Erano anni che volevamo conquistare questa cima, il giorno e’ arrivato, Barba detto Luciano ci fa da guida, lui ci e’ gia’ stato due volte, parliamo del Lucendro, dopo il villaggio volpe si va al Lucendro con le pelli di foca.
Anche oggi gruppo di five: Barba, Giorgio, Brown, Gimmy ed infine il sottoscritto.
decidiamo di salire la cima non partendo dalla diga, salita classica, ma raggiungendo l’omonimo passo salendo dal lato della Val Bedretto, quindi senza salire al passo del Gottardo, e ritornare al punto di partenza con un bel anello, che sia esso rubino, smeraldo o topazio poco importa sempre di anello si tratta.
Alle 7:30 siamo al parcheggio, a Val di Pecian 2045mt, ci dirigiamo su strada verso l’ Alpe di Fieud (7:45), il sentiero segue il costone passando da postazioni militari per passare poi dai laghi Scuri, siamo ormai vicino all’ Alpe, quando prendiamo le tracce di sentiero che salgono al lago di Fieud (7:55) , poi risaliamo in diretta su prato per prendere una traccia di sentiero.
Non ci sono segnali, ma e’ evidente puntare alle casermette vicino al Pizzo di Fieud.
Il sentiero o meglio una parvenza di sentiero, lo dobbiamo percorrere, per aggirare delle ripide formazioni di roccia, le facciamo dall’ alto, la direzione e’ evidente, il Passo del Lucendro e’ non proprio vicino, ma visibilissimo, la cima e’ ancora nascosta da grosse nuvole che si muovono veloci, segno evidente di vento in vetta, siamo a quota 2420 metri slm quando raggiungiamo il sentiero ufficiale, i laghi Scuri non li vedremo, questa e’ la via piu’ diretta, ed evita un breve saliscendi.
Finalmente alle 9:35 raggiungiamo il Passo del Lucendro, breve pausa per merenda e coprirsi, fa freschino, qui inizia la salita lungo il costone che porta al ghiacciaio, dopo circa 40 minuti siamo alle pendici del ghiacciaio, sono le 10:20 ci fermiamo a Q2770, meglio calzare i ramponi che abbiamo nello zaino, salita piu’ sicura il pendio e’ notevole, breve ma ripido, alla fine divertente da risalire con i crampons ai piedi e ancora di piu’ lo sara’ a scendere, davvero bello essere sicuri con i ramponi e pestare il ghiacciaio, personalmente mi appaga molto.
Arriviamo sotto la cresta e qui togliamo i ramponi per poter risalire piu’ agevolmente, in pochi minuti siamo alla vetta, con croce, alle 11:00 siamo tutti in cima finalmente anche il Lucendro e’ fatto.
Purtroppo la vista e’ disturbata dalle nuvole, che nascondono le tante belle vette attorno, questo quasi tremila e’ in posizione fantastica, la vista sarebbe veramente grandiosa, ma accontentiamoci, ci fermiamo circa 40 min ma il freddo ci suggerisce di scendere per il pranzo, quindi ritorniamo al deposito ramponi, ed iniziamo la discesa, che come detto e’ stata per me uno spasso molto divertente.
Finito il tratto ripido inizia il traverso, togliamo i ramponi e scendiamo verso il passo del Lucendro, ci fermiamo per il pranzo vicino al bivio per il Passo di Cavanna, solita allegria si ride si scherza, si mangia si beve ma non ci si lava la faccia…….eh eh eh……non avevamo mica con noi un’anguria!!!!!!!!!
Come sempre caffe’ ed alcolici vari per chiudere in bellezza, dopodiche’ ripartiamo verso la cresta del Poncionetto, per un attimo sbagliamo sentiero e ci troviamo su di un crinale con un baratro sul lato opposto, impossibile aggirarlo, alla fine vediamo il sentiero corretto leggermente piu’ in basso, bastava seguire i bolli di vernice.
Da qui li seguiamo, ed iniziamo la discesa sotto la cresta del Poncionetto, il sentiero e’ piuttosto esposto, ci sono anche delle corde, ma in cattivo stato, meglio non fidarsi, nulla di particolarmente complicato, ma da fare con attenzione, look to the images for better understand……….
L’anello ci portera’ a fare molti piu’ chilometri, ma non rifare lo stesso percorso e’ sempre piacevole, alla fine scendendo e tagliando il sentiero raggiungiamo la stradav sterrata da dove sappiamo ci sono da percorrere 2,8Km per raggiungere l’autovettura.
Fatta anche questa, siamo contenti bella giornatona, bella cima, ottima compagnia con gli amici of the mountains,……….ciao e un abbraccio dai GiRovagando boys molto better dei Ringo boy.
Ciao ciao.
I ghiacciai: elemento essenziale del fascinoso paesaggio montano, terreno di gioco per escursionisti e alpinisti, ma anche “oggetti” di straordinario interesse scientifico. La ricerca attuale sta mettendo in evidenza le complesse relazioni delle masse glaciali con il sistema climatico, l’idrosfera e la litosfera, affrontando nel contempo i vari problemi applicativi che la loro presenza e la loro evoluzione comportano. Ecco allora che i ghiacciai, dalle minuscole placche appenniniche alle gigantesche calotte antartiche, divengono uno straordinario archivio climatico e ambientale, la cui consultazione, attraverso le opportune chiavi di lettura, puo’ fornire precise indicazioni sulle oscillazioni climatiche antiche e sulle trasformazioni che in questi ultimi decenni l’uomo ha apportato all’ambiente.