Prima escursione del 2013, l’ ultima delle ferie natalizie. Siamo ancora decimati, impegni e malattie varie ci permettono di uscire solo in tre: io, Paolo ed Angelo.
Mando qualche proposta, alcuni posti conosciuti e qualcuno nuovo, Paolo propone il Rifugio Alpe Sponda in Val Chironico, il libro delle capanne dice che e’ raggiungibile anche in invernale.
Ci siamo passati “sotto” cercando di salire al laghetto, ma ricordo che il dislivello e’ impegnativo.
Facendo la traccia a pc, 5Km solo andata, oltre 1100mt di dislivello, ed in invernale …
Accetto senza troppi indugi, come ho spesso detto e’ il mio limite alto di dislivello, poi in inverno con la neve, le ciaspole o ramponi la fatica e’ doppia, ma migliorare i propri limiti, o almeno provarci e’ una sfida che mi sento di fare.
Ricordando la ripida salita verso Cala, ed i numerosi rivoli d’acqua raccomando Paolo e Angelo di caricarsi i ramponi oltre alle ciaspole.
Arriviamo a Chironico, e ci dirigiamo in auto verso Valle. La strada e’ pulita fino a dove corre in piano (820mt), mancano 1.1Km e 120mt di dislivello al solito parcheggio a Valle, con la 4×4 provo a salire lentamente, strada ghiacciata e sporca di neve, senza tracce di alcun passaggio di veicoli.
Si riesce a salire, le difficolta’ sono in due punti dove la stretta carreggiata e’ invasa da “detriti di ghiaccio”, il primo lo superiamo facilmente, il secondo accumulo obbliga i miei amici a scendere e rimuovere i piu’ grandi, e fare due binari per passare.
Arriviamo a Valle, 940mt ed alle 08:20 iniziamo a camminare, qualche cm di neve, ma ghiaccio ovunque, partiamo con -3 gradi.
Il sentiero si inerpica subito, i 1100mt sono composti da due strappi di 550mt circa ed un tratto in piano dopo Cala.
Procediamo bene, anche nei tratti scavati nella roccia, aggirando enormi lastroni ghiacciati a terra, anche parecchi metri.
Nei tratti peggiori ci sono delle funi e diventano utili per tenersi in piedi.
In 1:10 arriviamo a Cala, +530mt di dislivello un vero record personale, qui incontriamo il sole (era ora!), e quattro abitanti del piccolo borgo, un posto davvero bello.
Ripartiamo verso O, il sentiero e’ meno battuto, ma ci sono tracce di ciaspole e di un escursionista con scarponi, a Cala ci hanno detto che qualcuno e’ salito alla capanna per festeggiare il capodanno.
Tratto in piano fino alla palina con il bivio Sponda-Laghetto, Faura di Cala Sud 1537mt, la capanna e’ segnata a 1:25m … ma in inverno la musica cambia.
Siamo sempre con ciaspole e ramponi nello zaino, i 20-40cm di neve sono abbastanza battuti, si affonda poco. Attenzione ad attraversare i torrenti, c’e’ ghiaccio ovunque.
Inizia un tratto molto impegnativo, neve e ghiaccio, dopo poco calziamo i ramponi e proseguiamo, anche nella neve alta e non portante.
La fatica e’ tanta, raggiungiamo Faura di Cala Ovest 1828mt alle 11:20, sono molto piu’ lento, ma la pendenza e lo sfondamento non mi permettono di piu’.
Alle 11:35 Paolo esce dal bosco, in corrispondenza di grossi larici secolari, e grida ai due staccati inseguitori “forza vedrete che spettacolo”.
Dopo quasi 10m ci arrivo anche io a Q1900, e la vista si spalanca stupenda nel cielo blu intenso, il bianco della neve, e lassu’ la capanna Sponda, che i recenti lavori, e la presenza delle nuove strutture e coperture in legno, la rendono piu’ bella nel contesto delle montagne attorno.
Ma e’ tutt’ altro che vicina … dopo 15m arrivo all’ Alpe Sponda, la fatica di fiato e’ notevole, peggiorata dal grande sfondamento nella neve, sarebbe intelligente calzare le ciaspole al posto dei ramponi (e questo gia’ dai 1700mt circa), ma ci sentiamo cosi’ vicini che fermarsi ora …
La palina all’ alpe indica 15min, ma impegheremo mezz’ora per quello che sembra un breve tratto.
Chi mi precede ha lasciato buche enormi nella neve, ci sara’ un bel metro bianco, ma vedendo la nostra destinazione immersa nel bianco e nel blu … ci carica.
Paolo arriva alla capanna alle 12:00, poi Angelo, io dopo 10min, abbastanza sfinito.
Ma arrivati alla capanna, dopo averla vista e conquistata passo dopo passo, buca dopo buca … sono raggiante, felice di aver vinto la mia sfida, ed in inverno poi !
Quattro ore meno 10min, per 1100mt di assoluto, nelle condizioni di neve, non posso che essere contento, a parte il gatto delle nevi Paolo, ho visto anche Angelo affaticato, ma anche lui contentissimo del posto e della conquista.
La temperatura esterna e’ attorno gli 6 gradi, 8� al sole, si starebbe bene fuori, ma siamo curiosi, per cui ramponi e scarponi ad asciugare, ed entriamo con gli zoccoli alla bella capanna Sponda, gestita dal SAT di Chiasso.
Al primo piano c’e’ la cucina “invernale”, o meglio quella non gestita. Nello stesso locale tavoli, panche e sgabelli per un buon numero di persone.
C’e’ di tutto, anche il gas che funziona con monete da 20 centesimi.
Accendiamo la stufa a legna e ci mettiamo attorno per scaldarci, ci sono +4�, ma dopo un’oretta diventeranno quasi 11�. Il meteo all’ esterno e’ spettacolare, e totale assenza di vento, contrariamente alle previsioni.
Ci sono grandi lavori alla struttura della capanna, hanno creato la veranda, anzi una verandona … con vista mozzafiato.
Purtroppo e’ chiusa per i lavori appunto, e non possiamo visitarla, una buona ragione per tornarci.
Pranziamo attorno alla stufa, tutto buono certo, ma e’ il panorama esterno che “ci riempie maggiormente”.
Due ore di permanenza, poi solite pulizie, libro capanna da firmare, versamento per l’uso della legna e della struttura.
Decidiamo di scendere con le ciaspole e tenerle il piu’ possibile. Scelta azzeccata, divertimento assicurato. Sono le 14:20
Perdiamo volutamente ancora un po’ di tempo, il sole, i paesaggi spettacolari (anche il laghetto di Chironico, o meglio la conca che lo ospita), il lontani Torrent della Val Cava, il Pizzo Strega e Ramulazz, vien voglia di restare.
Foto ricordo poco sotto la capanna.
Si scende veloci, ma mi rendo conto della notevole pendenza che ho fatto salendo soprattutto tra Faura di Cala Ovest e Sud (non sono uscite autostradali).
Arrivati al torrente poco prima di Faura di Cala Sud, togliamo le ciaspole e proseguiamo con qualche sfondamento, la temperatura ha reso la neve meno portante.
Raggiungiamo Cala, bevutona alla grande fontana, poi discesa con non poche preoccupazioni per i numerosi tratti ghiacciati.
Tutto bene, in basso ci tocca aggirare nel bosco dei lastroni, e quindi arrivo al parcheggio alle 16:30.
Inizio a pensare che potro’ scrivere con molto orgoglio questa relazione, un passo avanti … nelle mie possibilita’.
Grazie a Paolo ed Angelo che mi hanno pazientemente aspettato, e per aver condiviso panorami ed emozioni di questa indimenticabile giornata.
Un pensiero sempre agli amici mancanti, spero che le foto facciano vedere cosa si sono persi, e dare la voglia di tornarci.
Una esccursione al top, non solo per la fatica ma per certamente per i panorami.
Abbiamo iniziato alla grande !