Nufenenstock
In questa pazza estate, si passa più tempo a controllare vari siti meteo che a decidere dove andare …
C’è di peggio, ora ci si accontenta di mezze giornate di sole … basta che sia bello almeno la mattina, e così è stata la nostra giornata.
In estate si organizza sempre una uscita con i ragazzi, figli di Paolo, parenti, amici, e sempre cerchiamo di portarli in alto a vedere in tutta sicurezza grandi panorami.
Questa volta i ragazzi sono 3 : Francesco (figlio di Paolo), Alberto (nipote di Paolo) e Daniele (figlio di Angelo, che spesso esce con noi).
Tra i senjor solo io e Paolo, gli altri sono impegnati al lavoro o in lavori domestici.
In auto saliamo in Val Bedretto, abbiamo varie idee, alla fine parcheggiamo all’ Alpe Cruina ed alle 8:10 ci incamminiamo in Val Corno in direzione della capanna omonima.
Due le cose che attirano la mia attenzione, la prima vedere questa valle verde e ricca di ruscelli e laghetti (l’ho sempre frequentata con le ciaspole), e poi vedere i versanti nord ancora ben carichi di residui di neve.
Arriviamo in capanna alle 09:05, i ragazzi mi aspettano.
Dieci minuti di sosta e ripartiamo verso il passo del Corno, raggiungiamo Calcestro Q2525 (una grande roccia bianca calcarea) alle 10:00
Qui il sentiero si biforca, proseguendo diritto si arriva al passo del Corno, al lago Gries e si scende in Val Formazza (o si prosegue per la Punta dei Camosci … bellissima !), a destra invece si sale in direzione di Mandeli, da qui si scende sul lato vallese del passo della Novena.
Continuo ad osservare la valletta che sale tra il Corno Greis ed il Piccolo Corno Greis, avevamo l’ idea di salire, ma viste le condizioni e le numerose lingue di neve non ci sentiamo di correre rischi, soprattutto con i ragazzi.
Prendiamo il sentiero che sale sotto il Calcestro (pietra calcarea bianca) il sentiero è marcato, quando spiana abbandoniamo il sentiero per seguire ometti di pietra che tornano verso il calcestro, non ci saranno più indicazioni in vernice ma la via è abbastanza evidente e segnata da ometti di pietra.
Si raggiunge la parte superiore del calcestro, da qui inizia la parte più faticosa e ripida che ci porta alla cresta del Nufenenstock.
Il sentiero sale tra erba e mota terra smossa, poco stabile ma non ci sono pericoli reali, solo molto ripido e sicrezza nei passi.
Raggiungiamo la cresta alle 10:50, ora si segue la cresta verso sud (quindi tornando verso la Corno Greis) fino alla croce.
La cresta è abbastanza esposta in vari punti, poco prima della croce si fa più affilata, il sentiero si abbassa sul lato della valle del corno per aggirare le scaglie rocciose.
Alle 11:08 siamo tutti in vetta, per la prima volta sono il primo a toccare la croce, i ragazzi hanno perso tempo sulla cresta prima di scendere sul sentiero, sono passato avanti, e ho avuto l’onere ad essere il primo a toccare la croce di vetta del Nufenenstock 2866mt.
Il tempo è ancora buono, la vista spettacolare.
Sotto di noi il passo della Novena con il suo traffico automobilistico così lontano da noi con i sooi romori, la val Igental che scende nel vallese verso Ulrichen, il magnifico Pizzo Gallina, le grandi vette fino al Gottardo, verso SE le belle vette di confine con la Val Foirmazza, il Corno Gries (grande e piccolo), la Punta di Valrossa, la punta d’ Elgio, ma più di tutti (ancora di più delle grandi cime del bernese) il grande ghiacciaio del Gries con il Corno Cieco e la Punta dei Camosci, un vero spettacolo della natura.
Ci fermiamo ben 40minuti in vetta, la temperatura ottima ed il panorama notevole.
Decidiamo di scendere per il pranzo, al riparo da una leggera quanto fastidiosa brezza.
Scendiamo fino a Q2618, sopra il calcestro ci accampiamo per il pranzo.
Il meteo va peggiorando, e questo lo si sapeva.
Ancora foto in gran parte verso il lago e ghiacciaio del Gries, poi prendiamo la via del ritorno.
Per accorciare prendiamo un sentiero alto, che tiene i 2600mt circa, è un sentierino stretto a volte scompare, ma la direzione è giusta, quella della capanna corno Gries che vediamo lontano.
Ad un certo punto il sentiero sparisce e scendiamo in diagonale verso l’evidente sentiero della mattinata, dove vediamo decine di escursionisti.
Raggiunto questo sentero puntiamo alla capanna, senza alcuna fermata passiamo oltre e scendiamo di buon passo al parcheggio che raggiungiamo alle 14:45, 1;10 dal pranzo.
Alla fine direi che siamo proprio tutti molto soddisfatti, ne è uscita una escursione di pregio, abbastanza vicino aii tremila da non farti pentire, e con panorami davvero indimenticabili.