Bodagrat / Bodengrat 2952mt
Una magnifica giornata, ma lasciatemela raccontare, anche con un po’ di orgoglio.
L’escursione di oggi doveva rispondere a vari requisiti
E’ la festa di compleanno di Roberto, di solito si fa in capanna con laute libagioni e fiumi di nettare … ma se e’ bello, troppo bello il tempo, si festeggia in qualche cima
E’ probabilmente l’ultima uscita “invernale” con ciaspole, ormai la neve la si deve proprio cercare
Qualcosa di speciale, un’uscita che resta nelle nostra memoria
Posso dire che complice la giornata ed una valle che amo (Val d’Avers) e che non tradisce mai le aspettative, tutti i punti sono stati ampiamente soddisfatti.
Tutto inizia gia’ dalla settimana scorsa, da noi e’ il festeggiato che decide dove andare, mi chiede qualche idea, inizio a pensarci, ma propongo in alternativa alla mangiata una vetta da fare se bel tempo. Le presioni gia’ dal lunedi’ danno sole pieno e la cosa prende corpo.
Ma dove andare per calpestare ancora un po’ di neve e fare una bella ciaspolata?
Non volendo andare in Engadina di domenica (soprattutto per il rientro), la mia alternativa e’ il “dopo S.Bernardino”, ed in particolare la Val d’Avers e le sue laterali.
Partiamo dal grande parcheggio a Juppa, con gli impianti di risalita sul fianco NE del Tscheishhorn, un altro bel tremila della zona. Gli impianti sono chiusi, ormai c’e’ solo erba a questa altitudine, ma ci sono una quindicina di auto, irriducibili sci-aplinisti anche loro in cerca di avventura e di neve.
Sono le 08:45 quando ci incamminiamo lungo la sterrata della Val Bergalga, terreno gelato e duro,+1 gradiC.
Si percorrono 2,7Km praticamente in piano o lieve salita sino a quando sul lato opposto del torrente Bergalgabach si nota l’alpeggio Nurva Stofel, con tre belle baite, si attravera su un ponticello e si sale all’ Alpe.
Alle spalle dell’ alpeggio si nota tra erba secca e neve un sentiero che sale a zig-zag il costone MittagBarga.
E’ il tratto piu’ impegnativo, quasi 600mt di dislivello con pendenze tra il 30 ed il 40%. Le ciaspole sono sempre nello zaino, e risaliamo cercando di stare quanto piu’ possibile sul prato, cosi’ facendo non seguiamo il sentiero estivo, ma una via molto piu’ diretta che affianca un canalone con un ruscello, che teniamo sempre sulla destra.
A Q2200 circa calziamo le ciaspole, si affonda troppo e proseguiamo la lunga salita.
Ci precedono due sci-alpinisti che vediamo salire la cima secondaria del Tscheischhorn a 2981mt, la cima invernale, raggiunti i 2600mt circa il percorso quasi spiana, e deviamo decisamente verso sinistra passando sotto una cresta rocciosa.
Il gran caldo, se non ci fosse tanta neve attorno sembrerebbe estate, incrementa la fatica, ed il gruppo di sei si sgretola, con Paolo, Francesco ed il Barba ben piu’ avanti, seguiti da Roberto e Gimmy, e ben distaccato (non serve dirlo) il sottoscritto.
Ma ci teniamo a vista, e seguire con lo sguardo la loro posizione ci fa procedere con molta sicurezza. Vedo gli amici apripista in vetta alle 12:10, io alle 12:20 raggiungo il Saentapass 2799mt, da qui si potrebbe scendere in Val Madris (non c’e’ sentiero ufficiale).
La grande mole della Bodengrat si staglia di fronte a noi, 150mt di dislivello con un primo strappo molto ripido e poi un bel tratto di cresta porta all’omino.
Davanti a me Roberto e Gimmy anche loro un po’ affannati, il caldo ci ha stroncati, ma con molta determinazione arriviamo alla meta, io alle 13:10 (ben 1h dopo).
Vengo accolto dal suono dell’ armonica di Francesco, con un bel “si puo’ dare di piu’”, ma posso dire che ho dato molto oggi.
Mi allineo agli amici sulla stretta cresta della Bodengrat, siamo a ben 2952mt, attorniati da una miriade di cime innevate, con un bianco intenso che risalta nel cielo di un blu terso e meraviglioso.
Noi ultimi tre pranziamo, chiaramente gli altri hanno gia’ pranzato, la stanchezza prevale sulla fame e mangiamo poco, ma beviamo ogni bevanda nello zaino (non gli alcolici).
Dopo un po’ di riposo e pranzo, viene il momento di festeggiare il compleanno, con torta al cioccolato (grazie alla moglie di Roberto) e due bottiglie di Ribolla gialla tenute al fresco nella neve.
L’ allegria e la felicita’ di essere in questo posto e’ al massimo, tutto meraviglioso.
Tante le cime vicine o ben visibili, dal Badile e Cengalo, le Sciore, l’Albigna, il Bernina, il Galleggione (vicinissimo), il WissBerg (la prossima cima sulla cresta, con te l’appuntamento e’ rimandato a questa estate), di fronte a noi il Gletscherhorn con i vicini Predarossa e Mungiroi, verso N il massiccio Piz Plata ed il Piz Julier.
Tiramo fino le 13:30, dopo il caffe’, il grappino e sviluppin, foto ricordo di varia natura, e ci prepariamo a scendere, consci che la neve sara’ “pappa” con questo caldo, quindi faticosa e con sfondamenti.
Scendiamo dalla ripida cresta in modo disordinato e divertente, nella neve fresca e senza traccia fino al passo, poi cerchiamo di seguire le tracce della mattina, almeno la neve e’ pestata, ma la situazione e’ decisamente meglio del previsto, e ci scappa qualche fuori pista nella neve fresca.
A Q2600 inziamo la ripida discesa sul costone, qui la neve e’ decisamente peggio con vari sfondamenti, ma si scende comunque veloci, a 2100mt circa togliamo le ciaspole e scendiamo cercando l’erba fino all’ alpeggio N�rva Stofel.
Da qui seguiamo il percorso della pista di fondo che costeggia il torrente sul lato opposto della mattina, attraversiamo su un ponticello di legno e proseguiamo sulla sterrata della mattina fino al parcheggio, dove arriviamo alle 17.00
Cosa dire di piu’, la cima si presta benissimo alle ciaspole, molto panoramica e senza grandi difficolta’ tecniche, quindi consigliata.
Se poi trovate una giornatona come la nostra BINGO!