Capanna Pian d’ Alpe 1770mt
Dopo una domenica di grande sole e grande divertimento al Poncione di Val Piana (escursione precedente), ci sembrava troppo bello continuare.
Siamo infatti tornati alla nostra normalita’ meteo, domenica di H2O e vento, che si fa?
Si esce, certo, ma tenendo ben presente due punti fondamentali e cioe’ salire sopra i 1200-1300 per prendere neve e non pioggia, e infilarsi in una capanna per asciugarsi e scaldarsi.
Decidiamo per una capanna gia’ visitata piu’ volte ed in un’occasione particolare, sede dei festeggiamenti per il mio 53o compleanno nel 2012.
Abbiamo un ritrovo aggiuntivo oltre al solito nostro, ci incontriamo con Francesco, amico ormai di lunga data conosciuto tramite Hikr e con lui un socio del CAI di Bizzarone, Enzo che ho avuto il piacere di conoscere a luglio del 2013 in occasione della salita di un bel 4.000 al Gran Paradiso, salita con ramponi e picca lungo il ghiacciaio.
Risaliamo in auto da Semione all’ Alpe Gardosa, Paolo e’ convinto di arrivarci, ma poco sotto i 1000mt, ad un tornante ci tocca parcheggiare, la neve comulata sulla strada e’ … troppa.
Il percorso quindi sia allunga.
Alla fine il meteo non e’ poi cosi’ pessimo, non nevica e non fa freddo, iniziamo a camminare alle 8:25 facendo subito un bel taglio nel bosco a Farmurich e’ un ottima scorciatoia, riprendiamo la strada a quota metri 1140 dove calziamo le ciaspole, tutti meno Ezio che non le ha, non le ha nemmeno chieste, alla fine pero’ si pentira’ in quanto con tanta neve si sprofonda parecchio, ma bravo per essere arrivato, nonostante questo handicap.
Proseguiamo lungo la strada, impossibile altri tagli perche’ i confini della strada sono recintati dai proprietari delle varie baite, alle 9:50 raggiungiamo il parcheggio estivo Alpe Gardosa a 1330mt, c’e’ un forte vento da nord che alza polveroni di neve, passiamo da Sgiumell e saliamo a Puscett, che attraversiamo in orizzontale e poi ci dirigiamo sul lungo sentiero per la capanna, il gruppo di 7 si divide, tra chi batte neve e chi segue, e’ impossibile trovare il sentiero estivo, piante piegate dal peso della neve e scarsi segnali sugli alberi, ma passo dopo passo procediamo, passando da Sosto, poi sopra Pozzo di Dentro.
Paesaggi stupendi, tutto e’ coperto da una fresca e candida coltre bianca.
La fatica e’ tanta, soprattutto per i battitori, e per Ezio che spesso sprofonda nella neve fresca o nei buchi dovuti alle piante ribaltate, alle 12:45 siamo in capanna, dopo aver oltrepassato l’ormai a noi famoso ferro di cavallo in legno che ci da il benvenuto in Pian d’Alpe.
Bella la capanna, ed ancora piu’ bella in questo contesto di tanta neve attorno.
All’interno non fa molto caldo, siamo tutti intorno al camino con le coperte trovate in capanna sulle gambe per riscaldarci.
Pranziamo abbastanza velocemente, Francesco intona canti con l’ armonica e ci abbandoniamo ad un penoso quanto divertente coro, come sempre pulizie finali, firma del libro e paghiamo la visita con la busta e ripartiamo.
Atmosfera d’incanto, non nevica, non c’e’ molto vento, davvero uno spettacolo, al ritorno siamo tutti in gruppo, riusciamo con alcuni taglioni ad accorciare il percorso, anche se dobbiamo battere altre neve, ma in discesa ben altra fatica, a Puscett decidiamo di tagliare decisamente con un diagonale nei prati fino alle due baite basse, poi Sgiumell e la strada.
Siamo alle due autovetture alle 17:05, mentre ci cambiamo e consumiamo il the di Brown, si scherza Francesco aveva detto ad Ezio ma si dai vieni in fondo sara’ solo una passeggiata, ma alla fine non sara’ proprio cosi’, piu’ di 14Km e quasi 900mt di dislivello relativo, con neve fresca da battere, oltre i 70cm ma in compagnia tutto si stempera e ci si diverte, buona montagna a tutti
Mai come quest’anno cosi’ tanta neve, per cui ricordatevi che anno nevoso molto fruttuoso, ciao lettori di diari ………noi siamo sempre qui, come il braccobaldo show………