Pizzo di Claro
Sono anni che abbiamo in progetto la salita al Pizzo di Claro, quante volte ci siamo passati sotto, e quante volte abbiamo sussurrato “quest’anno ti veniamo a far visita“.
Era il 21 settembre 2010, quando abbiamo programmato con Nino (UpTheHill di Hikr) di salire assieme al Claro, lui c’ era stato con una gita CAS (non ricordo quale), e con orgoglio voleva portarci la moglie rita, e qualche agregato.
Sfortunatamente il venerdi’ sera nevica sopra i 2500mt, e rimandiamo.
Cosi’ scrivevo nel report del piano B di quella domenica:
Doveva essere una relazione scritta a 4 mani, e la prima escursione con l’ amico Nino ad una gran vetta, ma il meteo e la neve ci ha messo lo zampino … e alla fine noi e Up, separati, ognuno con il suo laghetto.
Poi Nino e’ mancato, e mi sono sempre riproposto che salendo al Claro, dedicheremo a lui questa attesa meta, che in vetta, alla croce, il primo pensiero sarebbe il suo, e che tenterei di fare il giro che avevamo programmato.
E viene finalmente il nostro giorno al Claro, le previsioni sono … poco promettenti, ma sapete che ci siamo abituati.
Saliamo se non ci sono nubi in vetta, almeno vedere il gran panorama che si gode lassu’.
Scendendo dalla galleria del Ceneri, lo vediamo sgombro da nubi, certo non e’ una bella giornata di sole, ma questa pazza estate, di giornate soleggiate non ne ha dispensate parecchie, e mai nei weekend.
Partiamo alle 08:05 dal parcheggio sullo sterrato che porta all’ Alpe Stabveder, in Calanca, strada a pagamento (sbarra automatica con 5CHF ad Arvigo), 9,6Km di strada stretta, di cui gli ultimi 2Km su sterrato. Parcheggio dove c’e’ il divieto per i mezzi non autorizzati, Q1850.
Proseguiamo a piedi lungo la strada, due tornanti poi dietro una curva ecco l’ Alpe Stabveder, una palina indica la direzione per la Brogoldone, qualcuno a pennarello ha segnato anche il Pizzo di Claro, una destinazione molto ambita e frequentata e questa e’ la via piu’ semplice e con meno dislivello.
Si sale su pratoni fino al Bivio per la Val Granda Q2280, qui si stacca il sentiero blu che porta alla capanna Cava, passando sotto il Torrone Rosso, il Mottone ed il Pizzo di Campedell.
Ci dirigiamo verso il Passo Gargern (dove si scende alla Brogoldone), ma dopo pochi minuti prendiamo il sentiero che si inerpica verso la cresta del Claro.
Il sentiero e’ molto battuto, mai esposto.
Alle 10:45 arrivo in cresta tra la cima N e quella S del Claro, gli amici mi aspettano alla croce della Cima S, quella piu’ panoramica verso Bellinzona e la piana di Magadino.
Tutto molto bello, sono veramente felice di questa conquista, il pensiero corre al 2010, a Nino.
Tempo di fare la foto tranquilli, e vediamo salire altra gente, quindi dopo 20min prendiamo il sentiero che scende verso il lago di Canee.
Certo che e’ bello ripido, soprattutto nella parte media, il lago si avvicina, ma noi deviamo verso il passo Gagern (Pass de Mem), prima pero’ la meritata pausa pranzo, a mezzogiorno in punto, a Q2354, vista lago di Canee.
Pranzo in allegria, fa frescolino, il sole si e’ visto a sprazzi, lo sapevamo, ma la vista-lago ci fa dimenticare il meteo.
Percorriamo il sentiero che sale al costone che dal passo porta alla base rocciosa del Claro, a dire il vero questo sentierino e’ piu’ “aperto” di quello che sale al Claro.
Raggiunta la cresta a Q2263 si scende fino al passo con la palina Q2205.
Ora scendiamo sul lato della Val Calanca, tra pietre e grandi prati, si scende fino a Q2140 per risalire fino Q2280 (bivio per il Claro), quindi alla bocchetta per la Val Granda (sentiero alpino per capanna Cava) a Q2280.
Qui incontriamo un gruppo CAI, anche loro sono saliti al Claro.
Dopo 5min di pausa, prendiamo il costone verso il Mot Ciarin Q2278, sentiero non bollato, ma visibile, passiamo sotto il Mot Ciarin a destra (Sud), traccia scarsa ed anche abbastanza esposto, ma mai troppo.
A dire il vero forse questo sentierino e’ il tratto piu’ esposto di tutto il percorso.
Aggirato il Mot Ciarin riprendiamo il suo costone, pensiamo anche di salire in cima (questa e’ la via di salita e discesa normale, sul lato NO ci sono dei salti rocciosi), ma il timore di prendere pioggia prevale, quindi di buon passo scendiamo fino a quando il sentiero devia a sinistra verso l’ Alpe Stabveder e scende.
Alle 16:15 siamo al parcheggio, piuttosto affollato ora (questa mattina eravamo i soli).