Nelle varie visite al rifugio Negros, ed alla cima di Negros avevo notato il sentiero che prosegue, tra l’altro e’ una parte impegnativa della famosa Lodrino_Lavertezzo.
Individuo un obiettivo possibile, l’ Alpe Stuell a 1910mt, dove si trova un rifugetto, giusto per pranzare al coperto, ma visto che la neve permane ancora al altezze piuttosto basse, per precauzione protiamo i ramponicini.
Partenza dal parcheggio di Pon di Sopra Q940 (08:00), dopo aver percorso la strada a pagamento (10CHF, macchinetta a Lodrino, alla casermetta dei pompieri, vedi foto).
Il sentiero si inerpica subito ripido sul fianco della Valle Iragna, fino a Q1340 dove spiana in un meraviglioso bosco di faggi.
Poco dopo a Q1380 si trova il bivio per l’Alpe Mottarina e Legrina (verso destra), quindi si prosegue diritto sempre in leggera salita.
A Q1420 si vede un prato in salita sulla destra, da qui si puo’ salire al pianoro dell’ Alpe Cauri Q1477, se non ci siete mai stati merita una visita per gli ampi panorami visibili.
Dopo 1.2Km dal bivio citato e 2,4Km dal parcheggio si raggiungono i pratoni dell’ Alpe di Larecc Q1445, dove si congiungono vari sentieri dal fondovalle.
Si prosegue con piccoli strappi e lunghi falso-piani fino a sbucare all’Alpe d’Alva Q1570 (ore 10:50).
E’ un posto magico, alcune baite tutte riadattate e tanto prato, circondato da abetaie, e con una gran vista verso la Riviera, il Pizzo di Claro e le tante cime verso i Torrent della Val Pontirone.
L’ ultima baita dalla parte verso S e’ l’edificio della capanna.
Poco prima di raggiungere la capanna Alva, incontriamo Renato, e’ il gestore del rifugio, e’ salito ad aprire, inizio della stagione estiva.
Ci chiede dove siamo diretti, e ci sconsiglia caldamente per la presenza di ghiaccio sotto il costone che porta a Stuel.
Il sentiero, parte del percorso Lodrino-Lavertezzo, in quella zona passa su cengie, sotto pareti verticali rocciose, e ci sono diversi scoli riempiti di slavine con ghiaccio.
Ci saluta dicendo “comunque si grant a see …”
Pausa in capanna Alva , quindi siamo i primi “utenti” del 2019, poi decidiamo di proseguire almeno fino a Piacacra, un poggiolo di prato che ben si vede dal sentiero.
Dietro la capanna Alva si risale la valle di Lodrino, fino a Q1745 dove si trova il bivio per il rifugio e la cima di Negros, e’ una bella salita, uno strappo deciso.
La deviazione non e’ ben indicata, c’e’ un cartello in legno verso destra, un po’ consumato.
Ignoriamo questa indicazione e proseguiamo ora in piano, anzi in leggera discesa.
Alle 11:05 arriviamo a Piavacra, e’ un pratone piatto circondato dalle piante con una bella baita (e’ del fratello del gestore della Alva), e visto che anche lui si trova qui per pulizie, chiediamo e ci conferma i dubbi sulla percorribilita’ in questa stagione per la presenza della neve e del ghiaccio, e di neve se ne vede davvero parecchia.
Ci consultiamo e saggiamente decidiamo di rimandare la visita a St�el, in condizioni migliori, comunque gia’ arrivare qui e’ una novita’ per noi.
Anche se il sole splende ed e’ una bella giornata, sin dalla partenza, un vento gelido ci accompagna, e ci costringe a coprirci e scoprirci.
Decisione presa si torna alla Alva per pranzare in pieno relax e con qualche bel legno sul camino.
Ma prima giriamo in lungo ed in largo il pianoro, ammirando panorami notevoli: dalle cime di Visghed di fronte a noi, all’ Alta valle di Lodrino con la Cima di Precastello, il Poncione di Venn, il Poncione dei Laghetti, il Poncione di Piotta, tutte cime immerse nel bianco della neve fino a quote relativamente basse 1600/1700mt, basse per la stagione.
Il ritorno e’ veloce, ed in mezzora siamo di ritorno all’ Alva.
Io mi fermo a fare foto su un poggiolo con panca e croce che si trova sopra la capanna, mentre gli amici mi precedono e vedo che il camino comincia a fumare.
Pranziamo allegramente con i panini, e abbiamo la sfortuna che ci tocca consumare due fette extra di strudel friulano, erano destinate a Roberto e Francesco che per vari motivi non sono con noi.
Un grandissimo sacrificio ! fortunatamente il prosecco aiuta a mandare giu’ … poi il caffe’ e gli additivi completano l’opera digestiva.
Pulizie in capanna, paghiamo il dovuto (vaglia o busta per la cassa, a proposito le buste erano finite ne abbiamo costruita una alla meglio) e ci prepariamo ad uscire ben coperti per il vento.
Qualche minuto per le foto ricordo, e ci mettiamo in cammino verso il parcheggio.
Il ritorno e’ veloce, la palina alla capanna indica 1:10 per Pon di Sopra, a mio giudizio e’ un po’ “stitico”, visto che per il percorso all’inverso indicavano 2h, un po’ sproporzionato, oppure e’ da runner …
In un’ora e mezza siamo al parcheggio, dove carichiamo in auto anche degli extra … ma e’ un altra storia 🙂
Alla prossima !