Madom da Sgiof dalla cap. Masnee e ritorno a Piee/Brione
La luna splende, ed e’ piu’ grande del solito, e dopo l’intenso temporale con grandine di ieri sera, e’ il preludio per una bella mattinata (sappiamo dalle previsioni, che piovera’ nel pomeriggio).
Ci alziamo alle 07:00, dopo una notte un po’ movimentata dalla motosega (io …), colazione tutti e quattro assieme, caffe’-latte, the, crostata di ciliegie …
Alcuni gruppi hanno gia’ lasciato la Masnee, quasi tutti diretti alla Spluga, altri partiranno presto lasciandoci soli per il pranzo.
Il Barba decide restare in capanna, io, Paolo e Gimmy abbiamo invece un chiodo fisso, il Madom da Sgiof, lo abbiamo visto dal basso salendo a Starlaresc, lo abbiamo visto dal passo Deva, ce le siamo “gustato” con gli occhi ieri dalla capanna, come una torre rocciosa lungo la cresta della VaVM.
Alle 08:00 siamo in cammino, il percorso e’ breve, poco dislivello, quindi compatti.
In circa 30min siamo al Passo Deva 2039mt, in basso splende il laghetto Starlaresc di un colore scuro ed intenso, sul lato opposto della Verzasca si erge il Poncione di Alnasca, bellissimo, una vera calamita per lo sguardo, ancora troppo dislivello per me, ma spero tanto un giorno di poterla raccontare.
Ma pensiamo ad oggi, e allo splendido Madom da Sgiof.
Ora il sentiero impenna, salendo sul lato Valmaggino, quindi sulla cresta NO, che coincide fino alla Q2215 (alla sella tra il Madom da Sgiof e la Cima di Nimi) con la VaVM.
Il sentiero e’ bollato bianco-rosso, molto “consumato” da molti passi, senza grandi difficolta’ anche se in alcuni brevi tratti c’e’ da prestare attenzione.
Guardandolo dalla capanna Masnee, sembrava decisamente piu’ impegnativo …
Arrivati alla sella, la vetta e’ 50mt sopra di noi su comoda cresta, alle 9:15 tocchiamo con mano il grande omone di vetta, Q2261.
Il paesaggio intorno e’ semplicemente splendido ed infinito, certo nuvolaglia ovunque ma panorami mozzafiato ed una splendida temperatura sotto il tiepido sole mattutino.
Ci fermiamo piu’ di mezz’ora in cima al Madom da Sgiof.
Guardando giu’, curiosiamo attorno alla Starlaresc sperando di vedere vedere se Francesco con il suo gruppo, ma non vediamo anima in giro.
Dopo tante foto, anche quella ricordo, iniziamo a malincuore la discesa, ma ben felici della conquista, con l’ impegnativa salita di ieri e la vetta di oggi abbiamo “riempito” la nostra due giorni di tutto il meglio che potevamo.
La discesa e’ veloce, ripassiamo dal passo Deva e proseguiamo, l’ impegno con il nostro Barba-Chef e’ di essere in capanna per le 11:00
Passando sotto alla Cima di Masnee, incrociamo in alto a noi Francesco , scambiamo quattro chiacchere a distanza.
Sempre da distanza lo Chef ci chiede “scaldo l’acqua?”, rispondiamo di SI anche se sappiamo che il menu’ prevede risotto …
Incontro ravvicinato con un marasso (scorzone), arriviamo alla Masnee con cinque minuti di anticipo, felici della nostra piccola escursione.
Mentre lo Chef prepara le sue prelibatezze, foto ai vari locali (dormitorio, refettorio, cucina), facciamo ordine, pulizia locali, firma libro capanna e pagamenti vari, infine prepariamo gli zaini per il ritorno.
Pranzo da soli in capanna, alle 11:30, orari ospedalieri, ma ci tocca una lunga discesa e di nuovo con gli zaini abbastanza pesanti … va bene cosi’
Il menu’ prevede risotto giallo con luganega, poi salsiccia come secondo, innaffiato da ottimo vino, e tanta tanta allegria. Tutto e’ riuscito al meglio, nonostante la capanna affollata di ieri.
Ora puo’ anche piovere, come da previsioni, speriamo solo sia piu’ tardi possibile nel pomeriggio.
Per il ritorno abbiamo scelto il giro ad anello, passando da Scimarmota, dove si trova un altro laghetto (che non vedremo …)
Foto ricordo, e partenza.
Dalla capanna si segue la VaVM verso N, si sale al passo senza nome a Q2118, che si trova tra il Pizzo Costisc e la Cima di Masnee.
Poi si scende, ma il sentiero comunque va verso N, fino a Q2064 Corte di Cima (baite in sasso malandate, tavolo con panche), dove si lascia l’ alta via della Maggia che prosegue sotto la cresta verzaschese, mentre noi iniziamo una lunga ed interminabile discesa.
Ci fermiamo a Scimarmota 1845mt con alcune belle baite in sasso, qui le indicazioni per il laghetto di Starlaresc da Scimarmota, ma il meteo ci preoccupa non poco, quindi niente lago si scende.
Perdiamo dislivello a “botte” di 100mt, con lunghe serpentine, spesso su sassi molto viscidi.
Verso Q1200 inizia a piovere, siamo nel bosco e non ci copriamo, piuttosto l’ umidita’ che ne nasce crea un clima da “foresta amazzonica”, caldo ed appiccicoso.
Comunque si scende con molta, moltissima attenzione per i sassi viscidi come sapone, e ce ne sono parecchi. Non da meno le foglie di faggio umide.
A Sparve’ piove pesantemente, ci rintaniamo per pochi minuti sotto il tetto di una baita, ma siamo parecchio stanchi e “vogliosi” di tornare al parcheggio.
La barriera “psicologica” e’ sotto i 100mt, il parcheggio e’ a 740mt …
A Sgerbi ci “sentiamo” arrivati … ancora 1Km su strada asfalta a fianco del torrente Osura (immissario del Verzasca), raggiungiamo Piee mentre smette di piovere.
Pediluvio alla fontana, e ritorno a casa.
Nel cuore un ricordo che sta nascendo, intenso e carico di emozioni e soddisfazioni, una due giorni che non possiamo dimenticare, peccato che Robi ne ha condiviso solo un pezzettino.
Un GRAZIE al nostro Chef, anzi Barba-Chef impeccabile nell’ organizzazione e nella cucina !