Poesia di Ada Negri
Cade la neve: tutt’intorno è pace
Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo tace.
Non c’e’ il due senza il tre, e nemmeno il quattro senza il tre, ma finirà prima o poi questa situazione?
Arriva la domenica della nostra uscita, una domenica molto speciale, ma una domenica che chiude una settimana di alta-marea, allagamenti e maltempo ovunque.
Le previsioni non danno scampo, la perturbazione è in piena attività, ma noi non ci tiramo indietro.
Dicevo che è una uscita di quelle speciali, festeggiamo il compleanno di Gimmy, anche lui ha varcato la soglia degli 60anta, un evento da celebrare con il gruppo al completo.
Con noi c’è Francesco, ormai socio onorario.
Ma dove si va con queste previsioni? Le idee sono tante, ma tante decadono per impraticabilità delle strade, o del percorso troppo lungo per il trasporto delle vettovaglie sotto la pioggia e sicuramente sotto l’ombrello.
Fortunatamente c’e’ sempre la Cremorasco, già ampiamente sfruttata con le condizioni meteo le più avverse.
Arriviamo ad Isone che piove copiosamente, proseguiamo in auto verso il Monti delo Tiglio, ma già dai 900mt circa la pioggia diventa nevischio e già 1000mt nevica copiosamente.
Cautelativamente parcheggiamo prima di dove si trovava la grande antenna del Ceneri, poco prima dell’incrocio con la strada (chiusa) che dalle caserme di Isone sale alle caserme di Monti del Tiglio.
Partiamo carichi e coperti, quasi tutti dotati di ombrello, alle 8:50
Percorriamo la strada, fortanatamente abbastanza pulita dai militari, che passano con una Land-Rover dotata di pala a pulire la carreggiata.
Oltre alla neve, ci accompagna un pò di vento che rende difficile tener fermo l’ombrello. Il cancello-sbarra per le caserme è chiuso, lo aggiriamo e già che ci siamo tagliamo il primo tornante.
Proseguiamo su strada, almeno non si scivola, arrivando alle caserme, il paesaggio con le neve è magico, peccato che non si vede lontano.
Ora proseguiamo lungo la strada (sempre chiusa) che porta sotto il Corgella, al terzo tornante c’e’ il bivio per la Cremorasco indicato da una palina.
Il percorso lo conosciamo a memoria, e ci siamo passati anche con le ciaspole e molta più neve, in meno di dieci minuti siamo alla Cremorasco, sono le 9:40
Ogni idea di gironzolare attorno per allungare un pòla passeggiata è caduta, già ci sono almeno una ventina di centimentri di neve tutta fresca.
Ognuno si da fare, procurare l’acqua (è chiusa in capanna per il gelo, dotati di pentoloni proseguiamo sul sentiero nella direzione opposta dove si trova una fontanella, 5 min al massimo), accendere la stufa, fare il carico di legna per la capanna.
Più tardi partono i preparativi per l’antipastino, lo Chef Barba addetto alla polenta e Gimmy (il festeggiato) a scaldare un delizioso arrosto di lonza superbamente ricoperto da porcini raccolti da noi.
Tanto per fare qualcosa, Paolo ha portato le castagne, ed io la pentola con i buchi, quindi tagliate e cucinate le birolle tanto per passare il tempo e mettere qualcosa in pancia (non bastasse quello che segue).
Dopo antipasto (cetriolini, tartine con zola) e piattone di polenta+lonza+funghi, bis di polenta e zola, poi due strudel, il tutto ben innaffiato da due bianchi e due rossi di uve Nebbiolo.
Non mancano caffè e tris di grappe, e sempre per non farci mancare nulla si chiude con il vin-brulè sempre opera dell’artista Chef.
Lascio immaginare il tutto dalle foto, i buongustai avranno l’acquolina in bocca …
Pulizie e pagamenti (cassetta in capanna), prima di salutare il rifugio che ci ha ben riparato oggi.
Nel frattempo fuori ha sempre nevicato, mai smesso neanche un attimo, quindi 30/35cm di bianco manto quando iniziamo il ritorno.
Il ritorno è veloce anche se le fermate per giocare a palle di neve, come i bambini delle elementari, sono continue.
Ritorniamo alle caserme e poi verso il parcheggio, la strada � pulita dalla solita Jeep dei militari.
Pulizia delle auto necessaria, una decina di centimetri le ricoprono, tutto troppo bello !
Grazie a tutti e AUGURI al festeggiato Gimmy.