CIASPOLATA ALLE FORCOLETTE DELL’ALLEGRIA
Il nome NON è scherzoso, si chiamano proprio così un gruppo di cimette a ridosso del Pizzone, non avevano waypoint su Hikr, e questo ci rende orgogliosi.
Proseguiamo le nostre esplorazioni “regionali” anzi provinciali.
E’ difficile scegliere scartando le tante mete elevetiche che conosciamo, ma la curiosità aiuta.
Andiamo a visitare una zona completamente sconosciuta, a parte una relazione di [u Poncione] e [u froloccone] non ci sono molte altre relazioni.
Dove ci troviamo? Il luogo di partenza sarebbe Malè, un piccolo e magnifico borgo di case tutte ristrutturate, accessibili solo a piedi, ma con un comodo parcheggio vicino. Su un cucuzzolo la bellisima e panoramica chiesetta del Santuario della Madonna della Salute.
Per meglio localizzare il posto, ci troviamo sul costone SO del Mottone del Rozzo, che separa la Vak Sanagra dalla Vak Cavargna, questo costone scende dai 1500mt circa alla valletta che ospita Malè, e che risale ripida verso il Monte Pidaggia, meta frequentata da alcuni “intenditori” di Hikr, ma con salita dal lato S.
A Cusino, Val Cavargna, si prende la stratta stradina per Malè, non viene pulita d’inverno, quindi arriviamo in auto ad una chiesetta che si trova su un tornante a Q990.
La chiesetta è riempita di ripetitori, facile da distinguere. Si parcheggia al tornante o poco prima, posti molto, limitati.
Proseguendo la strada si infila in valle esposta a N, ancora ben ghiacciata, impossibile andare oltre.
Ciaspole nello zaino risaliamo la stradina, serve un pò di attenzione per il ghiaccio.
Dopo un ponticello, c’e’ un bivio, la strada prosegue e con un lungo percorso sale al parcheggio estivo, mentre un sentierino ripido sale diritto alle prime baite.
Prendiamo questa via, in breve siamo a Malè, tutto tace ma l’ambiente è stupendo.
Tutte le baite sono perfettamente in ordine, c’e’ una piazzetta con fontana al centro, e poco distante svetta il cuccuzzolo con la chiesetta.
Non saliamo alla chiesetta ma puntiamo alle baite più in alto.
A Q1215 c’e’ un bivio, a sinistra c’e’ la sterrata che porta all’Alpe di Rozzo Q1473 e la sua Mutata Q1615 (percorso di Poncione), invece noi puntiamo alla cresta sperando di poterla percorrerla tutta.
Sempre senza ciaspole risaliamo un ripido costone innevato, la neve crostata tiene sufficientemente e siamo a N quindi è abbastanza ghiacciata.
Attorno Q1280 troviamo il sentiero, non bollato ma visibile, in parte sgombro da neve ed in parte con larghe lingue gelate o dove si affonda, a seconda dell’esposizione.
Si sale con un pò di tornante fino alls cresta, attorno Q1480.
Dalla cresta, guardando verso S vediamo distintamente la croce del Monte Pidaggia, era una delle destinazioni possibili per oggi.
Ora siamo proprio a cavallo delle due valli Sanagra e Cavargna, faggeta fitta e ripida a sinistra (lato cavargna) e più rada mista faggio e abete lato Sanagra.
Bello essere in cresta, lo spazio verso E è tutto aperto, con magnifica vista verso Bregagno e Bregagnino, con S.Amate ed il Grona.
Proseguiamo con un pò di sù e giù,la cresta si assottiglia, cominciano i cucuzzoli, siamo sulla cresta delle Forcolette dell’Allegria.
La prima elevazione significativa Q1546 ci porta in posizione dominante, la vista ora spazia a 360°, ma già questa prima cimetta è su cresta molto stretta, proseguiamo per arrivare ad una seconda elevazione a Q1564, e qui la situazione si complica.
La cresta prosegue con una ripidissima discesa, assolutamente sconsigliata con le ciaspole, la qualità della nebe crostata e ghiacciata subito sotto non è portante per questo.
Studiamo alternative, ma sul lato Cavargna è verticale con vegetazione fittissima, sul lato Sanagra meno ripido ma con rocce e non si vede passaggio.
Proviamo a scendere un poco sul lato E, ma non vediamo passaggio, vediamo invece molto bene l’Alpe Erba che si trova proprio sotto di noi.
Togliere le ciaspole non è furbo, si sprofonda e non ci si muove.
E’ prestissimo, sono sole le 09:30, ma l’intenzione è di tornare a casa presto (visto il traffico di domenica scorsa!) e soprattuto “interi”.
Quindi decidiamo assieme di modificare percorso, che prevedeva il minimo alle “Forcolette dell’Allegria” e magari allungare al Pizzone, che abbiamo visto bene dal cucuzzolo e che sembra per niente fattibile con le racchette da questo lato, è una ripida torre rocciosa, che invece si raggiunge facilmente dal lato opposto, salendo dall’ Alpe di Rozzo.
Torniamo sui nostri passi, ed inventiamo un fuori-pista verso l’Alpe Logone e con un largo giro torniamo a Malè per pranzare, arriviamo alle 11:00, quindi relax al sole stupendo in un’area attrezzata a pic-nic, vicino al laghetto ghiacciato dove si trova il parcheggio auto estivo.
Dopo pranzo, visita al Santuario, con vista panoramica su tutte le cime della Val Cavargna, dal Garzirola alla Cima Lunga, il Pizzo di Gino, Pianchette, Tabor, Marnotto e tutti i paesini arroccati sui pendii della Val Cavargna.
Dopo pranzo, in solitaria per un’oretta, poi un gruppo di escursionisti ha preso un altro tavolo lontano da noi, scendiamo seguendo la strada, quindi giro largo, ma così esploriamo meglio tutto.
La discesa all’auto è veloce, teniamo le ciaspole fino a dove c’e’ neve, e tengono bene il ghiaccio e la neve compattata.
All’auto poco dopo le 13:00, ci cambiamo e scendiamo un bar aperto a carlazzo dove gustare un buon caffè.
La mancata vetta più alta non ha ci ha lasciato delusi, abbiamo scoperto una bella zona che sarà sicuramente da rivisitare sia con racchette che in estate.