Mercoledi mi scrive Francesco “io avevo in mente di salire al Pizzo della Cavegna … si puo’ fare assieme?”
Mi scappa da ridere, lunedi’ ho mandato al gruppo le proposte domenicali, e la prima era proprio il pizzo della Cavegna. Telepatia?
Rispondo che abbiamo in mente la stessa destinazione, ma certamente non lo stesso punto di partenza, propongo di salire da Cimalmotto, mentre quasi tutti salgono al passo dalla Val Vergeletto.
Manca Robi per impegni istituzionali, ma il barba conferma, quindi siamo in 5 con Francesco.
Per compensare il lungo viaggio in auto (2h) partiamo prima del solito (come le gite in Engadina), ritrovo alle 05:30.
Partiamo a camminare alle 08:00, tempo stupendo e caldo, fortunatamente per un lungo tratto saremo nel bosco.
Scendiamo a Pianelli su strada asfaltata, ma chiusa al traffico, ad un bivio si imbocca il sentiero che porta al Lago di Sfii, Lago Gelato, Passo della Cavegna.
Ora si scende verso il riale Rovena fino ad un ponte a 12090mt, quindi -110mt dal parcheggio.
Dopo il ponte, tratto pianeggiante e si inizia a salire. Il sentiero e’ spettacolare, certamente sistemato da poco, con molti gradini di pietra, bello largo e senza strappi.
Alle 08:51 passiamo da una cappelletta, proseguiamo con il torrente Ri da Sfii che scorre impetuoso molto sotto di noi.
Alle 09:10 arriviamo al bivio sotto l’Alpe di Sfii, si apre la vista sull’ alpe ed i prati circostanti mentre stanno uscendo le mucche dalla stalla.
Ambiente stupendo, qui facciamo una breve pausa di 15 minuti.
Al bivio prendiamo sinistra, scendendo verso il torrente, dove si attaversa, altri -30mt da perdere, i saliscendi oggi sono di moda.
Dopo il ponte altro bivio, a sinistra si sale al Lago di Sfii, mentre verso destra si sale al Passo della Cavegna.
Il sentiero ora si inerpica tra bosci di rododendri ed ontani, ben visibile anche se infestato dalla vegetazione. Fondamentale invece l’attraversamento di vari ruscelli, oggi l’acqua e’ indispensabile.
Raggiungiamo un pianoro, e’ il Piano dei Termin Q1820, da qui si sale ancora un poco per vedere il prossimo ed ultimo balzo.
Alla nostra sinistra il sentiero sale per superare il balzo che contiene la conca con il lago inferiore della Cavegna.
Troviamo una bella lingua di neve, in parte da aggirare, Francesco si rinfresca il posteriore sedendosi sopra..
Raggiungiamo il Lago inferiore Q1958 alle 10:35, pausa per rinfrescarsi ed un veloce pediluvio.
Poco oltre c’e’ il Passo della Cavegna a Q1978, ma il nostro interesse e’ catalazzito dalla bella cima sopra le nostre teste, e sappiamo che la salita ci regalera’ o’a vista su altri tre laghetti.
Dopo una pausa di quindici minuti, eccoci in cammino, aggiriamo il lago e saliamo su traccia di sentiero.
Il percorso si inerpica risalendo 100mt di dislivello per scoprire il laghetto superiore Q2040, veramente stupendo.
Gi altri due laghetti sono spostati verso la cresta, li vediamo salendo anche noi a sinistra della elevazione quotata 2157.
Raggiunta la cresta NE, la si segue su traccia di sentiero, mai esposto, ma che mostra panorami magici in questa laterale della Valle di Campo, dove spiccano le grigie rocce del Pizzo dell’Alpe Gelato e la cresta Tramalitt.
Alle 11:45 raggiungo gli altri in cima, sono un po’ affannato, il caldo spezza, ma gli ultimi metri di salita sono accompagnati dalla fisarminica di Francesco.
Tengo la testa bassa, soprattuto per vedere dove appoggiare il passo, gli ultimi metri sono comunque ripidi, sapro’ di essere arrivato quando il suono dell’ armonica sara’ vicino.
La vista e’ magnifica in tutte le direzioni, il vicino e attraente Pizzo Porcaresc, merita senz’altro una visita (vero GIBI ?), ma la conca dell Pizzo dell’Alpe Gelato con il lago omonimo e la valle dell’ Alpe Sfii, il lago dei Pozzoi, L’Alpe Cort Zora (la Corte superiore dell’Alpe di Sfii, restaurate 19997-1998).
Dopo quasi mezz’ora di meritato riposo, scendiamo al lago per pranzare.
Per scendere un piccolo anello verso la Val Vergeletto, ci sono deboli tracce (spesso franate) del sentiero che porta al Passo del lago Cavegna, che si trova a S del Pizzo di Porcaresc.
E’ molto ripido le tracce spesso si perdono, ma con un po’ di attenzione si ritrovano piu’ avanti.
Risaliamo al colletto tra la cima principale e la cima Q2127 (a SE) da qui scendiamo verso il lago superiore, e da qui sul sentiero gia’ percorso al lago piu’ grande.
Pranziamo con molta pace e serenita’, ambiente davvero bello. Paolo e Francesco si tuffano nelle gelide acque del laghetto.ne escono rinvigoriti.
Dopo il caffe’ e le correzioni, altro breve riposo, puntiamo a ripartire alle 14:00, considerando il percorso di ritrono sia a piedi che in auto.
Tutto fila liscio, tappa per bere ad ogni ruscello possibile, dopo il ponte fatichiamo a risalire quei maledetti 120mt che portan al parcheggio, il caldo si fa sentiere
Alle 16:20 siamo al parcheggio, ci cambiamo poi pediluvio ristoratore in una fontana e via verso casa, fortunatamente l’orario e’ ottimale, la gente ancora si accalca sulle rive del Maggia a prendere il sole e a fare il bagno.