Pian Taioi (capanna Garzonera mancata)
Preparata da qualche settimana, oggi c’e’ in programma una pizzoccherata in capanna con un gruppetto di amici di Hikr.
Massimo (Max) si prodiga per un’ organizzazione perfetta, e ci riesce bene, questa volta ci mette lo zampino il meteo, nei giorni
precedenti nevicate straordinarie nelle Alpi …
Al S.Bernardino registrano 1mt e 20cm di neve, cosa che non accadeva da 60 anni.
La scelta della capanna e’ legata al numero di persone ed al dislivello e percorso per raggiungerla, viene individuata la Garzonera,
che ben conosciamo, una delle migliori capanne da scaldare, da raggingere, e con spazio a sufficienza.
Ritrovo alle 6:00 al Breggia con il gruppo “cuochi”, Roberto per malessere non e’ dei nostri, in compenso sono con noi Francesco e
Martina.
Il meteo sappiamo non essere dei migliori, ma non piove.
Salendo l’ autostrada per il Gottardo non si ha la sensazione di grandi nevicate, ma poco dopo Piotta, la neve schiacciata ai lati della carreggiata si fa piu’ consistente …
Usciamo ad Airolo e ci dirigiamo verso Nante, la strada e’ spazzata ma a terra qualche cm di neve pressata creano non poche difficolta’ alle vetture normali.
Noi riusciamo a salire, ma spesso ci fermiamo per aiutare a spingere le auto di amici che faticano, un paio non arriveranno a Nante ma si fermano piu’ in basso.
Per farla breve alle 8:00 ci incamminiamo, la quantita’ di neve e’ impressionante, oltre 1mt sopra le auto in parcheggio …
Arrivati alla fattoria, dove finisce il paese ed inzia il sentiero, vediamo la pista abbastanza battuta, ciaspole ai piedi una fila di 24 camminatori procede verso Segna, le prime baite che si incontrano sul percorso.
La neve e’ veramente tanta, e si fa fatica anche se battuta, ma il paesaggio e’ veramente fantastico, tutto e’ cosi’ carico di neve che le piante si trasformano in enormi torri bianche, alcune assumono forme di animali o giganteschi personaggi mitologici.
Arriviamo a Segna alle 08:30, una motoslitta ferma bloccata tra la neve e le piante di traverso, per scoprire che la traccia battuta finisce qui …
Con grande costanza e passione ci si alterna a batter neve, chi e come possibile, ognuno con le proprie forze, ma dandoci dentro, nonostante la neve quasi all’ inguine.
Arriviamo all’ acquedotto alle 09:30, finisce il tratto in piano ed inizia una bella salitona fino a Cassina di Prato.
Beppe fa quattro conti e capisce bene che non arriveremo in capanna, il bello inizia ora. Sono daccordo con lui, ma siamo altrettanto daccordo di provarci e proseguire quanto possibile.
In salita la fatica e’ ciclopica, la neve a tratti accumulata e’ ben sopra la cintura, e battere salendo … non e’ proprio uno scherzo.
Il gruppetto dei piu’ forti ce la mette tutta, Paolo (il nostro Paolo), e’ sempre tra i primi battitori, spesso davanti e spesso sparisce nei cumuli nevosi.
Alle 10:50 siamo al pianoro di Cassina di Prato, siamo tutti consapevoli che i pizzoccheri resteranno crudi, che il gruppo di battitori ha perso meta’ della benzina e che per raggiungere la capanna ci vorrebbero ancora almeno 2 o 3 ore.
Sarebbe l’ ideale potersi fermare a dormire, ma non era nei piani di nessuno.
Proseguiamo comunque con l’ intenzione di arrivare alle 11:30 e fermarsi.
Attraversiamo il ponticello sopra il torrente Calcascia, osservo che sopra il ponte c’e’ piu’ di un metro di neve.
Nonostante le segnalazioni non si vedano, molti di noi ricordiamo il percorso, e comunichiamo con quelli in testa la direzione da seguire.
Altro breve stop, e poi concordiamo di fermarci all’ alpeggio di Pian Taioi, cercando una tettoia e/o un riparo per tutti e pranzare.
Cosi’ alle 11:30 siamo all’ alpe, non e’ sepolta dalla neve ma poco ci manca, davvero uno spettacolo.
Sono una tettoia ci prepariamo a mangiare, vicini vicini per scaldarsi e per lo spazio contenuto. Fortunatamente alcune assi fanno da tavolo per le cibarie.
Chiaramente niente pizzoccheri, ma i tanti formaggi, salumi, pane, torte, vino e alcolici a volonta’ …
La cocacola non sara’ neppure aperta ….
Un’ ora e mezza di grande divertimento, comunanza, condivisione, canti e risate.
Nessuno (forse qualcuno si’) si lamenta per la giornata, certo obiettivo non raggiunto, pizzoccheri crudi da riportare a casa, ma un atmosfera naturale del genere e’ veramente cosi’ unica e rara, che siamo tutti felici di come si sia messa la giornata.
Anche i piu’ forti hanno il peso della fatica, e questo la dice tutta.
Purtroppo anche le cose belle hanno un termine e bisogna pensare al ritorno, facilitato dalla bella pista tracciata al mattino.
Alle 13:07, meno composti che all’ andata, ci incamminiamo, qualche sosta per aspettare i vari gruppetti ed alle 15:00 siamo al parcheggio, diverti e contenti, anche le fatiche del mattino sono dimenticate.
Faccio miei un paio di bei commenti che trovere nell’ escursione su HiKr:
Io credo che si vada in montagna per il gusto di vedere dei paesaggi stupendi, se poi hai la fortuna di andarci con una bella compagnia e’ il massimo…
La meta della passeggiata e’ importante, ma il suo raggiungimento non e’ cio’ rende riuscita o meno una gita
Cosa si puo’ dire quando un nutrito gruppo di 24 persone non raggiunge la meta prefissata, impedendo anche la tanto attesa pizzoccherata, e nonostante cio’ nessuno si lamenta, ed anzi il buonumore regna sovrano? Si puo’ concludere che evidentemente l’amore per la montagna e soprattutto lo spirito di gruppo sono piu’ importanti di tutto