Cima di Biasca 2574mt
Il piano odierno era ben diverso, ma le previsioni meteo che davano pioggia in mattinata verso nord, ci hanno fatto cambiare idea.
Dal Gottardo, idea iniziale, andiamo in Val Pontirone, assieme alla Malvaglia una delle valli che preferisco.
Anzi, esageriamo proprio, in auto fino all’Alpe Cava a 2000mt, percorrendo i 24Km da Malvaglia su strada stretta, asfaltata quasi tutta (tranne un breve tratto tra Biborg e l’Alpe di Sceng) ma praticamente ad una corsia.
Partiamo alle 08:20 ben coperti visto i +4 gradiC, il meteo promette bene, anche se guardando verso N, la Malvaglia e oltre, nuvoloni neri e sicuramente nevischio sui tremila della zona.
In meno di 10min siamo alla Capanna Cava, Francesco cattura stupende immagini con i riflessi nel laghetto attiguo, il Barba visita il locale invernale.
La cima e’ proprio sopra le nostre teste, con una bella cresta verso sinistra ed una rocciosa e ripida discesa verso destra alla Forcarella del Lago.
La via d’accesso e’ da sinistra, non c’e’ un sentiero che porta in cresta quindi conviene guardare bene dalla capanna, e scegliere dove si vuole la via migliore.
Proseguiamo quindi verso il Passo del Mauro, conosciamo la via che ss abbiamo percorso per raggiungere il Piz di Campedell.
In circa 10min si raggiunge uno dei bei laghetti della Cava, li vedremo bene e tutti dall’alto.
Attorno i 2260mt abbandoniamo il sentiero molto ben marcato, e risaliamo un costone tra roccia, terriccio ed erba prima, e poi una lunga pietraia.
Le pietre non sono sempre stabili, quindi un po’ di attenzione, ma nulla di complicato.
Raggiungiamo la cresta a Q2444, e la vista si apre meravigliosamente sul lato della Riviera, in particolare sulla Valle d’Osogna che si chiude in alto tra i Torent Alto e Basso e la Cima d’Orz.
Puntiamo ad un primo ometto di sasso, e’ la Motta di Osogna Q2524.
Ora una stupenda cresta (amo le creste!) ci divide dalla nostra destinazione, che raggiungiamo in breve e senza difficolta’. In cima alle 10:25 (ultimo come al solito).
Il panorama e’ davvero bello, splende il sole anche se l’aria e’ freddina e ci costringe a restare ben coperti.
Foto varie, firma del libro di vetta, poi TENTIAMO la discesa verso la bocchetta di Lago, che da accesso ad un piccolo rifugio ad un laghetto stupendo che si trova a picco proprio sotto la Cima di Biasca.
Scendiamo sul ripido, ma si capisce subito che non e’ la via giusta, ci sono roccia e salti di parecchi metri.
Cerchiamo una via amche sul lato della Valle di S.Petronilla, proprio dove si trova il laghetto, ma e’ ripidissimo, e ci sono anche vaghe tracce, probabilmente di camosci che dominano queste cime.
Dopo esser scesi di una settantina di metri, non ci resta che risalire verso la cresta e cercare una via di discesa ma verso il lato di salita.
Ovviamente niente sentiero, quindi si cerca il miglior percorso, tra pietrisco instabile, poca erba, roccia e canali.
Scesi a Q2300, e visto l’orario (11:30) scartiamo l’ipotesi di traversare verso la bocchetta e scendere al rifugetto, la fame di qualcuno e la voglia di stare un po’ al caldo prevale, quindi scendiamo ai laghetti dove ci ricolleghiamo al sentiero per il passo del Mauro ed in breve siamo alla Capanna Cava, che e’ chiusa in questo periodo, ma c’e’ aperto il rifugetto invernale proprio di fronte.
Struttura spartana ed essenziale, ma accogliente, poi considerando che qualcuno ci ha dormito questa notte, c’e’ un calduccio invitante.
Il ritorno sara’ di massimo 10min, l’auto e’ proprio qui sotto, quindi qualcuno propone di pranzare ed uscire a consumare ancora un po’ di energie, visto lo scarso impegno del mattino, ma vince lo “svacco” totale ed il calduccio del rifugio.
Pranzo con panini, stufa accesa, dolce e prosecco per festeggiare il compleanno di Angelo (passato da oltre un mese, ma non si era presentata occasione, e per noi ogni occasione e’ buona …).
Caffe’ e grappe per chiudere la giornata, ma anche tante battute e tanto ridere, qualcuno si concede anche un pisolo con taglio-legna.
Come detto il ritorno sara’ brevissimo, usciamo per la foto davanti alla capanna (quella vera), poi a Francesco viene l’idea della foto assieme con riflesso nel lago (quando uno e’ artista), chiediamo aiuto ad una coppia di escursionisti che e’ salita al Pizzo Magn (nella lista da tempo), finite le foto suggerite dal maestro, ci chiedono “ma la foto a petto nudo non la fate?”.
Azzz ci hanno riconosciuto !
Oggi solo mezza-giornata di impegno, ma vetta raggiunta.
Certo si poteva fare molto di piu’, ma qualche volta e’ bello anche stare assieme a far chiacchere e scherzare.