Altra puntata delle nostre esplorazioni nelle valli e vallette meno conosciute.
Questa volta puntiamo alla Val Cramosino, valle piuttosto corta sulla sinistra della Val Leventina, con partenza da Giornico.
La valle e’ chiusa dal pizzo di Mezzodi’ (meglio raggiungibile dalla Capanna Cognora), dal Madom Gross e dal Pizzo Cramosino (gli ultimi due raggiungibili anche dalla Verzasca partendo/passando dall’ Alpe Costa o dalla Capanna Efra).
Il parcheggio si trova oltre l’autostrada, quindi sul lato opposto alla cantonale, e dopo aver attraversato il Ticino e l’autostrada.
Un po’ difficile trovare il sottopasso, noi abbiamo scelto quello locato nella zona industriale, ma se ne trova un altro piu’ a nord e quindi piu’ vicino al centro abitato (dove siamo scesi).
Abbiamo previsto un anello completo, i sentieri sulla carta sono segnati, abbiamo tracciato un percorso sul gps (indispensabile).
Nella prima parte il sentiero e’ poco evidente ma ci sino bolli arancio evidenti, ma attorno i 450mt, si deve svoltare a destra, da qui le tracce sono veramente labili, e’ evidente che il sentiero e’ proprio in disuso.
Il percorso porta a Piodelle, dove si trovano due belle baite, la traccia non corrisponde al sentiero sulla mappa, ma sono evidenti i manufatti come scalini in pietra e gradini, purtroppo la vegetazione ha preso il sopravvento, tra questi i rovi hanno lasciato il segno.
Da Piodelle Q647, la via e’ piu’ evidente, certamente chi utilizza le baite passa solo dal sentiero da Monda.
Da Piodelle saliamo a Monda Q593, bel nucleo di baite, sosta per bere, oggi di acqua ne consumeremo parecchia.
Da Monda ci dirigiamo verso il ponte Q593, ma svoltiamo poco prima per salire verso Pozzou.
Ci tocca fare acrobazie per passare oltre un taglio-piante che invade il sentiero (e’ una larga striscia, sembra un nuovo troncone per una funivia), raggiungiamo Or Grande Q722, da qui sempre su buon sentiero saliamo faticosamente a Frasgera.
Circa 300mt di dislivello ma su un costone nel bosco quasi verticale, oggi per me faticosissimo, e gli amici mi attenderanno piu’ volte.
Arrivati a Frasgeira una bella pausa, Q1230 bella baita (una sola e’ sistemata) e con grande vista sul lato opposto della Leventina, con Sobrio, il Matro ed il costone verso il Pizzo Erra.
Ritorniamo per poco ancora sui nostri passi per salire ancora fino a Q1255 dove incontriamo il bivio per Pozzou, baite alla nostra sinistra.
E’ la massima elevazione di oggi, il sentiero ora entra in Val Cramosino sempre tenendo la quota attorno i 1220-1240mt.
Il percorso non e’ marcato ma evidente e come previsto dobbiamo attraversare diverse slavine, abbiamo i ramponcini, ma tallonando e passando con prudenza non sono serviti.
A Q1200 si trova un ponticello che attraversa una gola profonda solcata nel senso letterale dal riale di Cramosina, che scende impetuoso.
Ancora pochi metri per raggiungere Cagnago Q1210 dove abbiamo previsto la pausa pranzo.
Luogo bucolico, con una magifica baita in una radura erbosa bene sposta al sole, vicino dei ruderi di vecchie costruzioni.
La pausa in questo ambiente e’ sempre magnifica, senza prezzo.
Abbiamo i nostri panini, ma Paolo vuole esagerare e in una piccola zona gia’ adibita a barbeque accende il fuoco, ci pone una pietra piatta e via di salamelle, veramente buone e gradite da tutti.
Dopo due ore di meritata pausa, prendiamo la via del ritorno, fortunatamente il sentiero e’ utilizzato quindi ben visibile, anche se non ci sono bollature.
Si scende molto veloci, a dire il vero ci sono un paio di tratti un po’ “critici” soprattutto un attraversamento di un ruscello che scende ripidamente su pareti di roccia, poi un tratto franato, dove un cartello indica la presenza di una pala, ed invita alla buona volonta’ nel partecipare alla manutenzione del tratto.
Arrivati a Catto, ci troviamo non distanti dal ponte per Monda dove siamo passati questa mattina, qui iniziano le bollature bianco-rosso-bianco. Il sentiero si allarga e scende molto ripido con gradini, parapetti con corde in metallo, con molti zig-zag che permettono di scendere un costone principalmente roccioso altrementi impossibile. Si passa da una cappelletta votiva per la Madonna, da dove si vede a picco l’autostrada sottostante
Un gran lavoro dei vecchi per sfruttare al meglio le vallate ed i prati in quota.
Scesi a Q370 ci troviamo davanti ad un sottopasso che porta verso Giornico, noi costeggiamo l’autostrada per ben 1.1Km su sterrata, quindi sentiero ed infine stradina asfaltata, fino al sottopasso della zona industriale dove abbiamo parcheggiato.
Bella esplorazione, una valle completamente nuova per noi (a parte i passaggi in alto al rifugio d’Afata), peccato il ravano iniziale, per il resto del percorso buoni i sentieri, ma se salivamo e scendevamo dal sentiero piu’ a nord … non c’era l’anello completo.