21 Aprile 2013, come ormai da tradizione del ns. gruppo quando uno di noi compie gli anni, si festeggia tutti insieme scegliendo una capanna o rifugio dove poter trascorrere del tempo in allegria, anche dopo una piu’ o meno breve escursione.
E’ il mio turno, il 3 aprile ho compiuto cinquantaquattro anni, scelta per un nuovo posto, oggi si va al Rifugio Tor, del Patriziato di Iragna, sito a quota 1285mt slm, contatto il rifugista, persona affabile e simpatica e via si parte con il gruppo piu’ numeroso del solito, si sono infatti aggregati a noi Francesco e Amedeo, amici appassionati di montagna conosciuti su Hikr.org.
Totale 8 ragazzi: io, Barba43, Giorgio, Gimmy, Angelo, Brown quindi Francesco ed Amedeo.
Parcheggiamo poco sopra Iragna, in localita’ Sceresa.
Ci sono varie vie d’accesso, la principale da Iragna, oppure dalla Val d’ Ambra con un percorso basso (che in parte ricalca il nostro), o uno alto che scende al rifugio passando da Malsegro (1513mt) a complicare le cose il pazzo meteo degli ultimi giorni, dopo la calura, la pioggia, la grandine ed il freddo, ci aspettiamo di pestare un po’ di neve sopra i 1000mt … e le previsioni saranno pienamente rispettate.
Lasciamo le due vetture parcheggiate a Sceresa, seguiamo il sentiero che inerpica quasi subito, sentiero non segnalato (niente bolli di vernice), sta di fatto che ci perdiamo, proprio sopra una grande pietraia che si deve attraversare, nulla di pericoloso, ma le pietre viscide meritano attenzione, dopo circa 20 minuti ritroviamo la traccia e quindi il sentiero che sale da Iragna, ora ben marcato con bolli e paletti, si prosegue nel bosco, passaggi su gradini di roccia, guadi e ponticelli.
Alle 10:00 arriviamo a Pozzo, 1000mt circa, un bel gruppo di baite sistemate, ci concediamo una piccola pausa per una merenda e riprendiamo, siamo in 4 nel gruppo, gli altri non si sono fermati e alacremente hanno proseguito per poter accendere quanto prima il camino e la stufa, zaini pesanti per cibarie e bottiglie di vario genere e tipologia, pizzoccheri ( questo prevede il menu’….) 2 chili per 8 persone finiranno tutti, formaggio, affettati, pane, coste, vino rosso, spumante, dolci, torta al cioccolato fatta da Anto, contorni vari compresa la grappetta ……….
Da qui in poi iniziano le tracce di neve in aumento, in altri venti minuti siamo a Monte di Sopra, una baita abbandonata con un affresco di crocefisso, e quindi iniziano i 200mt piu’ ripidi, in alcuni tratti su roccia e gradini, con fianco anche esposto, si raggiunge e oltrepassa un ponticello, sotto alcune cascate, ormai manca poco.
Alle 11:00 siamo tutti al rifugio, il caminetto come previsto e’ gia’ acceso, secondo me uno dei rifugi piu’ belli che abbiamo visto, quasi nuovo, ben tenuto ed attrezzato.
All’ interno bagno con doccia, cucina a gas, caminetto bello grande che funziona a meraviglia, legnaia in un locale esterno e per chi volesse telefono rosso alla parete per chiamare direttamente le ragazze che in elicottero delle Rega in breve tempo, pagando, ci raggiungerebbero, al piano superiore (scaletta vicino al camino), infatti si trova un comodo dormitorio.
Iniziano i preparativi per i pizzoccheri, lo Chef Barba e l’ aiuto Angelo si occupano del formaggio e delle patate, la pentola con acqua a bollire, il resto a preparare gli aperitivi, salame, formaggi di vari tipi, il lardo che Francesco prepara con le bruschette scaldando il pane sul camino, e ovviamente …. Vino a volonta’, ma non solo anche di qualita’, … refosco, ribolla gialla, sassella per i pizzoccheri, spumante Muller Thurgau … i bianchi rinfrescati nel frigorifero esterno, infilate nei 30-40cm di neve fresca all’ esterno.
Alle 12.15 siamo pronti per gustare i Pizzocheri cucinati ottimamente, ce ne sono per tutti, anzi giro doppio, poi i dolci e via con festeggiamenti, brindisi, canti, balli ed allegria ai massimi livelli, certo i canti restano e resteranno sempre una parte scarsissima del nostro gruppo, una cosa pietosa, ma certamente contribuisce a rallegrare l’atmosfera, ad onor del vero Francesco e’ un musicista coi fiocchi, per cui lui e’ esente da questo, anzi mi scuso con un professionista di cosi’ alto livello e lo ringrazio per prestarsi a questo spettacolo ignobile.
Dopo quasi quattro ore nel bel rifugio iniziamo le pulizie generali, sistemazioni e quindi fuori per la foto ricordo, non manca la battaglia con le palle di neve, che bambini …, ma in fondo un po’ lo siamo, le albe ci sono, ma per ora grazie a Dio non sono sufficienti a farci stare fermi..
Scendiamo con molta attenzione fino a Monte di Sopra, la neve rende viscide le pietre ed in alcuni passaggi e’ quasi meglio non guardare giu’, la discesa e’ rapida, gran bella festa, in grande compagnia, amicizia ed allegria, il rifugio veramente bello, meritava una giornata cosi’, da parte mia un grazie a tutti per aver partecipato e condiviso questa festa insieme, ancora una volta la montagna unisce, salda l’amicizia, da alpino queste cose riempiono di gioia, in periodi come questi in cui regna l’egoismo, la disonesta’ e il menefreghismo sono cose da ricordare e tenere ben salde.
Ciao a tutti.
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