Ciaspolata in Val Bedretto all’ Alpe di Pescia e altri alpeggi a 1700mt
Si prospetta una domenica di sole, anzi un gran sole.
Siamo piuttosto incerti riguardo il pericolo valanghe, era 3 quasi tutta la settimana, sceso poi a 2.
Si protrebbe quasi pensare ad una vetta, ma nell’ incertezza ed in sicurezza ripropongo un giro di esplorazione, in una zona a noi sconosciuta.
Prendo ispirazione da una escursione di siso, ritracciando il percorso per comporre un anello, e che ci porti a visitare almeno tre alpeggi.
Percorreremo parte della “strada delle alpi”, che da Pescium in quota e visitando un gran numero di alpeggi, molti dei quali in uso o riadattati, si porta fino all’ Alpe Cristallina (e oltre?).
Partiamo da Fontana, nella meravigliosa Val Bedretto, il sole splende gia’ dal mattino (a proposito, oggi levataccia con il cambio orario), su monti, boschi e tetti ricoperti da metri di neve.
Percorriamo il paese a piedi con le ciaspole in mano, poco oltre le case uno slargo a destra, qui cerchiamo il modo di risalire i muraglioni di neve fresata per tener pulita la strada.
Comincia l’avventura, ciapole subito ai piedi, seguiamo deboli tracce di sci, con qualche su e giu’ troviamo la strada agricola che sale al Piano di Pescia.
Il percorso e’ semplice ed intuitivo, e pistato da sci e ciaspole.
Arriviamo al bivio Q1538, dove a destra si devia per la Val Torta, la classica per salire in Capanna Cristallina.
Tutte le tracce deviano da quella parte, noi teniamo la sinistra, ora il percorso e’ tutto da battere.
Risaliti 160mt, su strada agricola, arriviamo al Piano di Pescia a 1700mt, la massima elevazione prevista per oggi.
Il piano con i due edifici sommersi dalla neve, e’ in pieno sole, e non fermarsi a gustare il tepore ed i panorami sarebbe un peccato.
Dopo una ventina di minuti riprendiamo il cammino verso la prossima alpe.
Posso solo dirvi che il tratto Piano di Pescia – Cascina della Croce – Grasso Fondo e’ semplicemente stupendo.
E’ su sentiero, ma ci sono bolli sulle piante, corre in piano o su brevi saliscendi, l’ambiente e’ semplicemente fantastico, e soprattutto siamo i soli a godere di questa natura, e’ il wild che a noi piace proprio tanto.
Per visitare il secondo alpeggio, ci tocca tornare un poco indietro, ma ne vale proprio la pena.
La Cascina della Croce a 1637 e’ comletamente sommersa da oltre due metri di neve, e’ impressionante.
Foto e pausa al sole, ritorniamo sui nostri passi per proseguire sulla strada agricola che ci porta in Val Ruino’, e dopo aver superato il Ri di Fontana, ci porta in vista del terzo ed ultimo alpeggio di oggi, il Grassp Fondo, dove abbiamo progettato di fermarci per la pausa pranzo.
E’ mezzogiorno, anche qui due baite una in legno ben riadattata ed una piu’ piccola in sasso, non si vede neppure ma spunta la sagoma del tetto.
Su questo tetto, aiutati da due piccole pale che ci siamo portati negli zaini, scaviamo due panchine dove porteci sedere, pranzare e godere di un gran panorama.
Come una piccola impresa al lavoro, in breve la nostra sala da pranzo con vista sulla testa della Val Ruino’ e’ pronta ad ospitarci.
Sotto il Ponciole di Vespero, la cresta verso il campanile, ed Madone, ed il Pizzo Sella, ci accampiamo ben accomodati per pranzare.
A parte il fresco sotto le chiappe, il resto del corpo e’ riscaldato dal tepore del sole, tutto semplicemente meraviglioso.
Spero che le foto possano rendere almeno in minima parte l’atmosfera.
Foto ricordo, e ripartiamo per il giro di ritorno, che si presentera’ decisamente avventuroso, oltre ogni aspettativa. Bolli di sentiero totalmente assenti, quindi si segue il gps.
Dopo un lungo traverso decidiamo di seguire un canale ripido (errore!), ma non eccessivamente, perdiamo oltre 40mt in poco tempo, ma per riprendere il sentiero sulla mappa dobbiamo traversare verso E, e ci portiamo su un fianco ripido fortunatamente nel bosco, quindi ci sono sotto le piante a fermare una qualsiasi scivolata.
Purtroppo ci sono alcuni canali aperti da superare, ed il peggio e’ che contrariamente al percorso della mattinata,
sotto pochi centimentri di neve farinosa, si nasconde un bel crostone di ghiaccio, che dopo i primi passaggi di ciaspole emergono e non danno tenuta.
Ci spostiamo di traverso, cercando una via migliore e meneo ripida per scendere, puntando sempre quello che sul gps sembra il sentiero.
Io e Gimmy, fanalini di coda, dopo qualche scivolone, e vedendo che la situazione del gruppo davanti a noi non migliorava, decidiamo di togliere le ciaspole, metterle nello zaino e scendere di tallone cercando di affondare nella neve il piu’ possibile.
La mossa si rivela vincente, soprattuto nel riprendere fiducia e sicurezza, affondando anche al cavallo dei pantaloni, ma niente piu’ scivoloni.
Scendendo in verticale, sempre tenendosi dietro le piante, finalmente incontriamo una parvenza di sentiero, e confermiamo controllando il gps.
Ora si traversa rimettendo le ciaspole, ci sono ancora alcuni passaggi critici di canaloni ghiacciati, o su ripido dove qualche ramo viene in aiuto, come la liana per tarzan.
In breve siamo sopra Fontana, su pratoni in discesa dove sfogare in liberta’ l’ultimo tratto a vista verso il parcheggio.
Se posso consigliare, il sentiero di discesa proprio non si presta ad un percorso invernale, mentre quello di salita e fino alla Cascina della Croce e’ davvero da consigliare.
PS: Il giudizio di difficolta’ WT3 e’ dovuto solo al percorso di ritorno, da evitare in inverno.
Se si ritorna dal Piano di Pescia o dalla Cascina della Croce lungo la strada agricola, WT1 o massimo WT2.