10 minuti, cerchiamo di scoprire quale sia la via di salita.
Stupenda la vista sui laghetti Toggia, Castel e Boden, il ghiacciaio del Basodino e la torre del Kastelhorn. Sul lato della Val Bedretto la vista e’ solo verso il basso, i bei tremila sono avvolti da una coltre di nubi.
Tornando alla via di salita, il canale alla sinistra della pinna di delfino sembra ripido e non stabile, ma non lasciatevi ingannare, la via e’ quella, grazie ad un escursionista di Claro che con il cane sale di gran passo, anche lui alla Punta d’Elgio.
Per raggiungere la base del canale si puo’ salire a piacere, il sentiero che sale alla bocchetta lo si vede solo quando ci si avvicina, non ci sono marcature o ometti, solo alla bocchetta un gendarme che abbiamo rinforzato.
La salita e’ tranquilla, proprio non sembrava dal basso.
Arrivati alla bocchetta ci si trova in una conca, la cima ancora resta nascosta da un ennesimo balzello.
Si risale sulla sinistra o sulla destra, portandosi alla quota della pinna, che su questo lato e’ un panettone detritico, mentre dal lato opposto appare come una parete verticale di roccia.
Dopo l’ ultimo balzo, altro pianoro con conca e la cima che si staglia davanti a noi.
E’ veramente una punta piuttosto affilata, gli ultimi 5mt sono uno sperone roccioso, si sale senza bastoncini, anche aiutandosi con le mani.
Si puo’ salire sia da destra che da sinistra con un po’ di attenzione, sciovolare … non sarebbe proprio salutare.
In cima alle 11:18, Q2837, decisamente felici, c’e’ poco posto.
Foto in quantita’, anche se la luce e’ poco adatta, e le tante nuvole coprono le cime vicine.
Molto bella la vicina Punta di Valrossa 2969mt, si vedono gruppi in salita, si riconosce gran parte del sentiero che sale dal rifugio Maria Luisa, e si riconosce quello che sembra il passaggio chiave, un canale con neve (vedendo foto di altri report questo canale e’ sempre innevato) che conduce alla cresta.
Foto ricordo, poi scendiamo per il pranzo al cippo di confine a Q2596, riparati dal venticello, e con la fortuna di qualche breve raggio di sole.
Siamo sopra la capanna Corno Greis, che si trova quasi 300mt sotto di noi, a dividerci un bel dirupo.
Alle 12:41, dopo 35min di relax e pranzo, ripartiamo per un giro diverso dall’ andata, pensiamo di fare tutto il percorso in cresta, fino alla fine, verso il pian S.Giacomo.
Percorso divertente, mi piacciono molto le creste, cercando sempre la via migliore per evitare troppi saliscendi.
Giunti all’ ultimo dosso, scendiamo per prati e canali di scolo di ruscelli, puntando al sentiero che porta al passo dalla capanna Corno Greis.
Quindi Alpe S.Giacomo ed il sentiero della mattina a ritroso, arriviamo all’ auto alle 14:25, le creste ci hanno accorciato parecchio il lungo ritorno.
Un bel rientro, una bella cima. Alla prossima.